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Intervista – CHRISTINA ARZA: bellezza, natura, mistero, romanticismo e contemplazione

Si intitola “slowly, tenderly” il libro fotografico di debutto della fotografa cubana-americana Christina Arza.

Un volume che racchiude il percorso personale e artistico di Arza e mostra la sua profonda esplorazione di sé attraverso l’obiettivo di una macchina fotografica.

Il libro è accompagnato da una lettera scritta da Arden Sherman, Senior Curator of Contemporary Art al Norton Museum of Art, seguita da un’intervista approfondita tra il fotografo e Julie Dayer, del Photo Elysée, Losanna.

Il libro è una testimonianza del profondo legame di Arza con la natura e l’esperienza umana. Attraverso una miscela di immagini in stile documentaristico e narrazione poetica, Arza invita il lettore in un viaggio attraverso la sua vita, esplorando i temi dell’identità, della memoria e del passaggio del tempo. lentamente, con tenerezza, presenta immagini attentamente curate selezionate dall’ampio corpus di lavori di Arza , ognuna delle quali offre uno sguardo al suo mondo e invita gli spettatori ad abbracciare la bellezza della semplicità e dell’introspezione.

L’abbiamo intervistata per farci raccontare il suo lavoro.

“Slowly, Tenderly” è il tuo primo libro fotografico. Una raccolta della tua visione artistica. Com’è nata la tua passione per la fotografia?

La mia passione per la fotografia è iniziata attraverso il processo di scatto su pellicola. Il cinema mi ha insegnato la pazienza e a fidarmi della mia visione. È stato durante questo processo fotografico che ho imparato a essere una fotografa e a trovare il momento giusto per fotografare il mio soggetto o l’ambiente.

La tua fotografia, in stile documentaristico e con una narrazione poetica, rappresenta una connessione profonda con la natura e l’esperienza umana. Cosa vuoi catturare ed esprimere con le tue fotografie?

Voglio catturare dettagli importanti della vita che non voglio dimenticare.
La fotografia è una pratica molto meditativa per me, e le immagini esprimono la mia sensibilità e il mio apprezzamento della vita attraverso la luce.

Come nascono le tue fotografie?

Non esiste un vero e proprio momento. Se non sono dei servizi fotografici pianificati nascono nella natura o durante una passeggiata, in una giornata con la famiglia, o con gli amici o con un nuovo soggetto. Di solito succede sempre quando sono in viaggio e quando trovo una luce particolare.

Qual è la fotografia che vorresti fare ma che non sei mai riuscita a realizzare?

Ho sempre voluto scattare una foto di qualcuno che galleggia in un fiume in un letto di calendule arancioni.

Puoi dirci quali sono le cinque parole chiave che definiscono la tua arte?

Bellezza, natura, mistero, romanticismo e contemplazione.

Se dovessi definirti in terza persona, come ti descriveresti?

Christina Arza è una donna cubana-americana di 35 anni di Miami, Florida.
Ha un’energia frenetica contagiosa e con un profondo amore e sensibilità per la vita.
Christina ha così tante cose che vuole vedere e fare e può essere facilmente sopraffatta dalle ore fugaci di un giorno, dalla vita di città e da Internet.
È una persona che cerca costantemente di vivere nel momento presente e di trovare un equilibrio tra lavoro e vita.

Cosa ne pensi dell’intelligenza artificiale applicata all’arte? Può la tecnicità superare la creatività?

In questo momento della mia vita, mi ritrovo sempre meno attratta dal regno digitale, ma se dovessi sperimentare il lavoro di un artista che ha utilizzato l’intelligenza artificiale e mi ha portato un po’ di ispirazione o curiosità, sarei aperta a esplorare di più l’argomento.

Pensi che un’artista debba prendere posizione ed esprimere le proprie idee attraverso il proprio lavoro?

Sì, ma penso che semplicemente facendo arte e condividendola, abbiano già preso una posizione.
Penso che la grande arte condivida una prospettiva: ti apre la mente e avvia una discussione.

Potresti elencare i tuoi cinque artisti preferiti di tutti i tempi?

Sì, ma è comunque una domanda difficile perché ci sono così tanti grandi artisti che scopro ogni giorno…
Comunque nella lista metterei:
Terrence Malik
Vincent Van Gogh
Andrew Wyeth
Sophie Calle
Ralph Gibson

Ricordi la prima mostra che ha illuminato la tua visione artistica? E l’ultima?

Ottima domanda. Non ricordo la prima mostra che ho visto, ma quando avevo 22 anni ho studiato a Firenze, in Italia.
Era la mia prima volta in Europa, e sono stata portata in un altro mondo vedendo così tante incredibili opere del Rinascimento italiano dal David di Michelangelo, alla Medusa di Caravaggio, dalla Primavera alla Nascita di Venere di Botticelli e così via. Ero in completa soggezione e ribollivo dall’ispirazione.
L’ultima mostra che ho visto è stata “À toi de faire, ma mignonne” di Sophie Calle al Musée National Picasso di Parigi.

C’è un desiderio artistico che non hai ancora soddisfatto?

Dirigere un film narrativo.

Quando è stata l’ultima volta che hai fatto qualcosa per la prima volta? E soprattutto, cosa hai fatto?

Nell’aprile 2024 ho diretto il mio primo video musicale per l’artista Kat Dahlia. Era la prima volta che dirigevo ma anche la prima volta che facevo un progetto con pellicola 16mm.

Cosa c’è nel tuo studio? Hai dipinti, sculture, piante, tecnologia?

Il mio studio è attualmente nel soggiorno del mio appartamento – ci sono un sacco di libri, un bellissimo Uccello del Paradiso Bianco, un dipinto mozzafiato di Pierre Soulages che riflette la luce che cambia mentre lavoro, una fotografia di Graciela Iturbide. Sulla mia scrivania c’è un desktop Mac dove scrivo tutte le mie e-mail e faccio le modifiche alle foto e, soprattutto, una splendida vista di Manhattan.

Se fossi la direttrice di una rivista d’arte, chi vorresti che comparisse in copertina? E perché?

Sophie Calle, per tante ragioni. È un’artista donna così importante per me, e spero di essere io a intervistarla e fotografarla per la copertina

LA GALLERY

L’ARTISTA

Christina Arza, nata nel 1989, è una fotografa cubana-americana nota per le sue immagini poetiche e in stile documentaristico. Nata e cresciuta a Miami, Florida, il lavoro di Arza è profondamente influenzato dalla sua eredità cubana, dalla natura e dall’esperienza umana. Ha conseguito un MFA in Fotografia, video e media correlati presso la School of Visual Arts di New York.

Ha co-fondato Steadfast, una rivista d’arte con contributi di artisti come KAWS, Ryan McGinley, Austyn Weiner e altri. Il lavoro di Arza è stato pubblicato su riviste come Billboard, VICE, Rolling Stone, V Magazine e Vogue. Christina ha lavorato per numerose commissioni private, più recentemente con l’artista di fama mondiale Michelangelo Pistoletto.

IL LIBRO

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