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La poetica del silenzio di Roberto Ciaccio a BUILDING TERZO PIANO

Dal 10 novembre fino al 23 novembre 2023, BUILDING TERZO PIANO presenta la mostra/evento La poetica del silenzio, che propone una selezione di dieci opere su carta, che vanno dagli anni ottanta al primo decennio del 2000, dell’artista Roberto Ciaccio.

La mostra avviene in concomitanza con il dono di due libri d’artista – Leçons de Ténèbres – Le Son des Ténèbres e Yves Bonnefoy – Roberto Ciaccio. Peintre, Mon Ami – da parte dell’Archivio Roberto Ciaccio alla Biblioteca Nazionale Braidense di Milano. Le due opere su carta vanno ad arricchire la preziosa collezione della Biblioteca, dove sembrano conversare con l’eccezionale collezione di testi antichi già presente.

La ricerca dell’artista si sviluppa in una costante analisi del tempo, che viene a sua volta tradotto nel suo aspetto spaziale. Sui fogli il tempo imprime le sue tracce: in questo modo i gesti pittorici diventano eventi temporali. L’esame congiunto della dimensione temporale e della dimensione spaziale è una prerogativa del modus operandi dell’artista: esso rivela come il tempo sia consustanziale allo spazio e come la spazialità pervada il tempo.

La produzione di Ciaccio si immette in un tempo sospeso e dilatato; una temporalità sospesa che si colloca al di fuori del tempo. Nella ricerca dell’artista, questa dimensione di sospensione spaziotemporale rivela la permanenza dell’essere nel tempo e il suo desiderio di vivere fuori dal tempo.

Le opere Preludio – tre Revenant, le Annotazioni e gli Studi esposte in mostra sono esempi di
questo puntuale rapporto tra arte, tempo e forma.

L’ARTISTA

Roma, 1951 – Milano, 2014.
Lungo il suo percorso l’artista ha realizzato opere con vari materiali e tecniche differenti, tra pittura e scultura, in un rapporto dialettico interno/esterno verso un’astrazione pittorica di intensa concettualità, alla ricerca dell’origine dell’opera d’arte. Nel 1981 conosce lo stampatore-editore Giorgio Upiglio di Milano con cui si instaura un lungo e intenso sodalizio artistico. Nascono Annotazioni di luce in otto momenti per Holzwege di Martin Heidegger (1990-1993), Infinitononfinito (2005-2008) e Leçons de Ténèbres/Le Son des Ténèbres. Revenants (2003-2006). Luce, tempo, traccia e memoria sono temi costitutivi della sua poetica. Ricordiamo grandi opere su metallo, dipinti a olio, grandi opere a collage su carta (studi) e particolari lavori con gli strumenti da stampa, in cui l’opera d’arte è la matrice stessa: raccoglie in sé la luce, il colore, il divenire del tempo e del pensiero, percorsi fisici e mentali che rilasciano le loro impressioni.

Fondamentale è il confronto con la musica e con la filosofia contemporanea, che porta l’artista a intensificare il dialogo con Jacques Derrida e Remo Bodei. Nella sua ultima opera, Memoria dell’acqua (2013), su lastre di rame le acidazioni e le ossidazioni, dovute al tempo atmosferico nel suo passaggio imprevedibile, hanno lasciato le misteriose tracce della natura. L’artista si lascia così affascinare dalla natura, dal suo spontaneo divenire, dalla luce, dall’ombra e dal silenzio. Attratto dai processi alchemici della natura, egli si sofferma sulle tracce che la natura stessa, dipingendo en plein air, lascia sulla materia.

INFO

La poetica del silenzio
Dal 10 novembre al 23 novembre 2023
BUILDING TERZO PIANO
via Monte di Pietà 23, 20121 Milano

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