Martin-Parr. SPAIN. Benidorm. 1997.

MARTIN PARR “Short & Sweet” al Mudec Photo di Milano

Apre al pubblico dal 10 febbraio al 30 giugno 2024 al Mudec Photo di Milano la mostra “Short& Sweet” di Martin Parr.

In mostra oltre 60 fotografie da lui selezionate appositamente per questo progetto e presentate insieme al corpus di immagini della serie Common Sense, che lo ha reso famoso, per ripercorrere, anche attraverso una intervista inedita a cura della storica e critica della fotografia Roberta Valtorta, la carriera di uno dei piรน famosi fotografi della nostra epoca.

Attraverso una cronaca fotografica senza filtri e fuori dalla retorica, il percorso espositivo si apre โ€˜in bianco e neroโ€™, ovvero con la serie “The Non-Conformists”, immagini scattate dal 1975 al 1980 da un inedito, giovane e ispirato Parr, appena terminata la scuola dโ€™arte.

Per questo progetto, lโ€™autore all’etร  di ventitrรฉ anni, Martin Parr, insieme alla sua compagna (e futura moglie) Susie Mitchell, si muove della metropoli londinese verso le periferie dello Yorkshire. Per cinque anni, la coppia documenta quotidianamente gli eventi a cui assiste, in particolare quelli dei Non Conformisti, dal nome delle cappelle metodiste e battiste che stavano diventando numerose nella zona. Martin fotografa sia l’ambiente circostante che le vite dei colletti blu di operai, minatori, agricoltori, devoti, guardiacaccia, allevatori di piccioni e โ€œmariti presi per il nasoโ€, realizzando un documento storico e toccante che definisce il carattere ferocemente
indipendente dellโ€™Inghilterra settentrionale dallโ€™anglicismo di Stato.

Prima di approdare alle piรน conosciute serie a colori, la mostra prosegue con lโ€™ultimo progetto in bianco e nero sviluppato da Parr, “Bad Weatherโ€, realizzato tra la fine degli anni โ€™70 e lโ€™inizio degli โ€™80, e pubblicato nel 1982. Lโ€™idea di Parr era quella di creare un lavoro incentrato su unโ€™ossessione britannica. Il tempo atmosferico ha fornito un soggetto ideale. Con una fotocamera subacquea, Parr si getta sotto le tipiche condizioni meteorologiche inglesi: acquazzoni, pioggerelline, tempeste di neve documentate rigorosamente tra Inghilterra e Irlanda.

Di solito ti viene detto di fotografare solo quando la luce รจ buona e cโ€™รจ il sole โ€“ afferma Parr – e mi
piaceva l’idea di scattare fotografie solo in caso di maltempo, come modo per sovvertire le regole tradizionaliโ€.

Con scanzonata serietร , la serie unisce espressioni e reazioni delle persone che vivono costantemente sopportando temperature pungenti e clima uggioso. Parr, in questo modo, rivolge lo sguardo allโ€™umanitร  piuttosto che allโ€™iconico e ben noto paesaggio britannico.

Il primo progetto a colori di Parr รจ “The Last Resort” (1982- 85), amaramente ironico reportage condotto dal fotografo sulle spiagge di Brighton, sobborgo balneare di Liverpool, nella metร  degli anni โ€™80, ovvero in un periodo di profondo declino economico in cui versava il nord-ovest dell’Inghilterra. Tra satira e crudeltร  – non priva di una certa tenerezza per i suoi connazionali inglesi – ritrae famiglie a basso reddito invacanza aNew Brighton, piccola localitร  balneare in declino vicino a Liverpool. Vista attraverso l’obiettivo di Parr, quella che avrebbe dovuto apparire come una localitร  di villeggiatura estiva assume l’aria di una zona industriale. In The Last Resort, Martin Parr evoca la sua nostalgia per gli anni ’60, creando il primo esempio di reportage
spietato e lucido sulla fine di un mondo (quello operaio) e dei suoi valori, nonchรฉ l’avvento di una nuova concezione consumistica della vita, la decadenza della societร  del benessere e del consumo.

Probabilmente il suo lavoro piรน famoso, The Last Resort presenta foto scattate con una macchina fotografica di medio formato e un flash a luce naturale, primo esempio del caratteristico e audace colore saturo di Parr, cheaggiunge energia e vitalitร  alle sue immagini, influenzate dalla fotografia a colori americana di William Eggleston (nato nel 1939) e Garry Winogrand (1928-84).

Sullo stesso registro si mantiene lโ€™installazione โ€œCommon Senseโ€: oltre 200 fotografie in formato A3, selezionate tra le 350 esposte nella mostra omonima del 1999 che offrono uno studio ravvicinato del consumo di massa e della cultura dello spreco, in particolare occidentale ed europea. Combinando tutti gli elementi che avevano caratterizzato la fotografia di Parr negli anni Settanta e Ottanta, la serie dร  seguito all’ossessiva ricerca visiva dellโ€™artista di tutto ciรฒ che รจ volgare, stonato, assurdo. Quando viene presentato in mostra, Common Sense viene installato come unโ€™ampia e compatta serie di immagini dai colori vivaci tra loro accostate, stampate a buon mercato con lโ€™utilizzo di una macchina Xerox a colori. La mostra fu allestita contemporaneamente in quarantuno sedi in diciassette Paesi, conquistando cosรฌ il Guinness World Record. Parr eccelle qui nella resa di soggetti legati spesso al cattivo gusto e alla volgaritร  contemporanea, che coglie con un cinismo di fondo e un sarcasmo senza precedenti.

Gli scatti e le composizioni dinamiche, fatte di accostamenti audaci, di oggetti pesantemente kitsch, vengono riprese da angoli insoliti, con inquadrature ravvicinate e utilizzando prospettive inedite, creando cosรฌ scatti che catturano l’attenzione e suscitano interesse.

Fondamentale diventa lโ€™attenzione al dettaglio, attraverso il quale Parr riesce a cogliere gli elementi distintivi di un luogo o di una situazione, e quindi in ultima analisi della cultura e della societร  che egli si trova a descrivere.
Per la mostra al Mudec โ€œShort & Sweetโ€, โ€œCommon Senseโ€ si presenta come un accumulo di immagini dai colori vivaci, stampate a basso costo su carta A3 con una macchina Xerox a colori e riadattate nello spazio secondo un ordine originale e site-specific.

Negli anni Novanta lo sguardo di Martin Parr si rivolge al resto del mondo e allo strano universo del turismo di massa. La serie โ€œSmall Worldโ€ (1989 โ€“ 2008) riguarda ancora una volta questo tema e la volontร  di Parr di condurci in molti tra i siti piรน frequentati e famosi, mostrando la differenza tra la mitologia idealizzata del luogo e la realtร  depredata dallโ€™โ€œusoโ€ che il turista fa del luogo stesso. In questa serie, il fotografo segue le orme del turista medio โ€“ come potremmo esserlo tutti noi – e, attraverso le sue fotografie, tenta di rivelare la grande farsa del viaggio, che รจ, per la maggior parte delle persone, un’attivitร  di svago resa possibile solo di recente, in
seguito allo sviluppo degli aerei di grandi dimensioni e delle compagnie aeree a basso costo.

Con il turismo Martin Parr ci presenta uno specchio particolarmente crudele, standardizzato fino all’assurdo, il mondo del turismo assomiglia sempre piรน a un sogno annacquato e omogeneizzato, il cui modello ultimo sarebbe Las Vegas.

Insieme al turismo cโ€™รจ poi il tema del ballo con la serie โ€œEverybody Dance Nowโ€ (1986 -2018). Secondo Martin Parr, a parte la fotografia, la danza รจ probabilmente la forma di espressione piรน democratica. Unisce le due arti in questa ricerca nella quale, da San Paolo in Brasile alle isole scozzesi, ha fotografato per oltre trentโ€™anni, tra il 1986 e il 2018, svariati tipi di ballo, ballerini vivaci, lezioni di aerobica, feste in ogni parte del mondo, danze del tรจ. Il lavoro รจ uno studio puntuale sui corpi, sulle loro proporzioni e sulla pelle, sui movimenti, i diversi abiti,
le calzature, i make-up, le espressioni dei volti in quella particolare attivitร  del tempo libero, insieme naturale e culturale, che per tutti รจ il ballo. Emerge dai suoi scatti una folle energia, dove il corpo collettivo si manifesta senza riserve e pudori.

Lโ€™Inghilterra รจ sempre stata la materia preferita di Martin Parr. Le sue numerose serie fotografiche comiche, dogmatiche, affettuosamente satiriche e colorate documentano cosa significa essere inglese oggi. Con la serie recente โ€œEstablishmentโ€ (2010 โ€“ 2016) Martin Parr prosegue dunque il grande progetto di fotografare lโ€™establishment britannico, le รฉlite che governano il Paese e i loro rituali, rendendo sorprendente ciรฒ che รจ ovvio, reinventando i clichรฉ dell’โ€œingleseโ€, trasformandoli in rivelazioni provocatorie.

Parr continua il suo grande progetto di fotografare le รฉlite che governano il paese e i loro curiosi rituali.Ecco dunque i luoghi e i personaggi della politica, le sedi del potere, le universitร  piรน famose. La ricerca mette crudamente in luce, come รจ tipico dellโ€™autore, le convenzioni sociali che si ripetono nel tempo, i comportamenti analizzati fin nei minimi gesti, lโ€™abbigliamento, le espressioni, gli sguardi, le piccole ossessioni, le tradizioni che si esprimono negli arredi e negli oggetti.

Si prosegue con un soggetto con cui Parr si รจ sempre confrontato, la spiaggia; la serie โ€œLifeโ€™s a Beachโ€ (2013)
mostra scatti provenienti dalle spiagge di tutto il modo, in un caleidoscopio di immaginari del corpo svestito e del suo mostrarsi in pubblico. Nel Regno Unito, รจ impossibile trovarsi a piรน di 75 miglia dalla costa, e con cosรฌ tanto mare non sorprende che in Gran Bretagna esista una forte tradizione di scattare foto sulla spiaggia. Le persone possono rilassarsi, essere sรฉ stesse e sfoggiare tutti i piccoli aspetti di quel comportamento leggermente eccentrico che รจ tipico dei Britannici. Negli Stati Uniti c’รจ una forte tradizione della fotografia di strada, nel Regno Unito della โ€˜fotografia da spiaggiaโ€™. Martin Parr fotografa questo soggetto da molti decenni (gli scatti presentati in mostra vanno dal 1986 al 2018), documentando tutti gli aspetti di questa tradizione, compresi primi piani di bagnanti, nuotate e picnic.

Attento al costume, alle convenzioni sociali e alle regole dellโ€™apparire che influenzano la vita di chi vive nel mondo globalizzato, Martin Parr non poteva non osservare la moda nelle sue varie accezioni, allontanandosi dal glamour convenzionale associato al genere, ma piuttosto insistendo sempre su un approccio spiritoso e satirico. Per molti anni ha fotografato in Europa, negli Stati Uniti, in Africa e in Asia non solo gli abiti e gli accessori a volte esagerati o assurdi, ma, come sempre, anche le posture e le espressioni.

La serie โ€œFashionโ€ raccoglie immagini prodotte tra il 1999 e il 2019 per riviste di moda e in occasione di sfilate, ma del tutto simili alle molte che Parr ha realizzato nei piรน vari contesti sociali in tanti anni di puntuale e implacabile osservazione delle debolezze dellโ€™umanitร  massificata.
Attraverso un percorso dentro i progetti piรน noti, lโ€™inedito stile documentario che da oltre cinquantโ€™anni caratterizza il linguaggio del fotografo inglese Martin Parr diventa cartina tornasole per osservare la societร  contemporanea e le sue pieghe piรน contraddittorie, quelle che appartengono al mondo occidentale, in particolare europeo, restituito da una cronaca fotografica tagliente, senza filtri e fuori dalla retorica, a volte raccontata con pungente sarcasmo; piรน spesso presentata con ironia e umorismo. Le immagini di Parr catturano momenti comici o inaspettati, offrendo uno sguardo critico ma anche divertente sulla vita quotidiana di tutti noi.

IL CATALOGO

Il catalogo della mostra โ€œMartin Parr. Short & Sweetโ€, edito da 24 ORE Cultura, รจ disponibile presso il bookshop della mostra, nelle librerie e online.

INFO

MARTIN PARR
Short & Sweet
Mudec Photo, Milano
dal 10 febbraio al 30 giugno 2024

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