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Narrazione di laghi perduti per Vittorio Sereni a Palazzo Verbania – Luino

“Narrazione di laghi perduti per Vittorio Sereni” è il titolo dell’evento di approfondimento organizzato nell’ambito di Premio MIDeC Arte con Tiziana Zanetti e Fabio Carnaghi.

L’iniziativa, organizzata dal Premio MIDeC e Associazione Amici del MIDeC, in collaborazione con l’Archivio Vittorio Sereni di Luino, si pone in dialogo con il ciclo di due mostre dedicate all’arte contemporanea quale riconoscimento alle artiste vincitrici e menzionate nella sezione Arte della terza edizione di Premio MIDeC conclusa di recente.

Le mostre in omaggio al poeta Vittorio Sereni si compongono di “Stella Variabile”, mostra personale dedicata ad Anna e Paola Marinuzzi, vincitrici assolute di Premio MIDeC Arte e di “Acqua sognante acqua a tutta quella sete”, mostra bi-personale di Cristina Saimandi e Caterina Sbrana, a cui è stata assegnata la Menzione MIDeC Arte.

Le mostre (fino al 21 luglio 2024) sono ospitate in due sedi espositive: presso la portaluppiana Villa Fumagalli a Laveno Mombello e presso i Giardini del MIDeC – Museo Internazionale del Design Ceramico a Cerro di Laveno Mombello, dove, in un percorso di visita diffuso che unisce Villa Fumagalli con il polo museale, viene presentata l’installazione site-specific “Abbeveratoi, laghi perduti” di Caterina Sbrana.

Le mostre sono un omaggio al poeta Vittorio Sereni che è stato valorizzato nella lettura curatoriale dei lavori proposti dalle artiste coinvolte nel progetto. L’assonanza con le tematiche sereniane presenti nella poetica di ciascuna artista è stata recepita dalle artiste con grande attenzione e interesse nelle fasi di dialogo in preparazione delle mostre. I risultati sono stati condivisi con l’Archivio Vittorio Sereni che ha supportato con grande entusiasmo il progetto in uno scambio proficuo grazie alla collaborazione con Tiziana Zanetti, curatrice degli Archivi Chiara e Sereni e del Comune di Luino. Tale elemento conferisce a questa tappa di Premio MIDeC un inestimabile valore aggiunto anche in relazione al coinvolgimento del Territorio».

Fabio Carnaghi

Questa iniziativa testimonia e conferma che il dialogo tra le arti è dialogo tra persone, comunità; è occasione di condivisione di conoscenze ed esperienze; è possibilità di collaborazione tra enti e istituti di cultura. Questa la forza del patrimonio culturale e della sua “bellezza”: una bellezza profonda, intensa, che investe la persona, nella sua totalità e complessità, e che spinge anche coloro che si occupano di tutelarla e valorizzarla a cercare di superare i limiti della propria disciplina. Così la storia dell’arte si pone in dialogo con la letteratura, l’archivistica, la filologia, la storia, l’architettura del paesaggio: quest’ultima richiamata anche dall’artista Caterina Sbrana durante il suo intervento all’inaugurazione della mostra lo scorso 9 giugno».

Tiziana Zanetti

A proposito della raccolta Stella variabile, l’ultima delle quattro di Sereni, ricordiamo che venne pubblicata una prima volta in 130 esemplari con litografie di Ruggero Savinio nel 1980 (Verona, Cento Amici del Libro) e una seconda, con alcune modifiche, nel 1981 presso Garzanti.

Barbara Colli ci aiuta a comprenderne il significato e la novità: «Spiegando in un’intervista ad “Amica” il senso del titolo Sereni affermò: «In astronomia si conoscono le stelle variabili. L’ho scoperto così: una sera accendo la TV e sento parlare di stelle variabili, e mi son detto, ecco è questa la cosa che io cercavo di esprimere. Detto in parole molto povere, queste stelle variano nell’intensità della loro luce, o addirittura scompaiono nel cielo, a seconda della posizione rispetto alla Terra. Su questo tema della variabilità, della contraddizione, delle cose come ti appaiono e del loro rovescio, si è formato tutto il libro».

A determinare la novità di Stella variabile gioca un ruolo di primo piano la diversa disposizione psicologica rispetto alle raccolte precedenti, in particolare all’ultima, Gli strumenti umani del 1965. Sereni ne riprende e sviluppa i motivi ispiratori ma li colloca in una dimensione più incerta e perplessa, determinata dalla crescente sfiducia nello strumento umano della poesia per investigare e comprendere un mondo dominato dai miti del progresso, dall’ambiguità delle contraddizioni politiche, dal conformismo, dall’apparenza, dall’indifferenza».

Così la “variabilità”, che affascinò Sereni fino a fissarla nel titolo della sua ultima raccolta poetica, ha ispirato anche le artiste del Premio MIDeC «riattivando tematiche universali più che mai contemporanee legate alla mutevolezza e alla fragilità dell’esistenza» come evidenzia Fabio Carnaghi.

LA GALLERY

INFO

Narrazione di laghi perduti per Vittorio Sereni
domenica 14 luglio 2024
Palazzo Verbania, viale Dante, 5 – Luino
visita guidata alle ore 18 e alle ore 19
solo su prenotazione https://archiviosereni-midec.eventbrite.it/

www.premiomidec.it
premiomidec@premiomidec.it

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