Mel Bochner HA HA HA, 2023 Oil on velvet in five parts 254 × 152.4 cm / 100 × 60 inches Courtesy MASSIMODECARLO. Photo by Alessandro Zambianchi

Arte Concettuale e Dematerializzazione: La Mostra di Mel Bochner da MassimoDeCarlo Milano

MASSIMODECARLO presenta la personale dedicata all’opera dell’artista americano Mel Bochner.

Come figura eminente nei movimenti dell’Arte Concettuale e Post-Minimale, la carriera illustre di Bochner spazia oltre sei decenni. La sua opera, che esamina rigorosamente le intersezioni tra linguaggio, matematica e diversi sistemi rappresentativi, occupa il centro della scena in questa mostra.

La mostra presenta l’ultima serie di opere di Bochner del 2023, invitando gli spettatori a immergersi nel nuovo capitolo del suo percorso artistico.

Fin dagli anni ’60, Bochner è stato in prima linea nell’esplorare la complessa relazione tra immagine e linguaggio. Nel 1962 ha conseguito la laurea in arte presso la Carnegie Mellon University di Pittsburgh, in Pennsylvania, prima di intraprendere brevemente lo studio della filosofia alla Northwestern University di Chicago, Illinois.

A partire dal 1970, il lavoro di Bochner ha ottenuto riconoscimenti significativi in Italia. Ha giocato un ruolo cruciale in mostre di rilievo, in particolare Arte Concettuale, Arte Povera, Land Art a Torino nel 1970, sotto la curatela di Germano Celant. Le sue connessioni italiane hanno anche portato a preziose amicizie con artisti come Alighiero Boetti e Lucio Fontana. Tutti hanno esplorato il linguaggio come forma di rappresentazione illogica, approfondendo l’interazione tra spazio e linguaggio come elementi fondamentali che plasmano la nostra comprensione del mondo.

Tornando in Italia, Bochner ha trovato ispirazione per questa mostra a Casa Corbellini-Wassermann, e l’impatto di questo ambiente è splendidamente evidente nella sua arte. Ha cercato di integrare senza soluzione di continuità le sue opere con lo spazio, stabilendo un collegamento armonioso con l’architettura e i suoi colori vibranti.

Parlando della mostra e di Casa Corbellini-Wassermann, Bochner ha commentato: “Nel mondo dell’arte di oggi, la maggior parte delle esposizioni è allestita in ambienti bianchi e sterili. Tuttavia, l’eccentricità di questo spazio milanese, con la sua fusione unica di estetica d’epoca, tra cui Art Deco e motivi fin de siècle, insieme alle notevoli ciminiere, mi ha lasciato un’impressione profonda. Ero desideroso di abbracciare questa cornice straordinaria e l’ho considerata un’opportunità perfetta per presentare una mostra in Italia, con l’intenzione di sorprendere e sfidare le aspettative degli spettatori. Il prossimo corpus di opere potrebbe discostarsi da ciò che molti si aspettano da me.”

Sebbene Casa Corbellini-Wassermann abbia influenzato innegabilmente l’artista americano in questa mostra, questa ultima serie di opere presenta una materialità distintiva che non è comunemente associata al lavoro di Bochner. I dipinti sono realizzati su tela di velluto, conferendo un ulteriore strato di materialità e dimensionalità alle opere. Anche se il mezzo è cambiato, la sottile sovversione caratteristica di Bochner e il suo umorismo esilarante e leggermente minaccioso rimangono centrali alla sua espressione artistica.

Attingendo dalle lamentele quotidiane, dalle esclamazioni entusiastiche e dalle espressioni colloquiali, Bochner attinge al suo lavoro da frasi udite e conversazioni. Queste parole trovano casa nel suo quaderno, ampliando il suo magazzino di parole. Di conseguenza, i suoi dipinti racchiudono la vita contemporanea e le sue sfumature linguistiche. Questo approccio è in parte ispirato alla professione di suo padre come pittore di segnaletica.

Nell’ultima sala della galleria, l’opera prominente di Bochner, HA HA HA, è esposta in due distinte iterazioni: una striscia orizzontale e una tela tradizionale. “Ha” funge da espressione onomatopeica che denota la risata, un uso che è diventato sempre più diffuso nella società guidata digitalmente di oggi, dove la comunicazione tende verso la brevità. Attraverso questa frase, Bochner gioca con la sincerità del suo sforzo creativo, riconoscendo giocando l’impatto duraturo che ha avuto nel mondo dell’arte concettuale.

La mostra presenta anche i suoi rinomati “Measurement Paintings”. Queste opere consistono in tele monocromatiche con frecce e notazioni numeriche che indicano lunghezze di freccia in pollici. Paradossalmente, i “Measurement Paintings” quantificavano nulla al di là della propria esistenza, rivelando l’essenza del loro processo artistico. Questo processo, in modo controverso, si è orientato verso la dematerializzazione dell’arte.

L’espressione artistica di Bochner irradia irriverenza, conflitto e un pronunciato senso di ribellione. Attraverso la scelta delle parole, come “Blah, Blah,” e “$#!+” (alludendo alla parola “merda”), posiziona i suoi dipinti come forma di influenza, plasmando sottilmente i nostri pensieri e impegnandosi in manipolazioni intricate che giocano con le nostre emozioni e desideri.

Nella mostra presso MASSIMODECARLO, Bochner introduce palette vibranti, ulteriormente arricchite dalla loro texture vellutata. L’interazione tra questi sfondi vivacemente colorati, quasi allegramente decorati, e le parole che trasmettono un sottinteso di positività superficiale estende provocatoriamente i confini dell’espressione artistica convenzionale.

L’ARTISTA

Mel Bochner è nato nel 1940 a Pittsburgh, PA. Vive e lavora a New York, NY. Bochner è riconosciuto come una delle figure di spicco nello sviluppo dell’arte concettuale a New York negli anni ’60 e ’70. Emergendo in un momento in cui la pittura veniva sempre più discussa come obsoleta, Bochner è diventato parte di una nuova generazione di artisti che includeva anche Eva Hesse, Donald Judd e Robert Smithson.

INFO

Mel Bochner
Fino al 20.12.2023
MASSIMODECARLO, Milano
Viale Lombardia 17
20131 Milano – Italia
www.massimodecarlo.com

 

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