American Movie Places da Soggettiva Gallery a Milano

Fino al 5 maggio Soggettiva Gallery di Milano presenta, in occasione del Salone del Mobile di Milano e del film dedicato ad Edward Hopper, la mostra “AMERICAN MOVIE PLACES”.

La mostra è una ricognizione sui luoghi simbolo, sulle architetture e sulle geografie della cinematografia statunitense, da sempre fonte inesauribile di storie in grado di catturare la nostra immaginazione.

New York e Los Angeles diventano così poli magnetici intorno a cui gravita un vero e proprio universo fatto di immagini poste una in fila all’altra come fotogrammi di un film: due volti opposti e complementari, in grado di raccontare da una prospettiva del tutto inedita gli Stati Uniti, vera e propria culla della Settima Arte.

La New York di Edward Hopper diventa un set per l’artista texano Casey Callender.

A New York, in particolare a un classico diner americano sulla Greenwich Avenue, si ispira uno dei dipinti più importanti di tutto il XX secolo, Nighthawks di Edward Hopper, opera che trascende il tempo e lo spazio di un pittore che, con le sue opere, ha messo in scena sia l’architettura che i paesaggi, sia reali che dell’anima, che contraddistinguono le infinite sfumature di un paese sfaccettato come Stati Uniti.

All’iconica immagine generata da Hopper si ispira l’illustratore texano Casey Callender, che, reinterpretandola, la trasforma in un set cinematografico in grado di accogliere i protagonisti dei film che hanno segnato in maniera indelebile il nostro immaginario, come la scena di un film illuminata dal migliore dei fotografi e arredata dal più meticoloso degli scenografi.

Gli “interpreti principali” di questa scena sono seduti al bancone come comuni avventori; non fosse altro che dalla vetrina del locale si intravede in strada la terrificante creatura extra-terrestre di Alien (Ridley Scott), uno degli strampalati esseri che popolando il burtoniano mondo di Beetlejuice, l’iconica Batmobile parcheggiata alle spalle di Batman così come i letali aeroplani pilotati da Tom Cruise in Top Gun. In alcuni casi il locale dipinto da Hopper viene trasportato da Callender interamente in un’altra dimensione: che si tratti della realtà paranormale dei Ghostbusters – a seguito dell’esplosione di Stay Puft, con gli acchiappa-fantasmi ricoperti dalla soffice pasta di marshmellow di cui è fatto il gigantesco ectoplasma – o quella simulata di Matrix – con Neo e Morpheus immersi in un flusso di codici alfa-numerici che compongono quello che noi crediamo essere il mondo reale –, il risultato è sempre incredibilmente affascinante e fonte di infiniti spunti interpretativi per gli appassionati della pittura di Edward Hooper e soprattutto del grande cinema.

L’ARTISTA

Casey Callender
Mentre il suo focus principale è l’illustrazione, Casey ha iniziato la sua carriera come fotografo d’arte dopo aver esposto in numerose gallerie negli Stati Uniti e portando al suo attivo diverse pubblicazioni di arte e fotografia. Casey, originario del Texas, detiene diversi titoli in studio d’arte tra cui un MFA in DigitalMedia & Drawing. Insieme al suo lavoro come freelance insegna a livello accademico illustrazione e Game Development. Ha creato illustrazioni e manifesti d’arte su licenza per studi come Blizzard Entertainment, Marvel Entertainment e Warner Bros.

INFO

Soggettiva Gallery
American Movie Places
Fino al 5 maggio 2024
Via Pasquale Sottocorno 5/A, Milano

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