Lévy Gorvy di Londra presenta “Castellani | Sculpture”, la prima mostra ad esporre sculture murali inedite realizzate in alluminio da Enrico Castellani (1930-2017), tra i massimi esponenti dell’avanguardia europea post-bellica.
Si tratterà della prima presentazione nel Regno Unito delle sculture che impegnarono il compianto maestro
italiano nei suoi ultimi anni. Alcune opere di particolare rilievo saranno esposte in anteprima al 40 di Albemarle Street, in anticipo rispetto all’inaugurazione della mostra vera e propria, che avrà luogo il 15 gennaio 2021 al 22
di Old Bond Street.
Realizzate negli anni compresi tra il 2006 e il 2013, le opere esposte nella mostra evocano importanti legami con le prime realizzazioni in metallo dell’artista e mostrano la sua abilità nell’oltrepassare i confini della materialità e dello spazio.
Dai primi anni ’60 in poi, Castellani ha sperimentato con ottone, zinco, bronzo e altro materiale plastico o duttile, atto ad essere modellato per piccoli cicli di opere. Il vivo interesse per le superifici a specchio, oltre agli esperimenti in cui il vetro era combinato con interni argentati, hanno rappresentato il catalizzatore delle sue ultime serie in alluminio.
Simili ai suoi dipinti soltanto in apparenza, le sculture murali di Castellani, pesanti tra i 20 e i 350 kg, sono caratterizzate da una presenza distintiva che crea straordinarie esperienze visive attraverso le loro superifici e la maniera in cui occupano lo spazio. Riunite per la prima volta, queste opere portano l’attenzione sulla
durevole radicalità dell’approccio di Castellani, rappresentando allo stesso tempo sia il culmine che la coda di decenni d’instancabile sperimentazione nelle iterazioni delle sue opere della serie “Superficie”.
I pezzi forti dell’esposizione includono Superficie argento (2006), una drammatica opera costituita da nove
pannelli che incapsula l’interesse che Castellani nutriva per lo spazio, la superficie e la materialità, e la rara
Superficie rossa (2006). Queste ed altre opere provenienti da questa serie storica sono accostate ad una
scultura senza titolo del 1973 composta da quattro bilance, un lavoro che incarna la lunga investigazione
di Castellani nello spazio positivo e negativo, e la sua ambizione nello stabilire un potente linguaggio
artistico che continua a influenzare le giovani generazioni di artisti.
BIOGRAFIA
Enrico Castellani (1930-2017) è stato una figura centrale nell’avanguardia dell’Europa post-bellica. Nato a
Castelmassa, in Italia, Castellani ha studiato arte e architettura in Belgio all’Académie Royale des BeauxArts e all’École Nationale Supérieure d’Architecture et des Arts Décoratifs de la Cambre nei primi anni ’50.
Dopo essersi trasferito a Milano nel 1956, cominciò a realizzare opere che sfidassero la separazione
convenzionale tra pittura, scultura e architettura, ricercando un paradigma che combinasse aspetti delle
tre. Nel 1959 realizzò la prima opera della sua celebre Superficie, una serie caratterizzata dalle sporgenze
ritmiche e dalle recessioni della superficie monocroma, solitamente tesa su di una rete di chiodi. In seguito
ad una serie di mostre di successo nel corso degli anni ’60, si stabilì, nel 1973, nel piccolo villaggio di
Celleno, in Italia, dove continuò a vivere e a lavorare per il resto della sua vita. Sebbene le competenze
della sua maestria si sono estese fino ad includere una grande varietà di materiali e di ricerche formali, il
suo impegno per l’unione di pittura, scultura e architettura non è mai venuto meno.
Nel 1959 Castellani e Piero Manzoni aprirono la Galleria Azimut e fondarono la rivista sperimentale
Azimuth. Insieme organizzarono esposizioni innovative (tra cui la mostra di debutto di Castellani) e
pubblicarono saggi che fornirono alternative alle ideologie dogmatiche del Tachisme e dell’Arte Informale,
a quel tempo predominanti nella scena d’arte europea. Attraverso la sua arte e i suoi scritti, Castellani ha
promosso un approccio alla pittura che confutava la concezione tradizionale della tela intesa come
finestra trasparente, aprendo le sue opere a un nuovo spazio di astrazione topografica che coinvolgeva le
nozioni di spazio, tempo, infinito e flusso.
Le opere di Castellani sono presenti nelle più importanti istituzioni museali del mondo, tra cui il Centre
Georges Pompidou, a Parigi; la Fondazione Prada, a Milano; il Walker Art Center, a Minneapolis; il Museo
d’Arte Contemporanea Roma (MACRO), a Roma; il Peggy Guggenheim Collection, a Venezia; il
Guggenheim Abu Dhabi e il Hirshhorn Museum e Sculpture Garden, a Washington, D.C. Castellani ha
rappresentato l’Italia alla Biennale di Venezia nel 1964, nel 1966 e nel 1984. La sua opera ha rivestito un
ruolo centrale nell’ambito di ZERO: Countdown to Tomorrow, 1950s-60s, una mostra organizzata presso
il Solomon R. Guggenheim Museum, a New York, nel 2014-15, avente come oggetto il Group Zero, un
network internazionale di artisti che hanno sperimentato nuovi approcci alla luce, al movimento e allo
spazio nel periodo successivo alla Seconda Guerra Mondiale. Nel 2010 è stato il primo artista italiano a
essere insignito del Premio Imperiale per la Pittura, un’onoreficenza assegnata dall’Imperatore del
Giappone.
INFO
Castellani | Sculpture
Enrico Castellani
2–19 Dicembre 2020
40 Albemarle Street, Londra
15 Gennaio–8 Aprile 2021
22 Old Bond Street, Londra