Mario-Velocci-Scultore Photo credit: Lidia Bagnara

Mario Velocci “Scultore” alla Basilica di San Celso di Milano

Apre al pubblico da oggi, venerdรฌ 30 giugno sino a mercoledรฌ 9 agosto 2023, negli spazi della Basilica di San Celso a Milano, Mario Velocci Scultore, la prima personale milanese dellโ€™artista Mario Velocci (1949, Monte San Giovanni Campano, Frosinone).

Lโ€™esposizione รจ curata dal critico dโ€™arte Giorgio Verzotti ed รจ allestita dallโ€™architetto Giuseppe Chigiotti.
La mostra รจ organizzata dalla Fondazione Mastrantoni con il supporto dellโ€™Antica Tenuta Palombo ed รจ
realizzata in collaborazione con lโ€™associazione culturale no profit Isorropia Homegallery.

Mario Velocci Scultore presenta una selezione di opere che documentano una parte della prolifica e variegata
attivitร  artistica di Mario Velocci, iniziata nei primi anni settanta e che continua tuttโ€™ora. La selezione di opere
allestite nello spazio dellโ€™antica basilica e nel giardino si concentrano su sculture e bassorilievi che Velocci ha
realizzato in acciaio.

Lโ€™artista negli anni si รจ volutamente tenuto al di fuori di gruppi e tendenze per realizzare sculture singolari:
la sua poetica non prevede lo sviluppo volumetrico dellโ€™opera tridimensionale ma, allโ€™opposto, la sua
riduzione a strutture portanti essenziali ed elementi quali aste vibratili, filiformi, che nello spazio aperto o al
tocco dellโ€™osservatore risuonano. Nellโ€™opera tridimensionale come nei bassorilievi, questo fattore sonoro
non assimila il riduzionismo di Velocci a un grado zero dellโ€™espressivitร  come nella scultura minimalista, ma
la amplifica giocando al connubio fra soliditร  dei materiali, per lo piรน metalli, con lโ€™immaterialitร  delle
risonanze che producono.

Nelle opere di Mario Velocci – spiega Giorgio Verzotti – lโ€™impressione รจ quella di vedere rivelata la struttura segreta di un meccanismo complesso ma estremamente ordinato, reso compatto dallโ€™impiego di bulloni, viti a farfalla, tasselli e quantโ€™altro; a osservare meglio si svela la loro funzione segreta perchรฉ sembrano proprio le strutture interne di strani strumenti musicali mancanti della loro cassa armonicaยป.

L’allestimento, concepito per la Basilica di San Celso, non intende sovrapporsi all’architettura romanica
dell’edificio, ma dialogare con essa sottolineandone l’insita sacralitร . Le stesse opere di Velocci, in virtรน della
loro monumentalitร , si prestano a convivere armoniosamente con l’architettura sacra del luogo. Nella sua produzione, Velocci si confronta spesso con l’ambiente circostante, com’รจ evidente anche nel parco La
Collina Sonora, dove le sue sculture si fondono con il paesaggio della Valle di Comino.

IL PERCORSO ESPOSITIVO

Il percorso espositivo comincia nel giardino, affacciato su Corso Italia. A ridosso dell’inferriata prende vita
Colonna Sonora (2023), scultura alta piรน di 4 metri che marca verticalmente l’ingresso del luogo sacro. In
fondo al vialetto d’accesso si trova Spazio, Segno, Suono (1989) e Ucceli in morsa (1969). Le sculture, in ferro,
legno e acciaio, attivano un costante canale di comunicazione fra l’esterno e l’interno della Basilica.

Allโ€™interno si trova Libero Sonoro (1986), una scultura che riprende il tema delle lapidi che spesso emergono
dalle pavimentazioni delle chiese, e Libro (1977), che richiama lโ€™idea della tomba. Sulla navata destra si trova
Pagine (1992), plasmata in ferro e acciaio, composta da aste filiformi intrecciate, lascia visibili le antiche lapidi
sulle pareti della navata, consentendo al visitatore di leggere il tessuto della Basilica. Procedendo verso
l’altare, contro la parete della navata, si incontra un pannello di supporto con il primo dei polittici pensati per
l’allestimento, che riunisce tre opere: al centro, Partitura sonora (2016), scultura in cui convivono materiali
diversi come il cartone e l’acciaio; ai lati, due sculture complementari di uguali dimensioni e dallo stesso
titolo, Coronarte (2020). Si tratta di due opere parietali quadrangolari realizzate in carta, matita e pastello e
disposte a lato dell’opera centrale, come le figure di due santi rispetto alla Madonna nell’iconografia cristiana.
Sul muro a destra dell’altare, nascosta in una nicchia, una Madonna di stile bizantino realizzata nel 1473 dal
pittore lombardo Stefano Fedeli. Le opere di Velocci e le opere d’arte sacra rinascimentale convivono cosรฌ
negli stessi spazi, intessendo uno scambio che attraversa secoli, stili e materiali diversi.

Guardando verso l’altare, si trova Spazio, Segno, Suono (1982), scultura in corten e acciaio alta quasi tre
metri che โ€“ con la sua accentuata verticalitร  โ€“ chiude la navata destra proiettando la visita verso l’altare.
Sopra l’altare in pietra, ai lati, come candelabri cerimoniali, tre opere che ribadiscono e amplificano la
verticalitร : a destra, Il Suono della Terra (1987), alta oltre due metri e realizzata in ferro e acciaio; e a sinistra,
accostate, due sculture intitolate entrambe Spazio Sonoro (2017), alte tre metri ciascuna e realizzate in
acciaio, ferro e corten.

Passando davanti all’altare e inoltrandosi nella navata sinistra, contro la parete si trova un secondo pannello
che supporta Partitura Sonora (2022), pentagramma in ferro e acciaio collocato sotto un affresco ritraente
una Madonna benedicente con bambino in trono, realizzato da un autore ignoto nel XV secolo. Subito dopo
รจ collocata la filiforme Semicroma (2003). Sulla parete della navata sinistra, un terzo pannello nasconde il
confessionale supportando Sinfonia (2017), plasmata in ferro e acciaio.

La mostra รจ occasione per presentare in anteprima il volume La Collina Sonora, con testi di Stefano Bucci,
Giorgio Verzotti e fotografie di Lidia Bagnara, che documentano le opere dellโ€™artista realizzate per la
Fondazione Mastrantoni ed esposte in permanenza nel parco delle sculture di Atina, nella Valle di Comino,
spettacolare angolo della provincia di Frosinone, presso lโ€™Antica Tenuta Palombo. Un video in mostra
racconta il progetto.

Dice Pier Paolo Mastrantoni, presidente della Fondazione Mastrantoni: โ€œSiamo felici ed emozionati di portare a Milano il lavoro di Mario Velocci, artista prolifico e di grande forza creativa. Questa mostra avviene nellโ€™anno di apertura della Collina Sonora, parco monografico di grandi sculture di Velocci, che dialogano con le vigne, le colline e la luce di una terra cui lโ€™artista รจ cosรฌ profondamente legato. Allestita in uno spazio di grande forza spirituale, questo progetto รจ nelle nostre intenzioni un invito a conoscere meglio il lavoro di un artista speciale e un territorio interoโ€.

INSTALLATION VIEW

INFO

Mario Velocci
Scultore
A cura di Giorgio Verzotti
Allestimento di Giuseppe Chigiotti
30 giugno โ€“ 9 agosto 2023
Basilica di San Celso, Corso Italia 37, Milano
Ingresso libero

La mostra รจ aperta a ingresso gratuito il martedรฌ e il giovedรฌ dalle 16.00 alle 19.00 e il
sabato e la domenica dalle 11.00 alle 19.00.

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