Guido Rey. Un amateur tra alpinismo, fotografia e letteratura al Museomontagna di Torino

Fino al 19 ottobre 2025, il Museomontagna di Torino dedica una grande mostra a Guido Rey, figura emblematica al crocevia tra alpinismo, letteratura e fotografia.

Ugo De Amicis [attr.] Guido Rey, guardando il Cervino dalla nuova capanna degli Jumeaux, post 1910, stampa alla gelatina bromuro d’argento. Centro Documentazione Museo Nazionale della Montagna – CAI Torino.

Un ritratto “a tutto tondo” di un protagonista della modernità che, in piena sintonia con lo spirito fin de siècle, ha saputo coniugare l’esperienza fisica della scalata con un raffinato universo estetico e intellettuale.

Il titolo dell’esposizione richiama con consapevole eleganza la nozione di amateur, non come dilettante in senso deteriore, ma come colui che si dedica per passione, e proprio in virtù di questo sguardo non professionale è in grado di sperimentare liberamente linguaggi e visioni. Scrittura, disegno, fotografia: per Rey ogni mezzo è occasione di distanza dal reale e, insieme, di immersione in un “altrove” personale e poetico.

Alpinista d’eccezione – tra i primi a salire il Cervino in più di cinque occasioni – e autore di una letteratura pionieristica che ha contribuito a canonizzare il mito della montagna, Rey è stato anche il più tradotto e conosciuto scrittore italiano di alpinismo prima di Walter Bonatti. Le sue opere, come Il Monte Cervino del 1904, combinano racconto e immagine, grazie anche alla collaborazione con il cugino Vittorio Sella, fotografo insigne. Il risultato è un immaginario alpino che ha saputo coniugare narrazione e contemplazione, epica e intimità.

La mostra, curata da Mattia Gargano e Veronica Lisino, si articola in quattro sezioni tematiche – Letteratura alpinistica, Fotografia di montagna, Fotografia tra montagna e pittorialismo, Fotografia pittorialista – concepite come ambienti in dialogo più che come tappe di un percorso lineare. Al centro, un nucleo biografico che restituisce la complessità dell’uomo: l’alpinista, il viaggiatore, l’esteta. Gli “occhi pieni di visioni” e l’“animo ricco di ardimenti”, come lo descriveva l’amico Ugo De Amicis, diventano chiave di lettura di un’esistenza che rifiuta le dicotomie: l’azione non esclude la contemplazione, la sensibilità artistica non nega il vigore fisico.

Il corpus espositivo comprende fotografie originali, apparecchi fotografici, schizzi, lettere, diari, volumi e riviste, oltre a materiali alpinistici che testimoniano la pratica dell’ascensione come esperienza totale. A completare l’offerta, un catalogo bilingue arricchito da saggi critici, apparati iconografici e documentari che restituiscono la densità storica e culturale dell’opera e della figura di Rey.

In parallelo all’apertura della mostra, il Museomontagna inaugura anche Disparition, progetto site-specific dell’artista marsigliese Sibylle Duboc, parte della seconda edizione di EXPOSED Torino Foto Festival. Frutto di una residenza tra Francia e Italia, il lavoro – una scultura e un’opera fotografica – affronta il tema della scomparsa dei ghiacciai, mettendo in luce l’impatto delle attività umane sugli ecosistemi alpini. Un contrappunto contemporaneo al romanticismo di Rey, in un dialogo che attraversa secoli e sensibilità, accomunato dalla montagna come soglia tra visibile e invisibile.

Infine, un nuovo tassello si aggiunge al patrimonio del Centro Documentazione del Museo: l’Archivio Giuseppe Ghedina, fotografo di montagna attivo nel XX secolo e figlio d’arte della celebre dinastia ampezzana. Con oltre 22.000 fototipi, pellicole e apparecchi d’epoca, l’archivio è stato recentemente ordinato e sarà accessibile su prenotazione. Un investimento nella memoria visiva delle Alpi che rafforza la vocazione del Museomontagna come custode e narratore delle culture della montagna, tra storia, immaginazione e futuro.

Info

Guido Rey. Un amateur tra alpinismo, fotografia e letteratura 
a cura di Mattia Gargano e Veronica Lisino con Club Alpino Italiano e Città di Torino
Museo Nazionale della Montagna – Piazzale Monte dei Cappuccini 7, Torino
Fino al 19 ottobre 2025

HESTETIKA ART Next Generation

Iscriviti
alla newsletter di Hestetika