Esistono artisti che vivono al confine tra visibile e invisibile, tra ciò che si percepisce e ciò che si intuisce. Anastasiia è una di loro: una fotografa capace di trasformare il mondo in un dialogo silenzioso tra conscio e inconscio, tra natura e umanità.
Le sue immagini non si limitano a catturare istanti, ma li liberano, restituendoci frammenti di eternità dove il corpo si spoglia delle maschere e si riconnette con l’essenza della vita stessa.
Attraverso un linguaggio visivo ricco di simboli, Anastasiia esplora i cicli della natura, l’intricata danza tra materia e spirito, e la forza primordiale racchiusa nella femminilità. Ogni suo scatto è un invito a guardare oltre, a riscoprire ciò che di sacro si nasconde nel quotidiano.
In questa intervista, Anastasiia ci accompagna in un viaggio profondo, svelandoci il legame intimo tra la sua arte e la filosofia di una vita vissuta con coraggio, curiosità e gratitudine. Una conversazione che intreccia estetica, emozione e il potere di essere pienamente presenti nel qui e ora.
L’INTERVISTA
Qual è stato il momento o l’esperienza che ha dato vita alla tua esplorazione artistica del rapporto tra conscio e inconscio?
Mi è sempre piaciuta l’idea di poter controllare la propria realtà, di credere che tutto ciò che ti accade sia qualcosa che tu attrai, consapevolmente o meno. Questa curiosità mi ha portato a studiare i meccanismi di influenza reciproca tra coscienza e subconscio. Inevitabilmente, la mia creatività riflette queste ricerche.
Le tue fotografie sembrano dialogare con l’idea di un equilibrio tra l’essere umano e la natura. Come scegli gli elementi naturali da includere nei tuoi scatti?
Dipende tutto dall’idea. Ad esempio, ho scelto due elementi chiave che rappresentano il ciclo della vita: l’acqua e la terra. La vita inizia nell’acqua, nel grembo materno. E dove finisce? Sottoterra. E cosa troviamo sottoterra? Ancora acqua, il profondo. Siamo fatti di elementi, veniamo dagli elementi e, alla fine, torniamo a essi. Il ciclo si rinnova. A un livello profondo, quindi, non esiste la morte.
Hai in mente nuovi progetti che esplorano ulteriormente la connessione tra conscio, inconscio e natura?
Sì, ho diversi progetti in fase di sviluppo. Uno di questi è dedicato alle donne: voglio raccontare come la natura femminile rispecchi i cicli della natura stessa. È qualcosa di straordinario e importante. Voglio mostrare quanto sia essenziale per una donna comprendere e accettare la propria natura, anche nei momenti più difficili.
Il corpo nudo che ruolo ha nella tua fotografia e cosa vuole esprimere?
Non c’è nulla di più naturale del corpo nudo. I vestiti sono come maschere. Senza di essi, ci liberiamo delle maschere e ritroviamo un legame profondo con la natura e con noi stessi.
Ti definisci autodidatta. Cosa ti ha spinto a fotografare?
Non sono completamente autodidatta. Ho seguito molti corsi di fotografia. Il primo risale a più di dieci anni fa, in Russia. Non smetto mai di imparare: quasi ogni anno frequento un nuovo corso.
Il fotografo Burk Uzzle ha detto che la fotografia è una storia d’amore con la vita. Ti riconosci in questa affermazione?
Essere un fotografo significa saper vedere e catturare il mondo in un modo speciale. Chi è innamorato nota la bellezza con più facilità. Ogni volta che prendo in mano la mia macchina fotografica, è come se mi innamorassi per un istante del mio soggetto.
Cosa significa per te l’estetica?
Essere felici. Non c’è nulla di più bello di una persona felice e piena di energia. E poi, naturalmente, la natura.
Se dovessi scegliere tre parole chiave per definire la tua arte, quali sarebbero?
Estetica del momento spontaneo.
Potresti elencare i tuoi cinque artisti preferiti di tutti i tempi?
Jim Carrey, Lana Wachowski, Annie Leibovitz, Sebastiao Salgado, Ivan Aivazovsky. Si tratta di artisti di ambiti diversi, ma tutti mi ispirano profondamente.
C’è un desiderio artistico che non hai ancora esaudito?
Tantissimi! Ogni desiderio realizzato ne genera uno nuovo. È un processo infinito.
Se dovessi descriverti in terza persona, come ti definiresti?
Preferisco lasciare che siano gli altri a rispondere. Mi dicono spesso che sono coraggiosa, ottimista ed energica.
Cosa pensi dell’intelligenza artificiale applicata all’arte? Può la tecnicità superare la creatività?
L’intelligenza artificiale non ha un’anima. È un ottimo strumento, un assistente. Non credo che ci sia motivo di temerla.
Quando è stata l’ultima volta che hai fatto qualcosa per la prima volta? E soprattutto, cosa hai fatto?
Di recente, per la prima volta, sono stata produttrice di un film. È stata un’esperienza indimenticabile. Purtroppo, non posso ancora svelare molto, dato che il film non è ancora uscito.
Cosa ti fa battere il cuore?
La gratitudine per ogni giorno, i nuovi orizzonti e le opportunità che l’universo mi offre.
Che rischio vorresti correre oggi?
Nel mondo della creatività, i rischi sono tanti: essere fraintesi, affrontare difficoltà finanziarie, essere rifiutati, sentirsi dire “no”. Ma sono rischi che vale la pena affrontare.
Se non fossi una fotografa, cosa ti piacerebbe fare?
Sono già una produttrice cinematografica ed ex attrice. La creatività è sempre stata con me, cambia solo il mezzo. Crescendo, i miei strumenti diventano più complessi. Resterò sempre una fotografa, ma amo sperimentare.
L’ARTISTA
Per Anastasiia Lapitskaia, fotografa Russa ma con base ad Arezzo, la fotografia è innanzitutto un linguaggio, uno strumento per esprimere emozioni, valori ed energia.
La sua visione artistica è stata profondamente influenzata dalla formazione in recitazione in Russia, dove ha studiato il metodo Stanislavskij, conseguendo una laurea con lode. Questa esperienza le ha affinato la sensibilità verso le persone, le atmosfere e il mondo circostante.
La curiosità inesauribile e la passione per l’estetica l’hanno portata in Italia, dove ha proseguito la sua formazione frequentando un master in Cinema e Media presso l’Università di Torino. Anastasia è riconosciuta come una “maestra dell’estetica del momento spontaneo”, capace di fondere naturalezza e bellezza in un perfetto equilibrio, immergendosi totalmente nell’istante.
Le sue opere riflettono un’energia positiva e un’armonia profonda tra il mondo interiore ed esteriore, legate indissolubilmente alla bellezza della natura. I suoi lavori sono stati pubblicati su riviste come Photo Vogue, Flanelle e Marika, e collabora con marchi di rilievo internazionale tra cui Sony, Aruba, Braccialini ed Esselunga.