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LA BELLE EPOQUE. L’arte nella Parigi di Boldini e De Nittis a Palazzo Martinengo a Brescia

Dal 25 gennaio al 15 giugno 2025, Palazzo Martinengo di Brescia celebra la Belle Époque con una mostra che restituisce lo spirito di un’epoca segnata dal progresso, dal lusso e dalla creatività.

Curata da Francesca Dini e Davide Dotti, l’esposizione riunisce oltre 80 opere di Giovanni Boldini, Giuseppe De Nittis, Federico Zandomeneghi, Antonio Mancini e Vittorio Corcos, artisti italiani che hanno fatto della Parigi di fine Ottocento il proprio atelier d’elezione.

GLI ITALIENS DE PARIS

L’espressione “Italiens de Paris”, coniata dal critico Diego Martelli, ben definisce il gruppo di artisti che trovarono nella capitale francese un palcoscenico ideale per la loro creatività. Il percorso espositivo si articola in sezioni monografiche dedicate a ciascun pittore, tracciando un racconto che intreccia la vita urbana parigina con l’evoluzione stilistica di questi protagonisti.

Giuseppe De Nittis emerge per la sua capacità di cogliere la vita moderna in opere come Sulla panchina agli Champs-Élysées (1875) e Boulevard Haussmann a Parigi (1877). I suoi lavori mescolano impressionismo e vedutismo, restituendo immagini della Parigi borghese con una delicatezza cromatica e una padronanza tecnica che trovano espressione anche nell’uso di tecniche come l’acquerello e il pastello.

Giovanni Boldini, arrivato a Parigi nel 1871, si afferma rapidamente con il genere della tranche de vie, immortalando momenti di quotidianità con un tratto nervoso e vibrante. Opere come Berthe esce per la passeggiata (1874) e Carro con cavalli alla Porte d’Asnières (1887) rivelano la sua capacità di tradurre il dinamismo della metropoli in composizioni dal fascino intramontabile. Sul fronte ritrattistico, Boldini eccelle nel catturare la “femminilità suprema”, come testimoniano i suoi celebri ritratti mondani.

POETICHE A CONFRONTO

Federico Zandomeneghi porta nella capitale francese l’eredità macchiaiola, che evolve in direzione di un impressionismo personale e intimo. In opere come Al caffè Nouvelle Athènes (1885) e Il tè (1892), l’artista racconta la vita contemporanea con una sensibilità che fonde realismo e lirismo.

Antonio Mancini, invece, si distingue per il virtuosismo pittorico e la forza emotiva delle sue opere. Scugnizzo con chitarra (1877) e Il piccolo Savoiardo (1877) offrono ritratti di struggente umanità che contrastano con la ricercatezza di Vittorio Corcos. Quest’ultimo celebra il lusso e l’eleganza della Belle Époque in dipinti come Le istitutrici ai Campi Elisi (1892) e Messaggio d’amore (1889), dove la perfezione formale si accompagna a un fascino quasi onirico.

UN VIAGGIO NELLA BELLE EPOQUE

La mostra non si limita ai dipinti: il pubblico può immergersi nell’atmosfera del tempo grazie a una selezione di abiti d’alta moda delle Maison parigine, affiche di artisti come Cappiello e Dudovich, e vetri artistici firmati da Emile Gallé e dai fratelli Daum. Questi oggetti completano un affresco storico che celebra Parigi come epicentro culturale e stilistico.

EVENTO BENEFICO

Nel celebrare il decimo anniversario dell’Associazione Amici di Palazzo Martinengo, la mostra si pone anche come un gesto di solidarietà: l’1% del ricavato della biglietteria sarà devoluto alla Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro. Un invito a coniugare bellezza e impegno sociale, rendendo omaggio a un’epoca che, seppur lontana, continua a ispirare.

INFO

LA BELLE ÉPOQUE
L’arte nella Parigi di Boldini e De Nittis
Brescia, Palazzo Martinengo (via dei Musei 30)
25 gennaio – 15 giugno 2025

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