Giaime-Meloni-Monteverità

Due progetti per il contemporaneo al Museo MAN di Nuoro

Hanno inaugurato al Museo MAN di Nuoro due nuovi progetti dedicati al contemporaneo: Die Zauberberge_Le montagne incantate e Luca Spano_After the Last Image.

Die Zauberberge_Le montagne incantate

Nuoro e Monte Verità, tutto è iniziato qui. In due isole ideali, due terre di frontiera e, insieme, di appartenenza. Luoghi magnetici e ricchi di storia, che lo scorso aprile hanno accolto i protagonisti della mostra collettiva Die Zauberberge_Le montagne incantate. Le residenze, realizzate in collaborazione con la Fondazione Monte Verità di Ascona, hanno coinvolto sei artisti, tre sardi e tre svizzeri, che durante il periodo di ricerca si sono confrontati su temi comuni.
Gli artisti di origine svizzera – Tonatiuh Ambrosetti, Maya Hottarek, Lisa Lurati – hanno svolto sul territorio sardo un’indagine sulla ricca identità locale. Parallelamente, tre giovani artisti sardi – Giaime Meloni, Elena Muresu, Marco Useli – hanno abitato Monte Verità e gli spazi della celebre “collina dell’utopia”, dove architettura, arte e danza hanno sempre dialogato in modo virtuoso. Un paradiso anarchico che ha attratto pensatori, pittori, scrittori, filosofi, progettisti da ogni angolo d’Europa: dall’anarchico Kropotkin al coreografo ungherese Rudolf von Laban, dal dadaista Hugo Ball all’architetto Walter Gropius, dall’artista Hans Arp a Karl Gustav Jung, fino al grande curatore Harald Szeemann.
Le opere esposte in Die Zauberberge_Le montagne incantate rappresentano il risultato di queste ricerche, uno sguardo contemporaneo su luoghi simbolo di componenti primigenie, di spiritualismo e autarchia. Sono fotografie, sculture, grafiche, installazioni, lavori forgiati a partire da un’esperienza unica, dal cammino e dall’isolamento, dalla bellezza selvaggia e lussureggiante della natura, dal respiro assoluto di boschi di arcaica memoria.

GLI ARTISTI

Tonatiuh Ambrosetti
Nato a Lugano nel 1980, nel 2006 si diploma presso l’ECAL – École cantonale d’art de Lausanne, dove nel 2012 ottiene una cattedra come professore. Nel 2006 fonda insieme a Daniela Droz lo studio fotografico Daniela et Tonatiuh. Nel suo lavoro sviluppa la relazione conflittuale tra uomo e natura, portando avanti una ricerca su una fotografia non-oggettiva che va oltre i confini convenzionali dell’immagine includendo anche scultura, incisione, disegno e installazioni sonore e video. Le sue opere sono state esposte in festival, gallerie e musei di rilevanza internazionale, tra cui: la prima Edizione di Alt+1000 a Rossiniere (2008); il forum ETH Hönggerberg a Zurigo (2009); la Royal Danish Accademy of fine arts, Copenhagen, Danemark (2011); Bâtiment d’Art Contemporain, Genève (2014); Le musée des Arts Décoratifs, Paris, Francia (2015); The PRINTSPACE, Londres, UK (2016); il Centre d’art Contemporain Yverdon-les-Bain (2016).

Maya Hottarek
Nata nel 1990, è un’artista che lavora con diversi materiali e in ambiti differenti, dalla ceramica al cinema, dal suono a oggetti di uso comune. Ha studiato arti visive all’Università delle Arti di Berna e all’Institut Kunst di Basilea. Uno dei suoi interessi principali è quello di articolare le complesse interazioni tra individuo, società, economia e natura. Tra le mostre principali, si menzionano le esposizioni alla N/A/S/L di Città del Messico, alla Liste Art Fair di Basilea e alla Kunsthaus di Appenzell.

Lisa Lurati
Nata a Lugano nel 1989, si è formata presso la scuola di fotografia di Vevey e all’Institut Kunst di Basilea. Il suo lavoro oscilla tra una meditazione quasi decorativa e una celebrazione estetica che, ad uno sguardo più attento, svela un universo caleidoscopico di simboli e segni che non si spiega mai completamente ma che arriva, tuttavia, a sostenere una curiosa coerenza. Fra le mostre personali recenti si ricordano: In-between things, Galleria Ann Mazzotti, Basilea, 2022; Raving Cosmo, CACY, Yverdon-les-Bains, 2021; Nebulosa, Galleria Forma, Losanna, 2020; Scherzo. Molto allegro, quasi presto, Photoforum Pasquart, Biel, 2018.

Giaime Meloni
Nato a Cagliari nel 1984, è un fotografo con un dottorato di ricerca in architettura, che attualmente vive fra due isole: Île-de-France e Sardegna. Il suo lavoro esplora in maniera empirica le modalità di riproduzione e invenzione dello spazio fisico. Le sue ricerche sono state presentate in pubblicazioni e conferenze internazionali (Canada, Francia, Italia, Portogallo). Nel 2017 è stato nominato tra i finalisti per il Premio Graziadei con il suo progetto Das Unheimliche. Nel 2019 è stato selezionato da CAMERA – Centro Italiano per la fotografia – per prendere parte al programma FUTURES supportato dall’Unione Europea. Nello stesso anno è tra i finalisti del Premio Francesco Fabbri per la fotografia contemporanea. Dal 2022 è professore associato presso Ecole Nationale Supérieure d’Architecture de la Ville et du Territoire de Paris Est, dove insegna le arti e le tecniche di rappresentazione dello spazio.

Elena Muresu
Fotografa, artista visiva e performer, nata ad Alghero nel 1990. Ha conseguito il Master in Management Culturale per la Valorizzazione del Territorio presso 24Ore Business School, una laurea in Pittura all’Accademia di belle arti di Sassari e in Fotografia all’Accademia di belle arti di Brera. Sviluppa parallelamente due percorsi artistici e professionali: da una parte la fotografia e il video e dall’altra la cultura urbana, che la spingono verso l’esplorazione di molteplici linguaggi per indagare la tematica del rapporto tra l’essere umano e il proprio territorio. Dal 2021 è fotografa e videomaker per Antonio Marras. Nel 2021 espone alla XVII Mostra Internazionale di Architettura di Venezia con il video documentario “Skatepark Italy” (finalista 2022 a Via dei Corti, festival del Cinema Indipendente, Catania).

Marco Useli
Pittore e incisore, nasce a Nuoro nel 1983. Laureato all’Accademia di belle arti di Firenze nel 2007, dopo un biennio londinese frequenta il master in Progettazione contemporanea con la pietra del Politecnico di Milano. Dal 2012 fa parte della Milano Printmakers. Sviluppa ricerche nell’ambito della grafica d’arte tra Milano e la Sardegna, dove nel 2017 apre uno studio artistico a Dorgali. Attualmente insegna Progettazione del Design presso il Liceo artistico Francesco Ciusa di Nuoro.

Luca Spano_After the Last Image

Tra ciò che è visibilmente percettibile e ciò che i nostri sensi non riescono a cogliere esiste uno spazio liminale, una trama di conflitti e potenzialità latenti. Una soglia sospesa, che non è solo fisica ma anche mentale, che stimola il passaggio verso nuovi livelli di conoscenza.
Il progetto After the Last Image di Luca Spano esplora i limiti biologici e tecnologici del vedere, indagando il rapporto tra visibile e invisibile e, in particolare, quella zona d’ombra compresa tra i due: l’ultimo punto conosciuto, un’area di confine il cui mistero invita alla scoperta.
I lavori fotografici e installativi che compongono After the Last Image, progetto vincitore del bando Strategia Fotografia 2022, esplorano i limiti della visione e i processi speculativi che conducono alla conoscenza del mondo. Le residenze di ricerca portate avanti durante il progetto, parte fondamentale di ideazione, hanno consentito di approfondire stimoli eterogenei provenienti da diverse discipline. Presso il Kunsthistorisches Institut in Florenz, Spano ha esplorato quel filone accademico che ha come oggetto il visibile e le pratiche dello sguardo, interrogandosi su cosa sia un’immagine e quale sia il suo ruolo nella società contemporanea.
Le riflessioni sulle modalità con cui lo strumento visivo entra nello studio del reale ha poi portato l’artista ad associare la pratica fotografica alla geografia. Un periodo di residenza presso il Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio (DIST) del Politecnico di Torino gli ha infatti permesso di approfondire la figura del geografo, studioso che proprio a partire dalla vista crea quelle distorsioni dello spazio che comunemente chiamiamo “mappe”.
Durante la residenza al Deutsches Optisches Museum di Jena, in Germania, Luca Spano si è soffermato su cosa significhi vedere in un processo che, partendo dall’esperienza ottica, arriva a considerare implicazioni culturali, sociologiche e antropologiche.
La serie 12 hidden information riconsidera la centralità dell’occhio nel rapporto tra essere umano e realtà, riprendendo una selezione di illustrazioni su problematiche della vista tratte dal manuale di oftalmologia di Theodor Axenfeld (1912), consultato dall’artista proprio nel Deutsches Optisches Museum. In un simile processo di decontestualizzazione, le malattie dell’occhio vengono trattate come illustrazioni pure che, una volta astratte, si risolvono in forme mutevoli e affascinanti. Le pupille e le iridi diventano, così, pianeti di una costellazione della conoscenza.
Le molteplici sfumature che compongono After the Last Image ci spingono ad ampliare le nostre prospettive stimolando nuove domande e nuove visioni. L’artista ci incoraggia a riflettere con maggiore consapevolezza sulla complessità dei fenomeni percettivi e sulle ambiguità che plasmano il nostro mondo. Crea un ponte tra il noto e l’ignoto e ci accompagna in un percorso di attraversamento del confine. Quell’intervallo liminale ricco di possibilità, dove spostare i nostri limiti sempre un po’ più in là.

L’ARTISTA

Luca Spano (1982, IT) è un artista multidisciplinare. Si è formato tra Europa e Stati Uniti, con una laurea in Scienze della Comunicazione alla Sapienza di Roma, un MA in fotografia alla London College of Communication a Londra e un MFA in arti visuali alla Cornell University a Ithaca (US). Il suo lavoro è stato esposto internazionalmente in musei, gallerie e festival come: Triennale di Milano, MACRO (Museo di Arte Contemporanea di Roma), BredaPhoto Festival (NL), Malta Festival (PL), Saavy Contemporary a Berlino (DE), Luis Adelantado Gallery (ES), Paolo Erbetta Gallery (IT), Caelum Gallery a New York, Istituto di Cultura Italiana di Parigi, Istituto di Cultura Italiana di Amburgo e l’Istituto Superiore Regionale Etnografico.
Luca è stato artista in residenza alla Fundacion Botin (ES), a NoArte Paese Museo (IT), Künstlerischen Tatsache (DE), Kultur einer Digitalstadt (DE) e visiting artist a Arts Letters and Numbers Residency (US) ed altri. Il suo lavoro ha ricevuto premi e grants come la MEAD Fellowship (UK), CCA Grant e Einaudi research grant (US), The John Hartell Award (US), Graziadei Prize (IT), il Premio del Paesaggio Regione Sardegna (IT), New Work Prospect Art Grant (US), Strategia Fotografia 2022 MiBACT (IT).
È stato uno dei direttori della agenzia fotografica OnOff Picture con sede a Roma, co-direttore dell’organizzazione NYC Creative Salon a New York, e ideatore di OCCHIO, un laboratorio di ricerca e didattica sull’immagine con sede a Cagliari.
Il suo lavoro è incluso in collezioni pubbliche e private come il Museo MAXXI di Roma, la collezione di libri d’artista della Cornell University, la collezione Graziadei e l’Istituto Superiore Regionale Etnografico Sardo.

INFO

Die Zauberberge_Le montagne incantate

Luca Spano. After the Last Image

MAN_ Museo d’arte della Provincia di Nuoro
Fino al 12 novembre 2023

HESTETIKA ART Next Generation

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