I nuovi reati contro i beni culturali inseriti nel codice penale

Con la Legge 9 marzo 2022, n. 22, sono stati inseriti nel codice penale gli illeciti penali attualmente ripartiti tra codice penale e codice dei beni culturali.

Le nuove norme introducono nuove fattispecie di reato, innalzando le pene vigenti in attuazione ai principi costituzionali che stabiliscono una maggiore tutela del patrimonio culturale e paesaggistico rispetto a quella offerta alla proprietà privata.

Il provvedimento inserisce nel codice penale un nuovo titolo, dedicato ai delitti contro il patrimonio culturale, con 17 nuovi articoli, con i quali punisce il furto, l’appropriazione indebita, la ricettazione, il riciclaggio e l’autoriciclaggio e il danneggiamento che abbiano ad oggetto beni culturali.

Punite altresì le condotte di illecito impiego, importazione e esportazione di beni culturali e la contraffazione. La nuova legge prevede un’aggravante da applicare a qualsiasi reato che, avendo ad oggetto beni culturali o paesaggistici, provochi un danno di rilevante gravità. Prevista una nuova fattispecie di applicazione della 231/2001: quando i reati contro i beni culturali siano commessi a vantaggio di un ente, la proposta prevede l’applicabilità all’ente stesso delle sanzioni amministrative pecuniarie e interdittive.

Con l’introduzione delle nuove norme penali con la legge 9 marzo 2022, n. 22, il legislatore ha inteso perseguire due scopi: il primo è dare attuazione al progetto più generale di codificazione delle norme penali poste a tutela di valori fondamentali; il secondo inasprire, nella loro complessità, le norme penali a tutela del patrimonio storico artistico, attuando al contempo quanto il nostro paese sarà tenuto a fare dopo la ratifica, con la L. 6/2022 della convenzione di Nicosia Ratifica ed esecuzione della Convenzione del Consiglio d’Europa sulle infrazioni relative ai beni culturali, fatta a Nicosia il 19 maggio 2017. Il cui scopo della Convenzione è quello di:
a. prevenire e combattere la distruzione, il danneggiamento e la tratta cli beni culturali, rendendo reati determinati comportamenti;
b. rafforzare l’attività di prevenzione e la reazione del sistema di giustizia penale a tutti i reati relativi ai beni culturali;
c. promuovere la cooperazione nazionale e internazionale nella lotta contro i reati relativi ai beni culturali. E la convenzione prevede che ciascuno stato che ha sottoscritto la convenzione provveda affinché le fattispecie penali del furto e le altre forme di appropriazione illegale dei beni previste dal diritto penale nazionale si applichino ai beni culturali mobili.

In attuazione della Convenzione è stata disposta la confisca prevista dall’art. 240/bis in caso di condanna di cui agli inseriti articoli per il Furto di beni culturali. Di chiunque si impossessa di un bene culturale mobile altrui, sottraendolo a chi lo detiene, al fine di trarne profitto, per sé o per altri, o si impossessa di beni culturali appartenenti allo Stato, in quanto rinvenuti nel sottosuolo o nei fondali marini.
È stato introdotto il delitto per l’appropriazione indebita di beni culturali. Da parte di chi procura a sé o ad altri un ingiusto profitto, si appropria di un bene culturale altrui di cui abbia, a qualsiasi titolo, il possesso. Così come la ricettazione di beni culturali. Al fine di procurare a sé o ad altri un profitto, acquista, riceve od occulta beni culturali provenienti da un qualsiasi delitto, o comunque si intromette nel farli acquistare, ricevere od occultare. L’Impiego di beni culturali provenienti da delitto, attraverso l’impiego in attività economiche o finanziarie beni culturali provenienti da delitto. Come risulta innovativo il reato di riciclaggio di beni culturali chi sostituisce o trasferisce beni culturali provenienti da delitto non colposo, ovvero compie in relazione ad essi altre operazioni, in modo da ostacolare l’identificazione della loro provenienza delittuosa.

È stato previsto altresì il reato di autoriciclaggio di beni culturali. Da parte di chi avendo commesso o concorso a commettere un delitto non colposo, impiega, sostituisce, trasferisce, in attività economiche, finanziarie, imprenditoriali o speculative, beni culturali provenienti dalla commissione di tale delitto, in modo da ostacolare concretamente l’identificazione della loro provenienza delittuosa. Mentre non sono punibili le condotte per cui i beni vengono destinati alla mera utilizzazione o al godimento personale.
Con la falsificazione in scrittura privata relativa a beni culturali. Da parte di chi forma, in tutto o in parte, una scrittura privata falsa o, in tutto o in parte, altera, distrugge, sopprime od occulta una scrittura privata vera, in relazione a beni culturali mobili, al fine di farne apparire lecita la provenienza. La Violazioni in materia di alienazione di beni culturali da parte di:
1) chiunque, senza la prescritta autorizzazione, aliena o immette sul mercato beni culturali;
2) chiunque, essendovi tenuto, non presenta, nel termine di trenta giorni, la denuncia degli atti di trasferimento della proprietà o della detenzione di beni culturali;
3) l’alienante di un bene culturale soggetto a prelazione che effettua la consegna della cosa in pendenza del termine di sessanta giorni dalla data di ricezione della denuncia di trasferimento.

L ‘Importazione illecita di beni culturali. Provenienti da delitto ovvero rinvenuti a seguito di ricerche svolte senza autorizzazione, ove prevista dall’ordinamento dello Stato in cui il rinvenimento ha avuto luogo, ovvero esportati da un altro Stato in violazione della legge in materia di protezione del patrimonio culturale di quello Stato,
Uscita o esportazione illecite di beni culturali. In caso di trasferimento all’estero beni culturali, cose di interesse artistico, storico, archeologico, etnoantropologico, bibliografico, documentale o archivistico o altre cose oggetto di specifiche disposizioni di tutela ai sensi della normativa sui beni culturali, senza attestato di libera circolazione o licenza di esportazione.
È stato previsto il reato per la distruzione, dispersione, deterioramento, deturpamento, imbrattamento e uso illecito di beni culturali o paesaggistici da parte di chi distrugge, disperde, deteriora o rende in tutto o in parte inservibili o non fruibili beni culturali o paesaggistici propri o altrui.
Con il reato di devastazione e saccheggio di beni culturali e paesaggistici.

La contraffazione di opere d’arte da parte di chi:
1) chiunque, al fine di trarne profitto, contraffà, altera o riproduce un’opera di pittura, scultura o grafica ovvero un oggetto di antichità o di interesse storico o archeologico;
2) chiunque, anche senza aver concorso nella contraffazione, alterazione o riproduzione, pone in commercio, detiene per farne commercio, introduce a questo fine nel territorio dello Stato o comunque pone in circolazione, come autentici, esemplari contraffatti, alterati o riprodotti di opere di pittura, scultura o grafica, di oggetti di antichità o di oggetti di interesse storico o archeologico;
3) chiunque, conoscendone la falsità, autentica opere od oggetti indicati ai numeri 1) e 2) contraffatti, alterati o riprodotti;
4) chiunque, mediante altre dichiarazioni, perizie, pubblicazioni, apposizione di timbri o etichette o con qualsiasi altro mezzo, accredita o contribuisce ad accreditare, conoscendone la falsità, come autentici opere od oggetti indicati ai numeri 1) e 2) contraffatti, alterati o riprodotti.
È sempre ordinata la confisca degli esemplari contraffatti, alterati o riprodotti delle opere o degli oggetti indicati nel primo comma, salvo che si tratti di cose appartenenti a persone estranee al reato. Delle cose confiscate è vietata, senza limiti di tempo, la vendita nelle aste dei corpi di reato.

Oltre alle norme per i casi di non punibilità e le circostanze aggravanti è stato previsto un nuovo reato: per il “Possesso ingiustificato di strumenti per il sondaggio del terreno o di apparecchiature per la rilevazione dei metalli”. Inserito nella declaratoria dei reati di chi detiene chiavi contraffatte e grimaldelli. Ora è reato da parte di chi è colto in possesso di strumenti per il sondaggio del terreno o di apparecchiature per la rilevazione dei metalli, dei quali non giustifichi l’attuale destinazione, all’interno di aree e parchi archeologici, di zone di interesse archeologico, se delimitate con apposito atto dell’amministrazione competente, o di aree nelle quali sono in corso lavori sottoposti alle procedure di verifica preventiva dell’interesse archeologico secondo quanto previsto dalla legge. Strumenti che sono utili per ricercare i beni archeologi simili alle chiavi e grimaldelli da scasso per perpetrare reati di furto.

Foto di dilara irem: https://www.pexels.com/it-it/foto/statue-museo-natura-morta-sculture-11840357/

HESTETIKA ART Next Generation

Altre storie
“QUAYOLA. Re-coding” a Palazzo Cipolla a Roma