Stephan Balkenhol alla galleria Monica De Cardenas di Milano

Alla galleria Monica De Cardenas il ritorno in Italia dell’artista tedesco Stephan Balkenhol con una personale che ha aperto la nuova stagione autunnale della galleria in via Viganò a Milano (fino al 18 novembre).

Nella sua carriera artistica più che trentennale, Stephan Balkenhol si è affermato internazionalmente soprattutto per le sue sculture lignee nelle quali le figure sono scolpite con precisione in un unico tronco di legno ed illuminate dal colore. Le opere di questo artista (*1957) che vive e lavora a Kassel (Germania) sono presenti nelle collezioni di alcuni tra i più prestigiosi musei del mondo, tra cui l’Hirschhorn Museum and Sculpture Garden di Washington, la Tate Gallery di Londra, il Museum für Moderne Kunst di Francoforte, la Nationalgalerie di Berlino, la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia, il National Museum of Art di Osaka, Giappone.

LE SCULTURE

Le sculture di Stephan Balkenhol appaiono come la sintesi formale dell’essenza dei sentimenti umani e i suoi personaggi estratti dal legno creano emozioni silenziose, dalle infinite sfaccettature: attrazione, difesa, gioco, vulnerabilità, ironia, forza. Come cristallizzati nel tempo, i corpi intagliati e dipinti con tinte monocrome e intense, restituiscono tutta la dignità e la complessità dell’individuo contemporaneo. Nella sua pratica che porta avanti la lunga tradizione dell’intaglio in Germania, la materialità del legno è sempre presente e i gesti dello scultore rimangono visibili, accentuando la vitalità della superficie.

Questa nuova mostra in Italia riflette la mia continua esplorazione della forma umana e della sua relazione con l’ambiente circostante”, afferma Stephan Balkenhol. “Attraverso il mio lavoro, cerco di suscitare un senso di introspezione e contemplazione, invitando gli osservatori a interrogarsi sul proprio posto nell’intreccio in continua evoluzione dell’esistenza contemporanea”.
Le sculture di Stephan Balkenhol offrono uno sguardo sulla complessità della condizione umana, approfondendo i temi dell’identità, dell’individualità e dell’interazione tra l’umanità e il mondo che abitiamo. Sorprendentemente dinamiche e dotate di una qualità senza tempo, le sue opere uniscono il familiare e l’enigmatico, creando un potente dialogo visivo che sfida e coinvolge lo spettatore.
Martina Fornasaro