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CASA ITALIA PARIGI 2024 | ENSEMBLE | Arte, Architettura, Design ai Giochi Olimpici di Parigi

Ha aperto le porte Casa Italia Parigi 2024 a Le Pré Catelan – il luogo scelto dal CONI per accogliere gli atleti dell’Italia Team e i suoi ospiti durante i XXXIII Giochi Olimpici di Parigi in programma fino all’11 agosto 2024.

Per la prima volta nella storia di Casa Italia, il pubblico potrà accedere e immergersi in un vero e proprio percorso espositivo, scenografico ed emozionale: un’opera totale di arte, architettura e design dal titolo Ensemble.

Proprio in questo edificio emblematico, una costruzione in stile Napoleone III immersa nel Bois de Boulogne, il parco più vasto della città e a pochi passi dagli Champs-Élysée, la sera del 23 giugno 1894 si svolse la cena voluta dal barone Pierre de Coubertin per celebrare la nascita dei Giochi Olimpici dell’era moderna.

Per Parigi 2024, Casa Italia crea un forte legame simbolico e, al tempo stesso, concreto con il “Padre” delle Olimpiadi moderne e con la Francia, il Paese “fratello” più prossimo sin dai tempi dell’Impero Romano che attraverso la sua rivolta ha avviato un processo di coscienza dell’essere comunità e dei principi democratici. Del motto Liberté, Egalité, Fraternité che caratterizza la Rivoluzione francese, Casa Italia Parigi 2024 si concentra su Fratellanza, il termine più in sintonia con i valori fondativi dello spirito Olimpico e il più necessario in questa epoca lacerata da nuovi conflitti e da minacce pandemiche, per immaginare una nuova utopia e una nuova pace. La fratellanza, infatti, presuppone la collaborazione, la cooperazione, la costruzione comune, ma anche il racconto dell’identità italiana, risultato di secoli di incontri con altri popoli, con altre culture e continue stratificazioni. Riconoscere nell’altro un nostro fratello a prescindere dalle differenze che rendono unico ogni individuo, è uno dei grandi insegnamenti del movimento Olimpico e, allo stesso modo, nella sua unicità, l’Italia è l’esempio tangibile di come l’incontro con l’alterità crei ricchezza culturale e sviluppo.

IL CONCEPT

Sviluppando, quindi, il concetto di Ensemble, Casa Italia Parigi 2024 ha trasformato Le Pré Catelan – un edificio articolato in varie sale inondate di luce, grazie alle numerose vetrate e al giardino che lo circonda – in cui natura, arte, architettura, design d’arredo e design della luce sono in strettissimo dialogo tra loro. La revisione del giardino con l’inserimento di essenze appartenenti al paesaggio italiano, le opere d’arte, l’allestimento degli ambienti e il design danno vita a uno spazio altro, ispirato ai grandi interni della nostra tradizione, ai maestri del ‘900 che hanno reso celebre nel mondo la creatività italiana e dato forma a quella vocazione all’ospitalità che da sempre ci contraddistingue.

IL PERCORSO

L’itinerario è scandito dalle opere di 19 artisti di spicco dell’arte contemporanea italiana – Vincenzo Agnetti, Marco Bernardi, Giovanni Bonotto, Sergio Breviario, Claire Fontaine, Paolo Delle Monache, Alberto Di Fabio, Agostino Iacurci, Francesco Jodice, Margherita Moscardini, Matteo Nasini, Gabriele Picco, Julie Polidoro, Riccardo Previdi, Edoardo Tresoldi, Marinella Senatore, Stalker, Patrick Tuttofuoco, Fabio Viale – e dalle creazioni di 32 designer di fama internazionale per 11 aziende che costituiscono l’eccellenza del design italiano. E troviamo: Francesco Binfaré, Fernando e Humberto Campana, Jacopo Foggini, Masanori Umeda per Edra, Marco Lavit, Patrick Norguet, Marcello Ziliani per Ethimo, Mario Bellini, Piero Lissoni, Patricia Urquiola, Tokujin Yoshioka per Glas Italia, Ron Arad, Tord Boontje, Sebastian Herkner, Marc Thorpe per Moroso, Brodie Neill per Riva 1920 che sono le aziende al fianco di Casa Italia da diversi anni. A questi si sono aggiunti: Antii Kotilainer e Metrica per Arper, Monica Armani, Mario Bellini, Antonio Citterio, Piero Lissoni, Gaetano Pesce, Patricia Urquiola per B&B Italia, Michael Anastassiades, Achille e Pier Giacomo Castiglioni, Piero Lissoni, Jasper Morrison, Barber & Osgerby, Marcel Wanders per Flos, Ronan e Erwan Bouroullec per Mutina, De Pas – D’Urbino – Lomazzi, Ettore Sottsass, Superstudio per Poltronova, Formafantasma, Nava+Arosio per Rubelli.

Il progetto architettonico è poggiato sul legame fra il nuovo e l’esistente, fra artificio e natura; la prima declinazione del concetto di Ensemble è quello di intreccio, già insito nei Cerchi Olimpici. Secondo l’interpretazione del sociologo Tim Ingold, il mondo, in questo caso quello Olimpico, può essere pensato come una maglia, un tessuto di linee annodate insieme dove i nodi sono il centro delle cose. È il tessuto che rende manifesto l’intreccio di fili, ovvero l’idea di costruire insieme mediante legami ed è il tessuto la principale materia dell’allestimento di Casa Italia. Concepita come una serie di stanze nelle stanze, la Casa appare come un avvicendamento di nuovi ambienti installati nelle architetture ottocentesche del Pré Catelan mediante l’utilizzo di un tessuto semi-trasparente, in un continuo processo di reciproca valorizzazione che si riverbera anche negli spazi esterni.

Questa incessante osmosi emerge anche negli arredi in cui un’attenta selezione di elementi di design iconici, sia del passato che contemporanei, sottolinea un forte dialogo, estetico e di senso con il contesto e l’allestimento, attraverso la scelta delle forme, dei colori, delle materie.

Grande attenzione è stata posta alla sostenibilità ambientale. Infatti, l’utilizzo predominante di tessuti naturali e riciclati, che diminuiscono il peso complessivo del trasporto dei materiali di allestimento, abbattendo così le emissioni di CO2, consente al progetto di essere sostenibile e ridurre l’impatto sull’ecosistema. Anche nell’arredo sono utilizzati oggetti di design italiano che sono intrinsecamente sostenibili, non solo per l’impegno messo in atto da tutte le aziende coinvolte nella concezione del ciclo di vita del prodotto con processi virtuosi, ma in quanto destinati poi a durare nel tempo ed essere tramandati. Molti elementi di design sono stati scelti o disegnati per esprimere questa sensibilità ecologica attraverso una forte componente estetica e materica: arredi in legno, terracotta, lava smaltata, tessuti grezzi, cellulosa, plastica riciclata. La sala stampa di Casa Italia, per esempio, è a impatto zero anche grazie al protocollo siglato con il Ministero dell’Ambiente e della sicurezza Energetica, e al supporto di Federlegno e delle aziende che vi aderiscono. La sostenibilità è un ulteriore atterraggio del concetto di Ensemble perché gli stravolgimenti climatici e i disastri ambientali del presente e del prossimo futuro non possono che essere pensati in una dimensione di collaborazione collettiva.

IL PERCORSO TRA ARTE E DESIGN

Il percorso espositivo, curato da Beatrice Bertini e Benedetta Acciari, inizia all’esterno della Casa con una copia della scritta Italia presente all’ingresso dello storico Padiglione Italia alla Biennale di Venezia, un omaggio a uno dei più importanti eventi d’arte a livello internazionale. Alle sue spalle si situa il padiglione accrediti, un volume specchiante che riflette e amplifica il bosco circostante, color corten per inserirsi in maniera armoniosa nel contesto. Il padiglione, realizzato con i moduli bioclimatici di Pratic, rappresenta un’anticipazione dell’esperienza del visitatore all’interno della Casa: è allestito come un salotto, dai toni caldi e naturali. Un divano Standard di Francesco Binfaré con un insieme di tavolini Cicladi di Jacopo Foggini in alabastro naturale, entrambi disegnati per Edra; un bancone in legno sinuoso, come un mobile; le piantane Capitain Flint di Micheal Anastassiades (Flos) nei toni caldi della terra, indicano al visitatore che Casa Italia è prima di tutto una casa, un luogo di accoglienza. Proseguendo per il percorso espositivo, si viene accolti dall’opera Sacral realizzata dallo scultore Edoardo Tresoldi e ispirata alle forme del battistero rinascimentale, un vero e proprio varco simbolico e fisico che, attraverso un intreccio di maglie metalliche, ci trasporta dentro la dimensione di Ensemble. Da qui, percorrendo un monumentale viale alberato, opera dello studio Natura e Architettura, e valorizzato dall’illuminazione di Massimo Pascucci si giunge allo spazio antistante a Le Pré Catelan, riconfigurato come una simbolica Piazza Italiana, spazio di incontro e accoglienza. Su questa piazza si affacciano i due padiglioni dedicati alla Media Factory e al bistrò, allestito al suo interno, così come il giardino su cui si affaccia, con arredi in metallo e teak disegnati da Patrick Norguet, parte della collezione Swing per Ethimo e, all’esterno, con l’alcova Hut disegnata da Marco Lavit per lo stesso marchio. La scelta del legno naturale come materiale dominante in quest’area contribuisce alla creazione di uno spazio rilassato e informale. La facciata dell’edificio principale ospita una grande opera site-specific di Agostino Iacurci, dal titolo Ensemble, che è una reinterpretazione del Tricolore nel suo tipico stile floreale e astratto, in cui si fondono immagini naturali e la rilettura dell’estetica classica. Varcato l’ingresso dell’edificio principale inizia il sistema di “stanze nelle stanze”, dove l’allestimento curato dallo studio di architettura IT’S, mostra una struttura di reciproca valorizzazione. Qui spicca il medagliere olimpico, che crescerà nei giorni della competizione, ed è inglobato e impreziosito dall’opera Panorama Italia, un arazzo di 30 metri quadri di Giovanni Bonotto che ricopre tutte le pareti creando un ambiente immersivo mettendo in valore l’Ensemble attraverso la varietà culturale, storica, geologica, paesaggistica, gastronomica, linguistica, dell’Italia, che la rende speciale nel mondo. Il disegno è stato realizzato con l’aiuto dell’Intelligenza Artificiale e i materiali sono filati ottenuti dal riciclo dei rifiuti plastici. Contraddistingue l’entrata nel cuore della Casa l’opera luminosa di Marinella Senatore We Rise by Lifting Others, che riprende una famosa citazione di Robert Ingersoll, Ci eleviamo sollevando gli altri, e che parla del potere di aiutare gli altri e dell’impatto positivo che può avere su noi stessi.

L’ampio ingresso della Galleria è stato concepito come un ambiente astratto ed elegante, foderato da un tessuto semitrasparente di Rubelli il cui colore giallo inonda di luce lo spazio, amplificandone il valore fisico e simbolico. Il visitatore è accolto da una serie di opere e la prima è quella di un protagonista assoluto del secondo Novecento, l’artista concettuale Vincenzo Agnetti, scomparso nel 1981, con l’opera iconica Tra me e te l’infinito inesistente, una struttura rigorosa in cui il carattere vago e inafferrabile del senso può essere colto solo attraverso la complicità dello sguardo di chi lo interroga. Sempre in Galleria, l’opera dell’artista francese di nascita e romana d’adozione Julie Polidoro dal titolo Tutti i Paesi Grandi Uguali celebra lo spirito olimpico annullando le gerarchie fra Paesi del mondo dovute alle dimensioni territoriali in una carta geografica in cui le varie nazioni diventano una moltitudine di forme e colori. Un’altra connessione artistica fra Italia e Francia si trova nella scultura Amore e Psiche di Fabio Viale, una reinterpretazione in chiave contemporanea dell’Amore e Psiche di Canova custodita al Louvre, in cui la Venere è resa nera da un tatuaggio integrale, in un chiaro inno all’amore per la diversità. Il legame fra i due Paesi e fra la dimensione della sostenibilità e il concetto di Ensemble si ritrova poi nel quadro We Are All Collaborating del collettivo italo-francese Claire Fontaine che richiama l’attenzione sulla questione dell’emergenza sociale, umanitaria e ambientale, in cui lo stare insieme vuole essere inteso come il necessario stare insieme per collaborare sulle questioni importanti del mondo. Il concept generale di Casa Italia Parigi 2024 diventa assolutamente manifesto nel grande lavoro scultoreo di Margherita Moscardini che in (Ou la mort) estrapola la parola più trascurata del celebre motto francese per renderla quella più importante e in grado di riassumere anche i concetti di libertà e uguaglianza ripetendo Fraternité, Fraternité, Fraternité fornendo un nuovo paradigma dello stare insieme pur essendo diversi.

Al centro dello spazio della Galleria una linea blu costituta dai moduli del divano iconico Camaleonda disegnato da Mario Bellini e realizzato da B&B Italia, accompagnato dalla poltrona Up di Gaetano Pesce, altro grande nome del design, recentemente scomparso, entra in dialogo con le opere d’arte e con il volume dell’ambiente dalle proporzioni generose. Negli spazi della Galleria, l’idea di relazione e di legame si sposta sul doppio piano dell’infinitamente piccolo e dell’infinitamente grande nel lavoro di Alberto Di Fabio, Vita Astrale, che ci introduce ai fenomeni misteriosi e affascinanti della Natura, facendo incursioni nel mondo cellulare così come fra le costellazioni, in una visione cui tutto è connessione e sintesi dell’universo. Fra le opere più imponenti esposte a Casa Italia c’è sicuramente il Tappeto Volante realizzata dal collettivo Stalker, insieme alla comunità curda esule a Roma, un gruppo di architetti attivisti, un ragazzo Rom e uno del Senegal, in cui 41472 corde di canapa con terminali di rame riproducono le muqarnas del soffitto della Cappella Palatina di Palermo simbolo di una cultura dell’accoglienza millenaria che tiene insieme cultura greca, latina, araba, normanna. Al di sotto di questa straordinaria opera spaziale, sono collocati due divani Sherazade disegnati da Francesco Binfaré per Edra, i quali consentono, con il loro sistema di cuscini mobili dalla configurazione libera, di sedersi o stendersi a guardare l’opera con lo sguardo in alto, contribuendo all’esperienza di fruizione dell’opera stessa. Proseguendo per gli spazi della Galleria troviamo la scultura in bronzo colorato Italiana di Paolo delle Monache. L’opera fa espresso riferimento all’Italia e alle sue meraviglie, celebrando l’unicità del nostro territorio derivante proprio dalla varietà degli elementi che la rendono memorabile.

Il percorso artistico è inframmezzato da una novità assoluta che Casa Italia ha l’onore di ospitare: gli equipaggiamenti speciali e gli accessori in dotazione del Reggimento Corazzieri, un’unità speciale dell’arma dei Carabinieri posta sotto l’Autorità della Presidenza della Repubblica. La magnificenza della divisa esposta è composta da una corazza, tipica della cavalleria pesante per cui i soldati venivano chiamati corazzieri, un elmo e una sciabola.

Cuore di Casa Italia, al centro della Galleria e circondato dalle opere d’arte, spicca la Celebration Room, un cilindro, un vero e proprio epicentro de Le Pré Catelan per la celebrazione dello sport e dell’Italia e delle sue medaglie. Al suo interno lo spazio, a cura di InformaSistemi, è avvolto da schermi e pensato come un anfiteatro contemporaneo dove la celebrazione dell’atleta è il rituale che cadenza la giornata. Nel resto del tempo diventa invece il luogo di rappresentazione dell’eccellenza italiana in tutti i suoi aspetti: un’esplosione visiva di opere d’arte digitali, immagini del Bel Paese, contenuti multimediali che scorrono in sequenza e trasmettono l’alto valore dell’Italia.

Poco distante, troviamo la lounge con la seconda opera di Paolo delle Monache dal titolo Serendipity, una colonna nella quale riconosciamo numerosi monumenti italiani, che avvolge un individuo e lo protegge, lo sostiene, lo costituisce. Quest’area è caratterizzata da una lunga vetrata perimetrale che separa l’interno dal giardino, ed è immaginata come uno spazio dilatato verso l’esterno, come se dentro e fuori fossero una cosa sola, in cui l’unica protagonista è la vegetazione del Bois de Boulogne. Il design d’interni realizzato, realizzato dall’Atelier Bianca E. Patroni Griffi, punta a rafforzare questa idea di annullare il limite tra interno ed esterno, e a ricreare internamente un vero e proprio paesaggio, fluido e permeato da elementi naturali dove i colori si fanno terrosi e naturali.

Il paesaggio è delineato all’ingresso dell’area lounge da un bancone bar circolare da un lato, e da due panche ad anello dall’altro, concepiti come degli atolli, delle isole con la loro vegetazione all’interno. I tre elementi sono stati realizzati su misura con un materiale innovativo a base di micro-fibre di carta provenienti da carta riciclata e foreste certificate FSC, una sorta di evoluzione della cartapesta, elaborato in collaborazione con l’Università del Salento di Lecce da Paper Factor, realtà italiana insediata in Puglia.

Al centro della lounge, due divani Standard di Edra si guardano vis à vis, rafforzando l’asse centrale che detta la simmetria dell’ambiente. Due composizioni di divani Ribes disegnati da Antonio Citterio nei toni del rosso con i tavoli bassi Borea (Piero Lissoni) in lava smaltata rossa, entrambi per B&B Italia, accompagnano lo sviluppo lineare della vetrata verso il giardino e vengono a creare due aree lounge speculari, accompagnate dalle panche in legno massello di Brodie Neill per Riva 1920.

Proseguendo con l’intento di esaltare l’osmosi tra interno ed esterno, un nuovo asse di simmetria si insedia lungo la vetrata e, come in un gioco di specchi, si ritrovano i divani Ribes nello spazio del giardino, questa volta colorati in verde così come i tavoli Borea (Piero Lissoni) in lava smaltata. Le isole di divani esterni sono accompagnate nel giardino dalle poltroncine Crinoline disegnate da Patricia Urquiola per B&B Italia, mentre una serie di sedute multicolore punteggia il giardino come fiori, attivando una relazione fra le nuove stanze all’aperto e il paesaggio circostante, fra le essenze mediterranee di Casa Italia e la vegetazione locale del parco. Si tratta delle poltrone delle collezioni Shadowy e Sunny, disegnate da Tord Boontje, e Modou di Ron Arad per Moroso, sedute decisamente grafiche nel segno e nei materiali, giocose e colorate negli accordi cromatici. Sempre nello spazio del giardino si situa un secondo bancone bar circolare realizzato su misura in Plastiz, materiale derivato dagli scarti plastici e a sua volta totalmente riciclabile, il cui processo produttivo utilizza solo energia prodotta da fonti rinnovabili.

Tornando all’interno dalla Galleria si accede alla sala Milano-Cortina, dove si viene accolti da una esperienza immersiva dedicata alla neve e al ghiaccio. Una serie di sedute disegnate da Jacopo Foggini che riproducono sullo schienale la forma del Duomo di Milano, insieme ai divani di Francesco Binfaré – entrambi per Edra – allestiscono lo spazio che circonda il volume specchiante che accoglie l’installazione. All’esterno troviamo invece le sedute outdoor di Jacopo Foggini – anch’esse per Edra – che con i loro intrecci trasparenti evocano l’acqua e il ghiaccio.

Si sale al piano superiore de Le Pré Catelan dalla scala monumentale, illuminata dalla composizione scultorea Arrangements disegnata da Michael Anastassiades per Flos, in una simbolica concatenazione di cerchi luminosi. I visitatori vengono subito accolti da Fun with Flags, una serie di opere di Riccardo Previdi in cui l’artista milanese si diverte a sovrapporre e mescolare diverse bandiere del mondo per dare vita a inediti e coloratissimi pattern. Il percorso espositivo prosegue con il dittico Time Capsule dell’artista visivo Patrick Tuttofuoco che insiste sul tema dell’intreccio, in questo caso quello delle mani che si annodano fra loro per diventare simbolo universale di fratellanza.

GLI AMBIENTI

Il primo ambiente che si incontra salendo è la Sala Casa Italia, situata al piano ammezzato. Si tratta di un ambiente ovale dal quale è possibile ammirare il viale con l’opera Sacral di Edoardo Tresoldi dall’interno della Casa. Qui lo spazio è arredato con ampie sedute della serie Standard disegnate da Francesco Binfaré, e con tavolini Cicladi disegnati da Jacopo Foggini in alabastro declinati nei colori verde, bianco e rosso, in omaggio alla bandiera italiana (entrambi i prodotti sono stati realizzati da Edra). L’illuminazione è assicurata da piantane e applique della serie Bellhop disegnata da Edward Barber e Jay Osgerby per Flos.

Il continuo rimando tra interno ed esterno di Casa Italia contrassegna anche l’allestimento del primo piano de Le Pré Catelan, dove il colore prevalente della scenografia è il verde, esaltato dalla rigogliosa vegetazione visibile attraverso le grandi vetrate. Lo spazio è articolato in una sequenza di stanze, che sono in gran parte destinate ad accogliere le sale Hospitality di Casa Italia. Ogni stanza, pur nel filo conduttore che la lega alle altre, presenta anche una propria identità definita dalla scelta degli arredi e delle opere d’arte. A destra della scala di accesso, la sala Hospitality destinata agli atleti è punteggiata dai tavoli iridescenti Shimmer disegnati da Patricia Urquiola per Glas Italia, accompagnati dalle sedie Gilda di Jacopo Foggini per Edra. Un grande e sgargiante divano On The Rocks disegnato da Francesco Binfaré per Edra, definisce la frontiera tra la sala interna e la terrazza esterna. Qui i bassorilievi dalle forme sinuose dell’artista Sergio Breviario dal titolo Bianca e Marion intendono mettere in risalto la straordinaria complessità di ogni individuo, che non deve essere giudicata ma accolta con curiosità.

Contigua a questa si colloca una sala più raccolta, dove il risalto è affidato al colore verde/blu delle sedute Ella disegnate da Jacopo Foggini per Edra, attorno a eterei tavoli in vetro trasparente Hub disegnati da Piero Lissoni e realizzati da Glas Italia. La sala affaccia su una piccola terrazza semicircolare, dove godere dell’aria estiva su due moduli in versione da esterno della serie Standard di Francesco Binfaré. In questa sala la gioia espressa dalle due tele di Gabriele Picco, Lasciarsi attraversare dall’arcobaleno e Nuotando nel cielo, in cui sembra che, in entrambi i casi, l’entusiasmo derivi dalla rottura dell’isolamento, come nel caso della figura umana che si fa “condominio” o dell’uomo attraversato da un arcobaleno. Gli spazi sono illuminati dalle leggere sospensioni Viscontea e Zeppelin, la prima iconic design di Achille e Pier Giacomo Castiglioni degli anni ‘60, la seconda progetto dei primi anni 2000 di Marcel Wanders che reintepreta il design dei lampadari storici di forma classica (produzioni entrambe di Flos).

Le sale Hospitality presentano le sedute Gina e Gilda, con le loro scocche traslucide immaginate da Jacopo Foggini per Edra, che accompagnano i tavoli Jabot disegnati da Mario Bellini per Glas Italia o dei tavoli realizzati su misura in lastre di plastica bianche con inserti trasparenti, derivate dal riciclo prevalente di vecchi elettrodomestici e realizzate da Plastiz. A illuminare le sale troviamo le sospensioni iconiche Teraxacum 88 di Achille Castiglioni e String Lights di Michael Anastassiades, entrambe per Flos. A continuazione dell’esposizione, per Francesco Jodice il reciproco sostegno e la collaborazione non sono una condizione acquisita, piuttosto un invito, una speranza, una tensione che sembra esplodere dal dittico fotografico The Surfers, in cui numerosi surfisti, nelle acque di un mare sospeso e quasi metafisico, attendono tutti insieme l’arrivo dell’onda, metafora di un ignoto che può essere affrontato solo collettivamente. Nella passeggiata fra le opere d’arte troviamo Messa a Terra una serie di quattro sculture da parete in stoffa in cui l’artista Marco Bernardi, ispirandosi a Masaccio, rilegge la vicenda di Adamo ed Eva come forma archetipica di fratellanza da cui avrà origine l’umanità.

Nella lounge atleti, dedicata alla fratellanza, l’allestimento vuole evocare il “cielo in una stanza” diventando metafora del compimento dell’impresa dell’atleta, un cielo azzurro caratterizzato da arredi soffici e vaporosi dove il grande divano Cipria, chiara allusione a une soffice nuvola nata dall’estro di Fernando e Humberto Campana e prodotto da Edra campeggia nella stanza e il soffitto specchiante moltiplica la profondità per dare un senso di sospensione. La mediazione tra pavimento e soffitto è rappresentata dalla superficie perimetrale in tessuto stampato in degradé, realizzato da Rubelli. La lounge è illuminata da piantane Glo-Ball di Jasper Morrison per Flos, che entrano nel gioco dell’immagine del cielo. Un biliardino realizzato appositamente per Casa Italia da Impatia è collocato nell’ambiente, destinato a offrire agli atleti uno spazio di riposo e di leggerezza in senso letterale e figurato.

A chiudere la sequenza degli spazi del primo piano troviamo la Sala riunioni, un ambiente ovale, dal ricco decoro parietale in bianco su fondo azzurro in cui Il Giardino Perduto, opera di Matteo Nasini, racchiude in sé tutto il concept di Casa Italia Parigi 2024, Ensemble, e i valori universalistici dello spirito olimpico: le colonne colorate composte da fili di lana citano il tema dell’intreccio e rendono esplicito come non esista alcuna possibilità di costruzione senza la collaborazione tra gli individui e senza rispetto per la diversità di ciascuno. In questa sala un grande tavolo Allure O’ con le sue sedute Flair O’ – entrambi disegnati da Monica Armani per B&B Italia – allestisce lo spazio con un gioco di contrasto tra l’ambiente classico e il tono deciso e sdrammatizzante degli arredi di colore giallo.

Infine, una grande terrazza longitudinale accompagna gli ambienti che affacciano verso il giardino del piano terra. Qui troviamo i toni naturali delle sedute di Marcello Ziliani per Ethimo, dalla struttura in teak e dalla seduta realizzata con un intreccio di fili nei colori sabbia, verde e bordeaux.

Proseguendo con le opere d’arte, l’opera Panorama appartiene ad una serie di dipinti che Julie Polidoro realizza mettendo in collegamento i cataclismi naturali con le migrazioni dei popoli. Di tutt’altro orientamento è la Monnalisa con barba di Van Gogh, un’opera ironica di Marco Bernardi: se la famosa Gioconda è il simbolo della discordia tra Italia e Francia nella vulgata popolare, in questa opera il capolavoro di Leonardo è rimaneggiato aggiungendo la barba di Van Gogh tratta dal celebre autoritratto dell’artista. Taksim square, Istanbul, Turkey, 05.31.2013 e Innsbruck, Austria, 01.29.1964 di Margherita Moscardini sono rappresentazioni di momenti collettivi in cui la folla, riunendosi, ci mostra la forma dei luoghi. In The Belle of The Ball, titolo di una serie di collage e disegni a matita HB di Sergio Breviario, nove lavori raccontano storie popolate da goffe figure cavalleresche, presunti nobili impegnati in duelli e corteggiamenti o scene sospese piene di romanticismo. Verso la fine del percorso troviamo l’opera Energie di Alberto di Fabio, un grande arazzo con una dominante gialla vitaminica. L’ispirazione cosmica dell’artista si accosta qui alla tradizione millenaria dell’arazzo italiano e specialmente all’Arazzeria Pennese, uno dei principali centri di produzione dell’arazzo in Italia. A conclusione, ritroviamo Agostino Iacurci che con l’opera Of My Abstract Gardening, due dipinti floreali con fondo nero, fa esplicito riferimento alla tradizione degli horti picti romani, e cioè quella consuetudine di dipingere paesaggi direttamente sulle pareti.

Fondamentale elemento di coesione di questo lungo itinerario artistico tra paesaggio, architettura, arte e design è la luce. Fabertechnica di Marco Frascarolo ha lavorato sulla valorizzazione delle singole eccellenze, dalle opere degli artisti a quelle dei designer, dalla scenografia all’allestimento paesaggistico, tessendo una tela unica in un percorso percettivo e narrativo, diurno e notturno, capace di cogliere ogni singolo momento della Casa, enfatizzandola nella sua interezza.

EXHIBITION VIEW

INFO

CASA ITALIA
Le Pré Catelan
1 route de la Grande Cascade, Bois de Boulogne, 75016 Parigi
Modalità di accesso, su prenotazione, esclusivamente online: casaitalia.sport

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