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Ellsworth Kelly “Linea, forma, colore” alla Fondazione Nicola Del Roscio di Roma

La Fondazione Nicola Del Roscio presenta fino all’11 luglio 2023, un nuovo progetto espositivo dedicato a una figura fondamentale della storia dell’arte contemporanea, l’artista statunitense Ellsworth Kelly (1923, Newburgh, NY – 2015, Spencertown, NY).

“Ellsworth Kelly: Line, Form, Color”, a cura di Jack Shear, direttore della Fondazione Ellsworth Kelly, e co-curata da Peter Benson Miller, è l’unica tappa italiana del tour espositivo organizzato dalla Ellsworth Kelly Studio di Spencertown, New York, in occasione del centenario della nascita dall’artista, per celebrarne l’opera e l’importante eredità culturale trasmessa alle nuove generazioni.

Il progetto espositivo riunisce una ricca selezione di disegni tratti dalla celebre serie dedicata all’universo floreale e pannelli monocromatici, sottolineando “l’impatto decisivo che tali piccoli aggiustamenti” hanno avuto nel lavoro di Kelly, tramite l’utilizzo di diversi media.

Pioniere dell’astrazione, Ellsworth Kelly è noto per il suo tratto rigoroso che definisce linee, colori e forme all’interno di disegni, dipinti e sculture. Egli riduce la pittura alla sua essenza, eliminando il gesto e il dettaglio, per evocare il potere della letteralità visiva, fondendo spesso dipinto e scultura per esplorare le ambiguità tra primo piano e sfondo, tra superfici lisce e in rilievo. Parallelamente ai dipinti, alle sculture e alle stampe non figurative, Kelly si è concentrato ripetutamente su motivi botanici riprodotti in serie, su carta. Gli studi sulle piante, presenti in mostra – che vanno dal 1949 al 2010 – mostrano la sua rigorosa semplificazione delle forme naturali caratterizzate da disegni di contorno, in cui le forme degli oggetti sono definite interamente dalla linea. La fascinazione per questo genere di motivi, nasce in Kelly tra 1948 e 1954, quando viveva a Parigi, dove incontrò le linee sinuose che richiamavano la sensualità della natura presenti nei lavori di Henri Matisse e di Hans Arp. La ripetizione in serie degli stessi motivi rivela come Kelly abbia apportato impercettibili modifiche tra un disegno e l’altro, fornendo spunti sul suo processo artistico.

Queste variazioni sono centrali anche nelle sculture dipinte a parete che egli realizza nel 1982. Nel corso della sua carriera, Kelly ha reso labili le distinzioni tra pittura e scultura. Proseguo di questa ricerca, sono i pannelli piatti di alluminio verniciato, nati come progetto di stampa e successivamente evoluti in oggetti la cui tridimensionalità è tradita solo dalle ombre che proiettano sulla parete. Ricordando la più pura delle composizioni suprematiste di Kasimir Malevich, ciascuno di questi pannelli isola un unico intenso colore su una forma geometrica quadrilatera distorta. Sottoponendo la forma trapezoidale a sottili modifiche, Kelly, in questa serie, ha spinto “la piattezza in profondità, in movimento” (Carter Ratcliff, 1987).

Mettendo in scena l’abbinamento di forma e colore di Kelly nella sua versione più raffinata, attraverso variazioni quasi impercettibili, queste ultime riproducono su piccola scala l’opera più monumentale dell’artista. In una visione d’insieme, che consente ai singoli colori e alle forme di giocare l’uno con l’altro, ciascuno dei pannelli assume un significato e un carattere personale, proprio tramite questa interazione.

In una sezione a parte, sono espose nove fotografie in bianco e nero della serie “Knot” di Jack Shear: seducenti ritratti fotografici in cui un corpo e un panno si cimentano in un ballo seduttivo o in un incontro di wrestling, in una sequenza di apparizioni e sparizioni che assumono immediatamente un loro peso simbolico.

INFO

miart 2023
14 – 16 aprile 2023
Allianz MiCo
Milano

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