Paolo Salvador “Los últimos días del gato de fuego” alla Peres Projects di Milano

Peres Projects di Milano presenta “Los últimos días del gato de fuego”, di Paolo Salvador (1990 Lima, Perù) la terza mostra dell’artista con la galleria.

C’è un senso di intimità e compagnia che emerge tra le figure raffigurate sulle tele di Salvador, un’espressione della cosmovisione andina che osserva un equilibrio tra tutti gli esseri viventi. I colori di sfondo, che alludono alla topografia del Perù, si incontrano su un piano dell’immagine per descrivere un ambiente indistinto e surreale che si intreccia anche con le figure rappresentate.
In El talisman rojo (2022), ad esempio, i tratti in pesca e viola ricreano uno sfondo nebuloso, attraverso il quale risplende una debole luce di una simil-orbita solare. Le tre figure che stanno di fronte, si rivolgono verso lo spettatore e sembrano anche osservare l’oscuro ambiente circostante.

Salvador omette consapevolmente qualsiasi dettaglio che possa fissare questi scenari in una dimensione di tempo o spazio sebbene questi vasti ambienti possano ricordare gli orizzonti oceanici di Lima, sua città natale. Nelle sue opere gli orizzonti rappresentati creano un elemento di pluralità nel suggerire la presenza di diverse dimensioni, e qui rappresentano sovrapposizioni o cosmologie coesistenti e sistemi di conoscenza.

Un albero dai rami nerboruti e contorti è un altro motivo ricorrente in questa serie, spesso reso in diverse tonalità di verde, come in Cielo coral (2022). La rappresentazione di un albero non solo colloca le composizioni in uno spazio, conferendo una dimensione terrena ad ambienti altrimenti indistinti, ma prende anche un valore simbolico, l’allusione alla storia coloniale del cattolicesimo in Perù. Salvador fa riferimento al groviglio sincretico di diverse religioni e culture nel paese: le sue tele esprimono una confluenza di visioni del mondo andino e coloniale che rispecchiano il continuo impatto del colonialismo in Perù e l’evidente mescolanza culturale nel corso di molti secoli una realtà che rispecchia anche la sua esperienza personale come artista peruviano che vive in Europa.

L’approccio di Salvador alla pittura sensibile, riflessivo e reciproco rispecchia le sue convinzioni rispetto a un approccio alla vita, e queste stesse filosofie si riferiscono anche alle tradizioni andine che formano il suo background culturale. Salvador spesso fa riferimento al mondo naturale e alle armonie che lo popolano data la sua costante osservazione dell’ambiente che lo circonda al fine di rilevare le intricate trame e motivi che ispirano i suoi dipinti. Per l’artista, tutto è profondamente intrecciato: scienza, arte e spiritualità; umani, piante e animali che secondo lui sono erroneamente divisi in molte culture moderne.

Fin dall’inizio, Salvador ha mantenuto un vivo interesse per i materiali pittorici, con una particolare enfasi sui pigmenti naturali. Si preoccupa della composizione dei materiali che utilizza, nonché dei luoghi geografici che vuole rappresentare, prestando attenzione al significato politico e sociale delle sue risorse. Durante la sua carriera ha diretto un’ampia ricerca sui materiali, lavorando con geologi e specialisti sia nel Regno Unito che in Germania per migliorare la sua conoscenza dei pigmenti a base minerale, che macina lui stesso come parte del suo processo artistico. Usando la metafora della cucina in relazione alla sua pratica, e riferendosi al patrimonio culinario del Perù, mette in relazione l’esperienza della preparazione del cibo con la chimica della lavorazione dei materiali artistici, che cambiano consistenza e costituzione man mano che vengono manipolati.

Salvador adotta un approccio olistico alla sua pratica artistica. Misura la pressione di ogni pennellata con un’attenzione delicata, come i respiri regolari che fa mentre prepara la tela, la postura che assume mentre dipinge. Per Salvador, l’atto di dipingere è un’intricata danza con il lavoro che realizza: lascia che il suo intuito lo guidi su come e dove applicare un tono o un gesto, e così come i suoi dipinti subiscono cambiamenti nel tempo, queste trasformazioni graduali gli danno spunti visivi per far progredire il suo lavoro.

Questa è la terza mostra personale di Paolo Salvador con Peres Projects e la sua prima a Milano. Salvador ha esposto in numerose mostre internazionali, tra cui Ensueños en el amanecer, Ilwoo Space, Seoul, Nuevas Mitologias, Patricia Basso contemporaneo, Gstaad, Corpi eroici, Museo Rudolph Tegners, Dronningmølle, Futurismo, Mendes Wood DM, Sao Paolo, Brasile; Les Yeux Clos, Perrotin, Parigi, Lingua Franca, PQH, Londra, Figurative NOW, Daniel Benjamin Gallery,Londra, Miradas a un acervo, Centro Cultural Ccori Wasi, Lima, Nuevos Pintores del Perú, Galería Aguafuerte, Città del Messico, Miradas a un acervo, Centro Cultural Ccori Wasi, Lima e Muestra Colectiva, Galería CEDE, Lima. Si è laureato alla Pontificia Universidad Católica del Perú, Lima nel 2014 e ha conseguito il MFA presso la Slade School of Fine Art, a Londra nel 2019.

INFO

Paolo Salvador
Los últimos días del gato de fuego
Dal 14 settembre al 7 ottobre, 2022
PERES PROJECTS
Piazza Belgioioso 220121 Milano, Italy


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