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Biennale Arte 2024. Speciale Padiglioni: AZERBAIGIAN

Il Padiglione dell’Azerbaigian presenta, in occasione della sua partecipazione alla 60. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia, “From Caspian to Pink Planet: I Am Here”, realizzato dalla Fondazione Heydar Aliyev.

L’esposizione, a cura di Luca Beatrice e Amina Melikova, trae ispirazione dal tema proposto da Adriano Pedrosa, direttore della 60. Esposizione Internazionale d’Arte- La Biennale di Venezia, per esplorare i diversi significati dell’espressione “Stranieri ovunque/Foreigners anywhere”, interpretati da tre artisti: Vusala Agharaziyeva, Rashad Alakbarov e Irina Eldarova.

La mostra From Caspian to Pink Planet: I Am Here presenta una risposta unica a “Stranieri Ovunque/Foreigners Everywhere”. Il suo ottimismo risiede nella tesi che una persona può essere presente ovunque – fisicamente e/o mentalmente. Anche come straniero, il potere dell’immaginazione e dell’empatia permette di dominare (o di stabilirsi) in un ambiente sconosciuto e di mettervi radici.

LE OPERE

Le opere esposte esplorano metaforicamente i legami profondi e resistenti tra gli individui e i loro ambienti. Ciascuna opera, insieme alla varietà di media utilizzati per trasmetterne i concetti artistici, è direttamente collegata al tema generale della Biennale ed è allo stesso tempo una vivida illustrazione dei tratti distintivi della società dell’Azerbaigian.

Spiega Luca Beatrice, co-curatore del Padiglione: “È bastata una veloce visita a Baku per capire l’effervescenza culturale e artistica di questo antico Paese, dove l’architettura contemporanea dialoga con la storia, la tecnologia e l’industria compiono rapidissime accelerazioni e l’arte diventa lo specchio più fedele di questo atteggiamento proiettato verso il futuro”.

La mostra ha un titolo intrigante: From Caspian To Pink Planet: I Am Here – un compendio dei titoli delle opere presentate dai tre artisti. C’è il mare locale che si rifornisce di petrolio, una visione filosofica del pianeta,

Hollywood, come l’Oriente che incontra l’Occidente, ma, in risposta a Foreigners Everywhere, sopraggiunge l’affermazione definitiva I Am Here. Spiega Amina Melikova, co-curatrice del Padiglione:

I tre artisti rappresentati quest’anno nel Padiglione dell’Azerbaigian appartengono a generazioni diverse e utilizzano mezzi espressivi e tecniche differenti.
Tuttavia, le loro opere selezionate per l’esposizione alla Biennale toccano, in un modo o nell’altro, situazioni che intrecciano realtà e fantasia in cui un individuo deve superare l’alienazione e raggiungere un senso di appartenenza all’interno dello spazio osservato/immaginato”.

Inserendosi nel solco tracciato dai curatori, gli artisti hanno ideato e proposto una selezione di opere concepite per invitare il pubblico ad addentrarsi in una delle tematiche culturali e sociali più urgenti del nostro tempo.

GLI ARTISTI

Il progetto di Vusala Agharaziyeva, Pink Planet, immagina uno scenario fantascientifico, facendo riferimento alle illustrazioni apparse nelle opere di letteratura futuristica degli anni Cinquanta e Sessanta. Interpretati attraverso una varietà di media, tra cui la pittura, la scultura e le installazioni digitali, i viaggi che hanno plasmato il suo background sono una costante nella narrazione dell’artista, che fa eco alla sensazione di sentirsi estranei alla propria esistenza, qui intravista nell’atto di sbarcare in surreali paesaggi extraterrestri intrisi di vivaci sfumature di rosa.

Rashad Alakbarov espone nel padiglione un’opera di grandi dimensioni, l’installazione I Am Here. Tra le pareti bianche asettiche di una moderna città labirintica, l’artista ricrea l’atmosfera opprimente delle traiettorie anguste e predeterminate del nostro movimento nello spazio vitale, movimento scandito dal ritmo delle strutture in cui siamo costretti a inserirci. Tuttavia, c’è una via d’uscita: il punto è trovare l’angolo da cui l’imperativo è visibile nello specchio (nel senso diretto e figurato della parola) – Io sono qui.

Irina Eldarova afferma che le donne sono fondamentalmente straniere. Si sposano, si trasferiscono
dalla casa dei genitori, a volte persino dal loro Paese.
Questa serie racconta l’incontro e l’amore non realistico e fittizio tra due eroi mitizzati dai mass media
negli anni ’60 e ’70 – un tipico lavoratore maschile dei giacimenti petroliferi offshore del Mar Caspio
e l’idolo di Hollywood Marilyn Monroe. L’apparizione di uno straniero nella scenografia di una
quotidianità industriale già romanzata crea un intrigo semantico particolare.

In questa storia, lo scenario più improbabile è quello dell’incontro tra un simbolo pop e un comune
petroliere di Baku. L’effimero femminile e il duro lavoro brutale. Due stranieri provenienti da due
mondi lontani. Una combinazione di due miti, audaci nel concetto e nella realizzazione – i luminosi
ideali del comunismo e il sogno americano – l’aria di irrealtà, come la vive chi si trova in un ambiente
sconosciuto. Qui solo la gentilezza e l’attenzione danno la forza di diventare se stessi in un luogo
nuovo che un giorno diventa casa.

EXHIBITION VIEW

SCORE:

Classificazione: 7 su 10.

INFO & WEB

PADIGLIONE DELL’AZERBAIGIAN
alla 60. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia
From Caspian To Pink Planet: I Am Here
Artisti: Vusala Agharaziyeva, Rashad Alakbarov e Irina Eldarova
a cura di Luca Beatrice e Amina Melikova
Arsenale, Campo della Tana, Castello 2126/A – 30122 Venezia

Sito web ufficiale della Biennale Arte 2024: www.labiennale.org
Hashtag ufficiali: #BiennaleArte2024 #StranieriOvunque #ForeignersEverywhere


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