A Parma la mostra su Van Gogh Multimedia e la stanza segreta

Van Gogh Multimedia e la stanza segreta fino al 23 giugno nelle sale del prestigioso Palazzo Dalla Rosa Prati di Parma (Strada Duomo, 7).

L’esposizione, con la curatela di Vincenzo Sanfo, si presenta come un racconto di formazione sul celebre pittore olandese. Il percorso è suddiviso da una prima parte multimediale e una seconda parte con alcune delle sue opere e quelle dei grandi autori che hanno costituito, e quindi la dizione la Stanza segreta, la formazione della vita professionale e artistica del grande artista olandese.

L’esposizione, che ha l’obiettivo di avvicinare il pubblico alla vicenda umana e artistica del grande pittore olandese morto suicida nel 1890, a Auvers-sur-Oise, a 37 anni, ripercorre la storia di van Gogh attraverso due percorsi paralleli: una parte multimediale e immersiva dedicata alla sua inconfondibile arte, e l’altra, con 52 opere originali provenienti da collezioni private, di cui 13 di van Gogh e le restanti di altri 17 artisti che con lui condivisero percorsi artistici e di vita, o che per lui furono modelli di riferimento.

IL PERCORSO

Il percorso multimediale introduce il visitatore alle principali tappe della vita di van Gogh, trascorsa per lo più in Francia, contrassegnate da 8 sezioni: Arles, La camera di Arles, Auvers-sur-Oise, Nuenen, Parigi e Saint Remy, Ritratti e Autoritratti, ognuna associata ad un totem multimediale, con riproduzioni digitali dei dipinti di van Gogh. A completare questo percorso, l’allestimento prevede uno spazio immersivo in cui i visitatori potranno vivere l’emozione di sentirsi parte di un dipinto, ma anche in uno spazio virtuale, con 4 postazioni attrezzate con speciali visori tridimensionali, gli Oculus VR360 QHD, per “muoversi” nei colori e nelle pennellate caratteristiche del maestro olandese.

 Il secondo percorso della mostra, intitolato La stanza segreta, affianca alla serie di 12 litografie originali di van Gogh e alla celebre heliogravure L’homme à la pipe – Ritratto del dottor Gachet, una galleria di dipinti, disegni preparatori, opere grafiche e sculture di diversi artisti. Tra questi: Emile Bernard, estensore della prima catalogazione delle opere di van Gogh dopo la sua morte, su incarico del fratello Théo; Fernand Cormon, nel cui atelier parigino van Gogh scoprì quella libertà pittorica che sarà alla base di tutto il suo futuro lavoro; Anton Mauve, suo primo mentore; Paul Monticelli dal quale van Gogh mutuò la tecnica pittorica del tutto personale, densa di materia e di colore; Paul Gauguin con cui van Gogh condivise un burrascoso rapporto di amicizia, ed Henri de Toulouse-Lautrec, con il quale si instaurò, invece, un solido legame.

La mostra, inoltre, approfondisce anche un altro aspetto della sensibilità di van Gogh, con la presenza, in particolare, di opere grafiche originali degli artisti giapponesi Hiroshige e Hokusai. Dell’arte giapponese, che arrivò in Francia dopo il 1860, van Gogh fu profondo estimatore e collezionista, come risulta evidente anche da molte delle sue opere in cui il Giappone è un costante riferimento.

Completano la visita alla mostra rare fotografie d’epoca, documenti, libri, selezionati con l’intento di restituire al pubblico le atmosfere dell’epoca in cui van Gogh visse, con i suoi cambiamenti sociali, politici e artistici, e una riproduzione in scala reale della camera di Arles, nella “casa gialla” in Provenza, in cui van Gogh visse tra il 1888 e il 1889, in un periodo particolarmente intenso della sua vita, poco prima di suicidarsi.

INFO

Van Gogh Multimedia e la stanza segreta
fino al 23 giugno
Palazzo Dalla Rosa Prati di Parma (Strada Duomo, 7)

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