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TRANSITI – fotografie di Fabrizio Spucches, Enri Canaj, Guillaume Herbaut, Fatimah Hossaini

Inaugura sabato 7 settembre 2024 negli Orti Periurbani di Ceglie Messapica, la mostra “Transiti”, a cura di Patrizia Staffiero ed Enrico Gabriele Rollo, con 47 fotografie di Fabrizio Spucches e di Enri Canaj, Guillaume Herbaut, Fatimah Hossaini.

Aperta fino al 15 settembre, la rassegna presenta inoltre, presso il MAAC – Museo Archeologico e dell’Arte Contemporanea, i progetti fotografici degli studenti dei corsi di Fotografia e di Applicazioni digitali per l’arte dell’Accademia di Belle Arti di Lecce.

Con scatti di grande formato che saranno visibili anche dall’alto grazie al suggestivo allestimento realizzato lungo i terrazzamenti degli Orti comunali, i fotografi si confrontano sul tema dei diritti civili negati e di quei processi di integrazione, educazione e sensibilizzazione finalizzati alla conoscenza delle diverse culture ed etnie.
Le intense fotografie dei quattro artisti offrono un’occasione per riflettere sul sentimento di reciprocità e di aiuto che collega fra loro gli esseri umani:

Abbiamo scelto quattro grandi fotografi che sono stati già ospiti del nostro Festival delle Letterature, per una mostra outdoor che sia esempio formativo per gli studenti tramite il linguaggio universale della fotografia, consapevoli che è sempre importante parlare di diritti».

Nunzio Fiore e Nicola Ciracì, rispettivamente Direttore e Presidente dell’Accademia di Belle Arti di Lecce

Il nucleo principale della mostra è costituito dalle opere di Fabrizio Spucches, tratte dal suo ultimo lavoro fotografico ed editoriale “NoWay!”, edito da NFC, pensato e realizzato a sostegno di coloro che affrontano estenuanti traversate alla ricerca di condizioni di vita migliori.

“NoWay!” racconta il percorso che molte persone intraprendono per raggiungere l’Italia via mare, offrendo una testimonianza diretta di chi ha affrontato, deve affrontare o non è riuscito ad affrontare questo “viaggio della speranza”. Il progetto si articola in tre sezioni: Inferno, Purgatorio e Paradiso. Le prime due, ambientate in Tunisia, riflettono la fase di attesa e la partenza delle persone migranti, mentre la terza sezione, ambientata in Italia, rappresenta il loro arrivo e la speranza, spesso vana, di un futuro migliore.

Di grande impatto anche le opere fotografiche dell’artista afghana residente a Parigi Fatimah Hossaini autrice del photobook “Beauty Amid War | Resilience”, pubblicato con Allemandi editore e il patrocinio di ABA di Lecce, che racconta il lato oscuro della vita delle donne afgane. Del fotografo francese Guillaume Herbaut, si ammirano in mostra gli scatti del progetto “Ucraina – Una storia dolorosa”, realizzato tra il 2013 e il 2021, che indaga il contesto di lungo periodo che ha portato all’attuale guerra in Ucraina. Anche la serie del fotografo greco-albanese Enri Canaj “Say Goodbye Before You Leave” è un progetto a lungo termine, durato 8 anni, con foto in bianco e nero scattate in 3 continenti, 13 paesi e 25 località diverse, struggenti e delicate che affrontano il tema dell’immigrazione.

La mostra è organizzata dall’Accademia di Belle Arti di Lecce con il patrocinio del Comune di Ceglie Messapica, con allestimenti di Francesco Viola.
La mostra fotografica dà avvio al progetto “D.i.a.r.y. – Digital and International Arts through Augmented Reality and Research for Young Students (Artists)” nell’ambito del finanziamento PNRR destinato all’internazionalizzazione degli istituti di istruzione superiore artistica e musicale (AFAM).

INFO

Transiti
Opere di Fabrizio Spucches, Enri Canaj, Guillaume Herbaut, Fatimah Hossaini
A cura di Patrizia Staffiero ed Enrico Rollo
Organizzata da Accademia di Belle Arti di Lecce
Date 8 – 15 settembre 2024
Inaugurazione sabato 7 settembre, ore 20
Sedi Orti Periurbani, Via Salita Monterrone, Ceglie Messapica (BR)
MAAC – Museo Archeologico e dell’Arte Contemporanea, Via Enrico De Nicola, 1, Ceglie
Messapica (BR)
Orari Orti Periurbani: sempre aperti
MAAC: tutti i giorni dalle 9.30 alle 13 e dalle 16.30 alle 20.30
Ingresso libero

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