Isabella Mandelli è un’artista eco-sociale, attenta ai temi della diversità e dell’inclusione, della cura dell’altro e del rispetto dell’ambiente, della felicità e del benessere che nasce dall’armonia tra l’individuo, la società e la natura.
Isabella è anche una manager di un’azienda leader nel settore della tecnologia medica. Due anime le sue che, rivolgendosi all’Arte con grande dedizione e attenzione, si lasciano alle spalle la frenesia lavorativa per immergersi in una bolla di fanciullesca serenità e immaginazione. Da questo atto creativo, dove l’errore non è contemplato e l’anima e la mente sono aperte ad ogni possibilità e opportunità che il foglio bianco possa offrire, si generano mondi di carta fantastici e onirici ecosistemi all’acquerello.
E nel 2017 hanno visto la luce per la prima volta i “Barabubbles”, variopinta popolazione di personaggi fantastici, ciascuno con un proprio stile comportamentale e una gerarchia di valori ben definita: Barabà, Oco, Finolu, Boda, a cui si sono poi aggiunti Estrella, Ottone e molti altri…che andiamo a conoscere proprio attraverso le parole della loro creatrice.
Come nasce l’artista Isabella Mandelli?
Nasce da bambina, quando all’incirca all’età di 5 anni iniziai a crearmi la mia “bolla perfetta”, isolandomi completamente dal mondo esterno all’interno di una dimensione ovattata e serena. È lì che ho iniziato a disegnare i primi personaggi fantastici. Li riportavo su quaderni, divisi in quadrati a cui corrispondeva un personaggio. Erano i miei amici immaginari, colorati, sereni, spiritosi, che mi davano forza e mi facevano compagnia.
E la scelta dell’acquerello?
Ho sempre usato diverse tecniche pittoriche, olio, acrilico, aerografo, ma l’acquerello mi ha completamente conquistata. L’uso dell’acqua come elemento per creare sfumature e nuances infinite, e la composizione del colore che può essere fatta con polveri naturali e sostenibili sono gli elementi che mi hanno fatto innamorare della tecnica. Inoltre non dover essere costretta a usare una tavolozza o a una lunga preparazione prima di iniziare a dipingere, ma al contrario potermi esprimere in qualsiasi momento e luogo ha fatto per me la differenza. Viaggiando spesso per lavoro più volte ho dipinto in aereo, in treno, in albergo, in spiaggia: una libertà assoluta. La mia tecnica si esprime miscelando il colore direttamente su carta. Uso carte 100% riciclate, 100% cotone.
Un gesto libero, autentico, il tuo, e istintivo che viene dal motto “l’errore non esiste”. Ce lo spiegheresti meglio?
L’errore non esiste” è una filosofia di vita che nasce dalla mia arte pittorica, dal modo in cui dipingo e realizzo le mie opere. La tecnica che prediligo, come dicevo, è l’acquerello e mi diletto nella creazione e nell’utilizzo di colori imperfetti e irregolari. Nella mia arte non esistono bozze o prove, di getto creo linee e forme che arrivano direttamente e spontaneamente dalla mia fantasia. Così può prendere vita un personaggio immaginario, una città magica, un drago, una creatura marina, un mondo con mirabolanti città che ricoprono il suo perimetro e innumerevoli altre forme di vita immaginarie.
L’errore quindi non è contemplato: il tratto spontaneo che nasce dalla penna è sempre accettato con entusiasmo e fatto vivere in qualche personaggio fantastico. Le forme e i contenuti fluiscono continuamente, in un turbine che scardina il pregiudizio per gli oggetti irriconoscibili e lontani dalla percezione comune. Ciò che è innovativo, curioso e stravagante nell’arte suscita sensazioni di smarrimento, in una dimensione fantastica e imperfetta, ma al contempo gradevole e stimolante: l’errore non esiste!
Dipingere è come sognare e nel sogno non esiste l’errore, l’immaginazione non prevede errore, e così la pittura.
Questo modo di vivere l’arte ha iniziato a contaminare la vita di tutti i giorni. Mi sono emancipata dai sensi di colpa derivanti dall’azione ritenuta errore e questo ha permesso anche alle persone che lavorano nel mio team di fare lo stesso, potenziando la propria vena creativa.
Dall’errore si passa al concetto di errare, cioè vagabondare, sperimentare. Errare significa trovare modi diversi da quelli percepiti come normali e spingersi verso l’ignoto senza timori di giudizio e senso di inadeguatezza. L’errore assurge così a idea propulsiva incrementale: tutte le idee propulsive incrementali sono acceleratrici dell’innovazione, ovvero azioni orientate ad un risultato che, nella sperimentazione, non è ancora definito e tangibile.
La filosofia de “l’errore non esiste” mira così a depotenziare il concetto di errore, sostituendolo con il concetto di idea propulsiva incrementale. Quest’ultima indica un’azione rivolta all’innovazione e allo sviluppo della conoscenza, che non ponga limiti al potenziale insito nelle azioni ‘fuori dall’ordinario’.
E in questa visione come si colloca l’artista “eco-sociale”?
Ho trovato in questa definizione la realizzazione massima di me come artista. Quale artista eco-sociale l’attenzione è posta sulla cura in senso assoluto: dell’ambiente, della natura, degli animali e di tutti gli esseri viventi, con particolare attenzione alla diversità, alla disabilità nell’inclusività totalizzante.
Essere artista eco-sociale significa mettere a disposizione il proprio talento per aiutare, avere cura, donare serenità, gioia, amore, invitando l’interlocutore a far parte del mondo fantastico dei Barabubbles dove l’errore non esiste e si può sperimentare, liberi, un mondo dove il giudizio viene sospeso e si dà spazio a tutte le molteplici diversità come fonte di inspirazione e di arricchimento dell’anima.
La mia arte pittorica ha come obiettivo principale il donare e stimolare sentimenti di gioia e serenità, accogliendo l’osservatore all’interno di un mondo immaginario dove vengono azzerate le differenze e, al contrario, tutto ciò che esula dalla normalità o dalla convenzione è percepito come valore aggiunto.
Il potere dell’acquerello e delle sue sfumature, le bolle trasparenti dimora dei Barabubbles, il lancio del cuore come gesto costante di cura, la rappresentazione armonica della natura, l’esplosione dei colori, il talento dei Barabubbles nell’accogliere e far sentire tutti accettati e amati rende la mia arte fruibile nella molteplicità degli aspetti di vita: le mie opere possono vivere all’interno delle case, negli ospedali, nelle gallerie d’arte e così via, ma sempre con il fine di curare, aiutare e donare serenità. L’armonia, appunto, fa da padrona. Natura e individuo sono una cosa sola: i personaggi nascono dalla terra e la terra stessa è resa antropomorfa con la rappresentazione di continenti animati. E allora le città sono fuori dalla Terra, ma ad essa unite: il delicato rapporto tra Natura e Civiltà trova così una sintesi definitiva.
Una delle parole chiave è cura. Sebbene abbiano totale libertà di movimento nello spazio anarchico in cui sono immersi, i personaggi lanciano cuori, come in un tentativo costante di stabilire una connessione con gli altri e di averne cura. È così che ambiente, società e individuo trovano in questi disegni una pace definitiva. È solo così che mi sento realizzata.
Cosa racconta quindi il tuo stile e perché a un certo punto le bolle popolano questo spazio libero?
Il mio è uno stile libero, colorato, fantastico e con infinite possibilità. L’equilibrio raffigurato nei miei disegni è tutt’altro che statico. Il progresso è fortemente presente nel dinamismo delle opere e restituisce sempre l’idea di un movimento non lineare, come la vita, fatta di continui alti e bassi. Invece che dipingere un cielo azzurro, il mio pennello punta a rappresentare un cielo multicolore, in cui si muovono personaggi, animali e cose varie, ovvero le infinite possibilità della vita.
Il mio mondo artistico è costituito solo da emozioni positive che pulsano e traboccano incessantemente sulla carta. Le mie opere raccontano in modo allegorico natura e società e, allo stesso tempo, costituiscono un invito per chi le osserva a divenirne protagonista. Infatti, le bolle trasparenti e pure in cui dimorano i Barabubbles non sono altro che una forma ideale-onirica del nostro mondo.
L’acquarellare definisce uno spazio pieno, dove la non-linearità rispecchia la complessità del nostro mondo, ma l’armonia tra gli elementi descrive un equilibrio perfetto, che solo in un universo utopico si può raggiungere. Flessuosi, riconoscibili ma mutevoli, i Barabubbles, protagonisti delle mie opere, volano donando i loro cuori e trasformando il mondo. Barabà, Oco, Finolu, Boda e compagni, con le loro storie pittoriche, ci riportano ad un’infanzia di purezza, dove il disegno – irregolare e un po’ indefinito – era il modo di rappresentare il mondo per come lo vedevamo. Nelle bolle i singoli Barabubbles emergono in tutte le loro prerogative, ma al contempo si confondono con l’ambiente circostante e interagiscono con gli altri.
Cosa significa Barabubbles?
Barabubbles è un neologismo che coniuga il personaggio Barabà con le Bubbles costituendo il mondo di tutti gli infiniti Barabubbles.
Ti va di presentarci i tuoi personaggi?
I confini liquidi sono una delle caratteristiche peculiari dei Barabubbles, principali personaggi della popolazione immaginaria. Non ci sono regole, limitazioni, freni, errori, giudizi nei mondi dei Barabubbles. I colori si mescolano uno con l’altro in una danza flessuosa e liberatoria. Essi vengono scelti a caso dalla mia mano, che si muove libera tra centinaia di acquerelli, per lo più ecosostenibili, composti da polveri naturali e creati da me. Non c’è studio, non c’è premeditazione, la mente viene lasciata libera di vagare. I tratti sono liberi, decisi, leggeri.
I Barabubbles sono personaggi di fantasia, ognuno con il proprio peculiare carattere. Protagonisti assoluti della filosofia “l’errore non esiste”, i Barabubbles non sono altro che una forma ideale di tutti noi. Nelle bolle in cui dimorano, ognuno di essi emerge nelle proprie prerogative. Finolu, Barabà, Oco e Boda sono creature dalla prorompente presenza vitale, animati dai colori e definiti dalle forme, nitidi e sgargianti prendono vita in un universo fatto di bolle che in qualche modo sembra loro rassomigliare.
A ogni Barabubbles ho associato uno stile comportamentale inspirandomi a quelli introdotti da Jung e ripresi poi da diversi autori. Sostanzialmente vengono utilizzati quattro quadranti per esaminare il comportamento degli individui nel loro ambiente o in una particolare situazione. In particolare ho seguito la metodologia cosiddetta DISC, che è un esempio di applicazione del modello di Jung ampiamente utilizzata. Serve a descrivere come le percezioni di una persona – di sé e degli altri – possano contribuire a caratterizzare differenti strategie di comportamento.
Barabà, il re della velocità, è ambizioso, energico, determinato, indipendente, orientato al risultato e competitivo: lancia un cuore gigante.
Oco, dalle sembianze di un uccellino, ama la vita e il gioco. È un inguaribile ottimista e il suo desiderio è quello di convincere tutti che fa bene a esserlo. Vuole condividere tutte le più strambe invenzioni della sua creatività.
Boda ha le antenne sociali. È tranquillo, pacato, riflessivo, riservato, accomodante e un ottimo mediatore.
Finolu, lungo e stretto, non è interessato soltanto al ‘cosa’ ma anche al ‘come’. È giudizioso, preciso, accurato, affidabile, attento ai dettagli e metodico. Gli piace far le cose bene, è un perfezionista e non si accontenta facilmente.
E i loro mondi?
Una moltitudine di mondi dove i Barabubbles vivono e interagiscono con tutte le forme viventi e fantasiose. Li si trova in tutte le opere. Le bolle, intrinsecamente perfette, racchiuse in un confine definito e inviolabile, sono gli attimi dove tutto non ha passato, né futuro, è semplicemente ‘attimo’. Poi ci sono gli oggetti e i mondi, antropomorfe rappresentazioni della loro bellezza intrinseca. È così che nascono mari popolati da strane creature, simbolo del mistero in tutte le sue forme. Emergono gli animali per quello che sono, svuotati di analisi cerebrali correttive, che puntano a mutarne il carattere. Nel mondo fantastico dimorano persino i Draghi, ingombranti e multiformi presenze, cariche di potenza e forza, ma in continua sfida e rinnovamento.
Spontaneamente e con gioia i Barabubbles empatizzano con tutte le diversità esistenti al mondo. Sono fermi sostenitori del fatto che le disabilità e le diversità non esistono, “la disabilità sta solo negli occhi di chi guarda”, per citare Giusy Versace.
I personaggi non sono personaggi per bambini, ma personaggi di bambini, il ricordo di quella fanciullezza in cui il disegno era sogno ma anche rifugio, espressione ma anche ricerca. Era il linguaggio semplice e diretto dell’innocenza.
Ora, fino al 9 giugno, a Venezia esponi alla Magazzino Gallery di Palazzo Contarini-Polignac la tua personale “La danza felice dei Barabubbles”, che vede i tuoi personaggi omaggiare il balletto e la danza classica, la città lagunare e celebrare l’inclusione e la diversità. Quali altri progetti hai all’orizzonte?
Tantissimi e carichi di energia positiva!
A Santa Margherita Ligure ho appena aperto uno spazio espositivo insieme a un’amica immobiliarista, Anna De Canio, e ad Andrea Castrignano. Il concept è quello di mettere a disposizione professionisti gentili e competenti per la realizzazione della casa dei sogni. I Barabubbles porteranno serenità e gioia all’interno delle abitazioni attraverso opere d’arte, wall papers, piatti di porcellana dipinti a mano.
A Venezia, a fine mostra, i Barabubbles si sposteranno presso il concept store del Palazzo, mentre alcune opere saranno collocate nell’androne durante lo stage di danza ideato e organizzato dall’amica Beatrice Carbone, ballerina solista del Teatro alla Scala, dal 19 al 31 luglio. E proprio a lei e alla sua splendida e artistica famiglia sono dedicati alcuni acquerelli in mostra.
Poi ci spostiamo nella Repubblica di San Marino, proclamato a luglio 2020 primo “Stato Gentile” al mondo, dove dal 6 all’8 agosto si svolgerà la prima edizione del San Marino Festival Gentile. I Barabubbles saranno rappresentanti di gioia e gentilezza per il Movimento Italia Gentile, promosso dallo scrittore ed esperto di scienze del benessere Daniel Lumera e dall’Associazione My Life Design Onlus. La loro missione sarà quella di portare serenità, cura e gioia a San Marino, e di sostenere il movimento nella sua missione di diffusione dei valori della gentilezza e della consapevolezza, attraverso una mostra e un’asta di beneficienza.
Presto i Barabubbles saranno anche presenti nei reparti di alcuni ospedali italiani, per aiutare i pazienti a rilassarsi e a ingannare la mente attraverso i loro mondi di fantastici… Di questo progetto, che mi appassiona così tanto, spero a breve di poter raccontare l’evoluzione.
P.S. Tra le loro caratteristiche, ho scoperto che i Barabubbles sono anche molto social e hanno una loro pagina Instagram. Per scoprire tutte le loro avventure non resta che saltare in una bolla e seguire l’hashtag #barabubbles.