Stiamo tornando alla normalità e proseguono anche in questa nuova fase dell’emergenza pandemica gli Studio Visit on line dove, in maniera virtuale, entriamo nei luoghi all’interno dei quali gli artisti realizzano le loro idee creative e chiacchieriamo un po’ con loro della loro arte, delle varie opere, della loro quotidianità ritrovata e scopriamo quali sono le loro capsule di sopravvivenza alla riapertura e al ritorno alla normalità.
L’appuntamento di oggi è con: SILVIA SARSANO
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ABOUT SILVIA SARSANO
Silvia Sarsano è nata nel 1981 a Viterbo.
Nel 2005 si è laureata con lode all’Accademia di Belle Arti di Roma e si specializza nel 2010 all’Università “La Sapienza” di Roma come curatrice di arte contemporanea.
Vive e lavora a Berlino dal 2007 e ha preso parte a diverse mostre collettive e personali, progetti e concorsi d’arte in Italia, Germania, Regno Unito e Tunisi.
Nel 2019 ha partecipato alla residenza d´artista Chander Haat a Kolkata, India.
Il senso comune descrive il concetto di “generazione” come il fatto di essere nati in un periodo determinato e di vivere un clima culturale e sociale comune, che lascia una traccia nel nostro modo di sentire, come pensiamo e agiamo.
Credo che la storia non sia fatta solo da re o guerre, ma da gente comune. Persone che vengono perse dalla memoria del tempo. Non voglio che la mia generazione vada perduta.
Per me, una costante fonte di interesse sono le contraddizioni che modellano la nostra realtà, soprattutto per quanto riguarda le donne, e l’intrinseca contraddizione in cui (noi) viviamo: la dualità tra l’immagine poeticizzata di una donna (come santa, musa, dea) e la disuguaglianza che affronta nel mondo reale.
Allo stesso tempo sono anche molto influenzata dalla tradizione del ritratto proveniente dalle mie radici italiane, per questo ho scelto di utilizzare il tradizionale formato del ritratto, adattandolo all’epoca in cui vivo.
Il mio obiettivo è quello di rappresentare la mia generazione e la sua bellezza: la bellezza della sua felicità, la bellezza del suo dolore. E presentare persone reali senza idolatrazione. Senza pretesa di perfezione.
Nel 2018 ho iniziato una serie di ritratti che utilizzano motivi geometrici e decorativi. Queste forme si estendono oltre la figura sullo sfondo. Ogni persona raffigurata, nello stesso momento, si fonde con lo sfondo pur essendo il soggetto. .
Questo processo si è evoluto durante la mia residenza nel 2019 a Calcutta, in India, dove ho iniziato il mio “Progetto Khaligat” che si occupa del tema della tratta di esseri umani e delle arti e mestieri tradizionali come mezzo per reintegrare le sex workers nella società.
Nell’era dei social media, siamo inondati di contenuti: scorriamo e scorriamo attraverso migliaia di immagini ogni giorno, digerendole troppo rapidamente. Il mio scopo e´ focalizzare l’occhio dello spettatore; sfidali a “guardare” e non solo a “vedere”, e a chiedersi: dove inizia il soggetto di ogni dipinto e dove finisce?
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