La Wizard Lab di Milano apre le sue porte con una mostra dedicata a Jean-Marie Barotte, figura poliedrica che ha attraversato teatro e arti visive lasciando un segno profondo e indelebile.
Il segno e la forma. La sintesi dell’infinito, curata da Viviana Gatica, non è solo un omaggio alla produzione artistica di Barotte, ma una finestra sul suo percorso umano e creativo, fatto di sperimentazione e ricerca incessante.
Nato a Milano da padre francese e madre italiana nel 1954, Barotte è stato plasmato da un ambiente culturale fervido e cosmopolita. La sua traiettoria artistica prende il via nella scena teatrale d’avanguardia, in particolare sotto l’ala di Tadeusz Kantor, regista polacco e genio visionario. Con la compagnia Cricot2, Barotte ha calcato palcoscenici di fama internazionale, tra cui il leggendario MaMa Annex di New York, fino alla partecipazione a documenta 8 a Kassel nel 1987. In quel contesto, la sua interpretazione si è intrecciata con una riflessione sul corpo e sul gesto teatrale, che avrebbero poi influenzato in modo determinante il suo linguaggio visivo.
Negli anni Ottanta, il bisogno di autonomia artistica spinge Barotte a lasciare il teatro per dedicarsi alle arti visive. Qui, il suo passato di attore si riversa in una gestualità che, dalla scena, migra sulla tela. Il segno, elemento centrale del suo lavoro, si carica di tensione filosofica e spirituale. Come spiega Viviana Gatica, “la sua pratica artistica esplora i meccanismi formali dei simboli e della scrittura, integrandoli in una rigorosa disciplina astratta.”
Le opere di Barotte si muovono tra il visibile e l’invisibile, tra la forma e la sua negazione. La sua poetica si fonda su una dialettica profonda, dove la decostruzione del vivente, tanto cara alla poetica teatrale di Kantor, si trasforma in una riflessione sul segno e sulla forma. In mostra, i visitatori sono invitati a esplorare un corpus che intreccia dimensioni spirituali e formali, conducendo verso una meditazione sulla sintesi dell’infinito.
La Wizard Lab, con questa esposizione, non celebra solo un artista, ma inaugura un percorso che intende mettere in dialogo passato e presente, radici locali e visioni universali.
INFO
Jean-Marie Barotte
Il segno e la forma. La sintesi dell’infinito.
A cura di Viviana Gatica.
15 gennaio-27 febbraio 2025.
WIZARD LAB
Corso di Porta Ticinese, 87
20123, Milano