“Fashioning Masculinities: The Art of Menswear” al V&A di Londra

Con apertura prevista per marzo 2022, Fashioning Masculinities: The Art of Menswear (Modellando Mascolinità: l’Arte dell’Abbigliamento Maschile) sarà la prima esposizione del V&A di un certo rilievo a celebrare il potere, l’artisticità e la diversità dell’abbigliamento e dell’aspetto maschile.

L’esibizione mostrerà come l’abbigliamento maschile è stato modellato e rimodellato nei secoli, oltre a come designer, sarti e artisti – insieme ai loro clienti e ai loro modelli – hanno costruito e interpretato la mascolinità, per poi disfarla.
Fashioning Masculinities presenterà circa un centinaio di look e di opere d’arte, presentate in tre gallerie. Look contemporanei realizzati da leggendari designer e da stelle nascenti saranno esposti insieme a tesori storici provenienti sia dalla collezione del V&A che da prestiti: sculture classiche, dipinti del Rinascimento, fotografie iconiche, oltre a performance e filmati dal potente impatto visivo.

Dai look di Harris Reed, Gucci, Grace Wales Bonner e Raf Simons, ai dipinti di Sofonisba Anguissola e Joshua Reynolds, dalle opere contemporanee di Robert Longo e Omar Victor Diop, fino a un estratto di una performance di danza esclusivamente maschile della compagnia New Adventures di Matthew Bourne, l’esposizione metterà in mostra la varietà delle possibili mascolinità attraverso i secoli, dal Rinascimento al contemporaneo globale. Abiti indossati da volti noti saranno disseminati in lungo e in largo, da Harry Styles, Billy Porter e Sam Smith, fino a David Bowie e Marlene Dietrich. Creazioni innovative e rappresentazioni variegate mostreranno e celebreranno le molteplicità dell’espressione sartoriale della mascolinità, al di là della logica binaria.

Claire Wilcox e Rosalind McKever, co-curatori di Fashioning Masculinities: The Art of Menswear, hanno dichiarato: “La moda maschile sta vivendo un periodo di creatività senza precedenti. È stata a lungo un potente meccanismo per incoraggiare la conformità o al contrario per esprimere la creatività. Più che una storia lineare o definitiva, questo è un viaggio attraverso il tempo e i generi. La mostra combinerà look storici e contemporanei insieme all’arte rivelatrice di come la mascolinità sia stata espressa. Si tratterà di una celebrazione del guardaroba maschile e tutti sono invitati a prenderne parte”.

Fashioning Masculinities aprirà con il completo maschile decostruito SS2021 di Craig Green, un’allusione alla costruzione e decostruzione del corpo maschile e delle convenzioni di virilità, un tema centrale che attraversa tutta l’esposizione. A seguire, le tre gallerie principali – Undressed, Overdressed e Redressed – con allestimenti di JA Projects. Undressed esplorerà il corpo maschile e la biancheria intima in un utopico mondo di sogno, mentre Overdressed porterà i visitatori nel guardaroba dell’élite maschile, in uno spazio sontuoso e avvolgente, fatto di raffinato splendore, in cui compaiono silhouette fuori misura, colori sgargianti e materiali lussuosi. La terza sezione, Redressed, esplorerà la costruzione e dissoluzione del completo maschile, attraverso un allestimento che trasmette l’idea di un risveglio urbano.

L’ESPOSIZIONE

Undressed (Svestito) esplorerà il corpo maschile e l’abbigliamento intimo, con uno sguardo rivolto a come gli ideali classici europei di mascolinità siano stati tramandati e sfidati nei secoli. Calchi in gesso dell’Apollo del Belvedere e dell’Ermes Farnese – opere sottolineanti una tradizione di raffigurare corpi maschili idealizzati avvolti in tessuti che rivelano più di quanto non nascondano – saranno affiancati a rappresentazioni moderne e contemporanee del corpo, da stampe e fotografie di David Hockney, Lionel Wendt, Zanele Muholi e Isaac Julien, fino a una pubblicità di Calvin Klein.

In esposizione ci sarà un filmato tratto da Spitfire (1988) di Matthew Bourne, interpretato dalla compagnia di danza New Adventures, ambientato nel mondo della pubblicità dell’intimo maschile e della fotografia dei cataloghi della vendita per corrispondenza, mentre completi contemporanei testimonieranno l’utilizzo da parte dei designer di tessuti trasparenti, alludendo ad una nuova onestà nel campo dell’intimo maschile.

La fascinazione della moda per il corpo ha sostenuto il cambiamento degli ideali di virilità, dall’evocare drappeggi classici, fino a scolpire la carne – come riscontrabile negli indumenti di Jean-Paul Gaultier e A- COLD-WALL*– per celebrare la diversità dei corpi. Questa tematica sarà esemplificata nell’esposizione da estratti di Arrested Movement di Anthony Patrick Manieri, una serie inclusiva di ritratti, nonché un’iniziativa di sensibilizzazione, volta a celebrare e a promuovere immagini positive del corpo.
Undressed si concluderà con L’età del bronzo di Auguste Rodin, e Tiresias, una performance di Cassils, nella quale l’artista fonde un torso neoclassico scolpito nel ghiaccio con il calore del corpo.
La seconda galleria, Overdressed, esplorerà il guardaroba dell’élite maschile, incarnato da silhouette fuori misura, materiali lussuosi come seta e velluto in colori sgargianti e motivi simbolici per esprimere lo status sociale, il benessere e l’individualità. Coniugando sinergie attraverso i secoli, la sezione mostrerà pettorali corazzati e smoking in seta, ampi mantelli, nastri e merletti, oltre all’intaglio di legno di Grinling Gibbons realizzato a imitazione di una cravatta ricamata di merletto veneziano, esposta accanto a vero merletto, e un mantello di Dolce & Gabbana giustapposto a un dipinto di Sofonisba Anguissola. La sezione includerà, inoltre, il necessario per la toletta, con l’attrezzatura per il trucco e per la rasatura.

Nel corso della storia, l’abbigliamento maschile è stato pieno di motivi e di colori, e una sezione sul rosso scarlatto e sul rosa sottolineerà il ritorno alla popolarità di questo colore virile. Modelli aristocratici ritratti in dipinti a olio realizzati da Joshua Reynolds e Jean- Baptiste Perronneau saranno esposti insieme a completi rosa di Harris Reed e Grace Wales Bonner, tra gli altri. Di fianco, un abito Randi Rahm su misura – un completo maschile e un mantello ricamato in tutta la sua lunghezza con una fodera rosa shocking – indossato da Billy Porter ai Golden Globes del 2019 completerà la selezione.

Stoffe scambiate a livello internazionale, sete d’importazione e motivi floreali, riflettono il rapporto di chi li indossa con il mondo. Attraverso la lente d’ingrandimento della moda contemporanea, da Kim Jones per Fendi e Alessandro Michele per Gucci, fino a Rahemur Rahman, Ahluwalia e Orange Culture, Overdressed mostrerà come le idee storiche comincino a cambiare, con un intero arcobaleno di abiti maschili in esposizione.
La terza galleria, Redressed, metterà insieme la moderna uniforme maschile consistente nel completo da uomo, da Beau Brummell fino alla passerella contemporanea. Redressed aprirà con una riflessione sulla sartoria inglese e sulle origini del completo da uomo – con capi d’abbigliamento storici provenienti dalla collezione del V&A esposte insieme a rielaborazioni contemporanee, che includono un kilt realizzato da Nicholas Daley – prima di esplorare come il vestiario militare abbia influenzato l’abbigliamento civile.

Nel ventesimo secolo un’abbondanza di completi maschili prodotti in serie alimentò la creatività di Mods, Teddy Boys e di tutti i tipi di sottoculture che cercavano di definire i loro stili attraverso la sartoria – una tematica che sarà esplorata nell’esposizione attraverso indumenti e fotografie. Una sezione dedicata alla pelle mostrerà come designer quali Tom Ford per Gucci e Donatella Versace portarono il loro interesse per la pelle su lidi inesplorati, mentre una serie di cappotti a tunica (frock coats o redingotte), risalenti a un periodo che va dalla metà del XIX secolo fino ad oggi, includerà esempi realizzati da Prada, Alexander McQueen e Raf Simons. Redressed includerà anche dipinti e fotografie che mostrano stili e comportamenti catturati in una fase di cambiamento, da Oscar Wilde, Claude Cahun e Cecil Beaton ai The Beatles e Sam Smith.
Il disegno del 1981 di Robert Longo dalla serie Men in the Cities introdurrà la parte finale della sezione dedicata alla dissoluzione del completo maschile. Una nuova onda di fashion designer, da Rick Owens a JW Anderson, da Comme des Garçons a Lesiba Mabitsela, stanno rompendo le convenzioni, sia riguardo all’abbigliamento maschile che al concetto di virilità.

INFO

Fashioning Masculinities: The Art of Menswear
In collaborazione con Gucci Sainsbury Gallery
19 Marzo – 6 Novembre 2022
V&A – Londra
vam.ac.uk/masculinities | #ArtofMenswear
Twitter: @V_and_A Instagram: @vamuseum
Facebook: @VictoriaandalbertMuseum

HESTETIKA ART Next Generation

Altre storie
LA CINA (NON) È VICINA Badiucao – opere di un artista dissidente a Brescia