Shunk–Kender L’arte attraverso l’obiettivo (1957-1983) al Masi di Lugano

Fino al 20 settembre 2020 (data prorogata) il Museo d’arte della Svizzera italiana presenta negli spazi rinnovati di Palazzo Reali il lavoro dei fotografi Harry Shunk e János Kender che, attraverso le loro fotografie, restituiscono un’inestimabile testimonianza del mondo dell’arte d’avanguardia e dei suoi più celebri rappresentanti: Andy Wahrol, Christo e Jeanne-Claude, Yves Klein, Daniel Spoerri, Niki de Saint Phalle e Jean Tinguely, immortalati a Parigi e New York tra la fine degli anni ‘50 e l’inizio degli anni ’70.

La mostra concepita dal Centre Pompidou di Parigi, in collaborazione con il MASI, è la prima retrospettiva per i fotografi Harry Shunk e János Kender e ne documenta il lavoro quale testimonianza dello spirito di una generazione di artisti interessati alla sperimentazione e alla liberazione sessuale e artistica, costantemente alla ricerca di spazi nuovi e alternativi in cui creare e diffondere la loro arte.

Shunk-Kender, Andy Warhol, Hôtel Royale Bison, Parigi, maggio 1965. Donazione della Roy Lichtenstein Foundation in memoria di Harry Shunk e Janos Kender. Foto: Shunk-Kender © J. Paul Getty Trust. Tutti i diritti riservati.

Shunk-Kender, Andy Warhol, Hôtel Royale Bison, Parigi, maggio 1965. Donazione della Roy Lichtenstein Foundation in memoria di Harry Shunk e Janos Kender. Foto: Shunk-Kender © J. Paul Getty Trust. Tutti i diritti riservati.

Le fotografie esposte, raggruppate nelle sezioni “Intimità”, “Il corpo in azione” e “Nuovi spazi”, immergono il pubblico nella scena artistica parigina con una serie di scatti di inaugurazioni, mostre e performance: il famoso fotomontaggio Le Saut dans le vide di Yves Klein (1960); gli scatti realizzati durante le sue numerose sessioni delle Anthropométries e quelle di tiro di Niki de Saint Phalle per la mostra Feu à Volonté (1961) o le cene di Daniel Spoerri, come quella organizzata in occasione della mostra 723 utensiles de cuisine (1963).
La vicinanza al gruppo dei Nouveaux Réalistes porta Shunk e Kender a immortalarne anche le performances organizzate a Milano nel 1970, in occasione del decimo anniversario della nascita del movimento parigino.

Shunk-Kender, Christo e Jeanne-Claude, Costa impacchettata, Little Bay, Sydney, 1968-1969 circa Donazione della Roy Lichtenstein Foundation in memoria di Harry Shunk e Janos Kender. Foto: Shunk-Kender © J. Paul Getty Trust. Tutti i diritti riservati.

Shunk-Kender, Christo e Jeanne-Claude, Costa impacchettata, Little Bay, Sydney, 1968-1969 circa Donazione della Roy Lichtenstein Foundation in memoria di Harry Shunk e Janos Kender. Foto: Shunk-Kender © J. Paul Getty Trust. Tutti i diritti riservati.

Il duo si sposta poi a New York alla fine degli anni ’60, per documentare gli Happenings di Yayoi Kusama, le coreografie di Trisha Brown in zone industriali di Soho riconvertite in studi e le sperimentazioni artistiche di Pier 18, un progetto ideato e organizzato dal curatore indipendente Willoughby Sharp, per il quale Shunk e Kender fotografano l’operato di 27 artisti. Gli scatti vengono esposti al MoMA l’estate successiva nell’unica mostra che celebra il lavoro dei due con entrambi ancora in vita.
Shunk e Kender sono tra i primi ad avventurarsi fuori dallo studio fotografico, accompagnando gli artisti nella ricerca piú avanguardista. Quella che si crea tra gli artisti e i fotografi è una profonda empatia, che rende i due l’unico riferimento dei circoli dell’avanguardia tra gli anni ‘50 e ‘70.

Shunk-Kender, Ultra Violet, New York, 1967-1970 circa. Donazione della Roy Lichtenstein Foundation in memoria di Harry Shunk e Janos Kender. Foto: Shunk-Kender © J. Paul Getty Trust. Tutti i diritti riservati.

Shunk-Kender, Ultra Violet, New York, 1967-1970 circa. Donazione della Roy Lichtenstein Foundation in memoria di Harry Shunk e Janos Kender. Foto: Shunk-Kender © J. Paul Getty Trust. Tutti i diritti riservati.

I due fotografi nel 1973 mettono fine al loro rapporto e arrivano all’accordo per cui tutte le fotografie del periodo 1958-1973 sarebbero state firmate con la sigla Shunk-Kender, indipendentemente dall’autore dello scatto.
Il percorso espositivo, curato da Julie Jones, Stéphanie Rivoire e Chloé Goualc’h, si compone di 450 scatti e documenti originali tra i più di 10,000 donati dalla Roy Lichtenstein Foundation nel 2014 e conservati presso la Bibliothèque Kandisky di Parigi. Sono un nuovo Blocco di testo, pronto per il tuo contenuto.

INFO

Shunk–Kender
L’arte attraverso l’obiettivo (1957-1983)
A cura di Julie Jones, Stéphanie Rivoire e Chloé Goualc’h
Palazzo Reali | MASI, Lugano
Fino al 20 settembre 2020 (data prorogata)
Mostra concepita e realizzata dal Centre Pompidou, Parigi
In collaborazione con il Museo d’arte della Svizzera italiana
www.masilugano.ch

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