Si intitola “Lorenzini Scultore della Terra. Da Savona al mondo” ed è la prima mostra pubblica dedicata al maestro savonese nella sua città natale dal 1986.
La scintilla è stata la produzione di ventidue sculture inedite durante i mesi più duri della pandemia. La mostra è realizzata dalla Fondazione Museo della Ceramica di Savona con il supporto della Fondazione De Mari, la compartecipazione della Camera di Commercio Riviere di Liguria e il patrocinio del Comune di Savona e del Comune di Loano.
Le figure mitologiche e misteriose create da Sandro Lorenzini hanno scelto i suggestivi spazi del Museo della Ceramica di Savona per manifestarsi, in un allestimento che si inserisce con armonia e rispetto nelle maestose architetture del palazzo dell’antico Monte di Pietà. Ventidue sculture inedite, luccicanti di smalti e metalli preziosi, forgiate nei forni dello Studio Ernan Design di Albisola, danno l’avvio a una mostra progettata sia per esporre le ultime creazioni ma anche una selezione di opere storiche, dell’artista nato a Savona nel 1948 e cresciuto nel costante confronto con i maestri contemporanei italiani, americani e giapponesi.
“L’arte sceglie l’artista – ha dichiarato l’artista, Sandro Lorenzini, in conferenza stampa – Tra tutti gli uomini, l’arte ne sceglie uno e da quel momento quell’uomo ha una missione, uno scopo, una dannazione: quella di mettere quelle cose che ha percepito in forma fisica. Da lì in avanti è soltanto lavoro”.
E sulla mostra precisa: “È stato un lavoro di gioia, dove la parola gioia necessita di un altro termine, che è fatica. In questo caso, la fatica del fare è stata la peggiore possibile: l’ecatombe della pandemia ha fatto scattare in me la necessità di vedere nascere qualcosa di vitale. Ho trovato questa liberazione nel maneggiare l’argilla”.
Il commento dei curatori:
“Si tratta della più grande mostra antologica retrospettiva dedicata a Sandro Lorenzini – dichiara Luca Bochicchio – che dà anche un lampo di luce sulla sua ultima produzione. Uno dei temi principali è legato al lavoro, inteso come intrinseco al lavoro dell’artista di cui Lorenzini è espressione”. “È stato un lavoro intenso – continua Daniele Panucci – una mostra complessa con oltre 150 pezzi, molti provenienti da collezioni privati (sono stati coinvolti ben 29 prestatori) che comprende anche la primissima opera del maestro. Le sue opere hanno una profonda poesia, spesso ispirato al mito e alla letteratura: c’è qualcosa di magico nelle sue opere. Un tema importante è l’esperienza del viaggio, nel suo caso inteso come “diventare grandi lontano”.
L’ARTISTA
Nato a Savona nel 1948, Sandro Lorenzini si forma all’Accademia di Brera di Milano come scenografo e lavora in teatro per alcuni anni. Tornato ad Albissola a metà anni ‘70, sceglie di “fare il suo teatro fuori dal teatro” attraverso la ceramica, ricercando fin dall’inizio la grande dimensione e il rapporto diretto fra le opere e gli spazi che le ospitano. La qualità delle realizzazioni e il livello altissimo della ricerca tecnica e poetica, che gli hanno successivamente permesso di fare delle grandi installazioni site specific il tratto distintivo della sua ricerca, lo hanno fatto conoscere in tutto il mondo.
Ha esposto in Italia, Francia, Spagna, Germania, Grecia, Norvegia, Stati Uniti, Cina, Giappone, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Nuova Zelanda ed è stato premiato in concorsi internazionali come quelli di Faenza, Mino, Foshan, Il Cairo e Vallauris (dove ha partecipato più volte alla “Biennale di Ceramica”, conseguendo riconoscimenti fra cui l’invito – unico scultore italiano – all’Omaggio a Picasso, presso il Museo Picasso nel 1998). Ha tenuto docenze in prestigiose università americane e in centri ceramici di eccellenza in Oriente. Sue opere in ceramica e bronzo sono state acquistate da importanti musei italiani e internazionali. Nel 1983 è stato invitato da Peter Voulkos (universalmente riconosciuto come il più importante artista della ceramica americano) alla Berkeley University in qualità di visiting artist per un semestre e successivamente alla California State University di San Josè per quasi un decennio.
Negli anni ’90 diversi musei giapponesi acquistano opere ceramiche del maestro (Mino, Shigaraki, Toki, Seto, Gifu). Il suo rapporto con il Giappone prosegue con numerose masterclass e visiting lectures.
Nel 1997 è stato protagonista della mostra personale La Casa del Re alla Reggia di Caserta.
Nel 1999 è a Faenza, al Circolo degli Artisti, con la grande mostra Tra il disperato e il sublime.
Nel 2001 a Savona cura la grande rassegna d’arte internazionale pubblica Il porto degli artisti. Si tratta della prima manifestazione culturale organizzata nella vecchia darsena della città, in vista del suo rilancio turistico.
Nel 2002 è stato invitato alla Biennale de Il Cairo, in occasione della quale si è aggiudicato il Gran Premio Speciale del Ministro della Cultura, con un’opera ora conservata presso il Museum of Modern Egyptian Art. Nello stesso anno, a Seto (Giappone) ha realizzato la prima serie di sculture modulari sospese. Nello stesso anno è stato invitato dal governo cinese come relatore nel Congresso Mondiale della Ceramica a Foshan (Guangdong). L’anno seguente (2003), sempre in Cina, ha vinto il concorso internazionale per un monumento in ceramica per la piazza di Huaxia (città al centro del più importante distretto produttivo ceramico mondiale). In occasione del Millesimo Anniversario della Porcellana è stato invitato a Jingdezhen, dove ha prodotto alcuni lavori per il Museo della Ceramica della città.
Nel 2007, in occasione della visita dell’Imperatore del Giappone al Centro d’Arte Ceramica di Shigaraki, Lorenzini è stato invitato a realizzare ed esporre una serie delle sue sculture sospese.
Nel 2008 si è tenuta negli Emirati Arabi Uniti un’importante rassegna (Italian Contemporary Art) presso il Centro Espositivo di Qanat Al Qasba a Sharja. Lorenzini ha esposto 35 “composizioni sospese”, due delle quali di grandi dimensioni, e ha incontrato lo Sceicco Hamdan bin Mohammed Al Qasimi, principe ereditario dell’Emirato. Sempre nel 2008 gli viene commissionato il tradizionale “Vaso del Confuoco”, oggi esposto nel palazzo comunale di Savona.
Nel 2009 è stato invitato come Faculty Member all’Anderson Ranch for Arts di Snowmass (Aspen, Colorado), fondato da Paul Soldner. Nell’occasione l’artista ha realizzato una serie di sculture sospese.
Nel 2012 ha realizzato una serie di sculture alla Fornace Pagliero di Castellamonte.
Negli stessi anni ha ripreso con più forza a dedicarsi alla grafica, alla pittura e al collage, accompagnando le composizioni visuali a brevi poesie ispirate alla tradizione degli haiku.
Nel 2018 ha esposto un’installazione di sculture sospese, contestualmente alla mostra su Paul Klee al MUDEC di Milano.
Tra il 2015 e il 2019 ha completato il recupero e il restauro del grande rilievo in ceramica di Agenore Fabbri, La nascita della ceramica (1958), oggi collocato al piano zero del Museo della Ceramica di Savona.
INFO
Lorenzini scultore della terra
da Savona al mondo
Museo della Ceramica Savona
Fino al 27 febbraio 2023