Un gesto silenzioso ma radicale inaugura la nuova sede milanese di CUBO – il museo d’impresa del Gruppo Unipol – all’interno dell’Unipol Tower: si tratta di Sliding, progetto espositivo permanente che ha aperto al pubblico con una selezione di cinque opere appartenenti al patrimonio del Gruppo.

Il titolo, programmatico e sfuggente, allude a un principio di movimento continuo, a una transizione fluida tra linguaggi e forme, epoche e supporti. Sliding non è una semplice esposizione: è una dichiarazione d’intenti.
La mostra si sviluppa come un organismo vivo, destinato a mutare nel tempo. Le opere – e il loro stesso modo di essere esposte – sono pensate come elementi mobili, che slittano tra il tangibile e l’immateriale, tra l’oggetto e l’esperienza. L’insieme presentato per l’apertura crea un dialogo sorprendente tra artisti e pratiche che, pur lontane, condividono un’attitudine alla sperimentazione: Beverly Pepper, Quayola, Larry Rivers, Stefano Ronci e il collettivo fuse*.
Ad accogliere il visitatore è Unseen Flora (2023) di fuse*, installazione audiovisiva che immerge in un universo naturale surreale e sintetico. Algoritmi e intelligenza artificiale generano la flora di quattro immaginari scienziati britannici, rivelando una natura interamente ricostruita. L’opera è un’ode alla simulazione e un monito sulla percezione: in un’epoca in cui la realtà si sovrappone al virtuale, anche la meraviglia diventa un esercizio di dubbio.

In un balzo temporale che porta agli anni Sessanta, Features of Italy (1961) di Larry Rivers si impone come crocevia ironico e tagliente tra arte pop e critica culturale. L’accostamento tra il volto ieratico del Papa e le automobili FIAT rivela l’intento sovversivo dell’artista, che disarticola simboli nazionali con la leggerezza del collage e la densità della pittura a olio. Rivers, invitato da Bonito Oliva alla Biennale del 1993 nella sezione Slittamenti, dà di fatto origine, anche concettualmente, al titolo del progetto Sliding.

La scultura si fa specchio – letteralmente – con Virgo, rectangle twist (1967) di Beverly Pepper: acciaio lucidato e torsioni geometriche per un’opera che si staglia nello spazio come monumento e portale, riflettendo il mondo e inglobandolo. La forma totemica non è mai chiusa: è un invito a oltrepassare la soglia tra oggetto e osservatore, in piena coerenza con una ricerca che ha sempre posto l’interazione al centro dell’esperienza estetica.
Con PP_T011.A12 (2016), Quayola rilegge il paesaggio con occhi digitali. Il progetto Pleasant Places parte da una contemplazione en plein air per tradursi in scansioni 3D e visioni sintetiche. La superficie dell’immagine si dissolve: ciò che appare come un albero diventa, da vicino, una composizione di linee geometriche, di freddi RGB su fondo nero. È una natura archetipica, cristallizzata nell’atto stesso della sua astrazione.
Chiude il percorso l’opera di Stefano Ronci DiecialCUBO (2022), che unisce scrittura e luce, materia e riflesso. Il titolo è una formula, un invito, una cifra poetica per celebrare il decennale del museo. Il neon soffiato e i materiali specchianti creano un ambiente partecipativo, dove il tempo e lo spazio si intendono come superfici da riscrivere collettivamente. La geometria, in Ronci, non è mai rigida: è matrice aperta, linguaggio di relazione.

Con Sliding, CUBO non si limita a inaugurare una sede. Sancisce una postura curatoriale precisa: quella del movimento come metodo, dell’interdisciplinarità come linguaggio e della temporalità come forma. Una mostra che sfida l’idea di permanenza e celebra l’arte come processo fluido, continuamente riscrivibile.
Info
Sliding
A cura di Arte e Patrimonio Artistico – CUBO
Sedi mostra CUBO in Unipol Tower – Via Fratelli Castiglioni 2 Milano
Ingresso libero
Orari Lun, 14 – 19 | Mar – ven, 09:30 – 20:00 | Sab, 11:30 – 17:30 | Dom chiuso.
www.cubounipol.it