Home Sweet Home alla Triennale Milano

In occasione del suo centenario, Triennale Milano presenta dal 12 maggio al 10 settembre 2023 la mostra Home Sweet Home, a cura di Nina Bassoli, curatrice per architettura, rigenerazione urbana e cittร  di Triennale, con progetto di allestimento di Captcha Architecture.

Lโ€™esposizione, che parte dalla storia dellโ€™istituzione e delle sue Esposizioni Internazionali per arrivare alla contemporaneitร , intende riflettere sullโ€™idea di casa e di abitare, da sempre argomenti privilegiati della ricerca di Triennale.

Dalla trasformazione dei ruoli di genere allโ€™evoluzione del rapporto con la natura allโ€™interno dello spazio domestico, fino alla crescente influenza della tecnologia sul modo di abitare, aumentata dopo due anni di pandemia Covid-19: questi sono alcuni dei temi centrali dellโ€™esposizione, che intende mettere in luce alcuni grandi cambiamenti che negli ultimi cento anni hanno caratterizzato la sfera della casa.

GLI AMBIENTI

La mostra si articola in dieci ambienti totali site-specific, con le installazioni progettate da alcuni tra i piรน interessanti studi di architettura, gruppi e centri di ricerca internazionali, come i londinesi Assemble Studio, la paesaggista francese Cรฉline Baumann, la designer Matilde Cassani, il Canadian Center for Architecture (CCA), il gruppo di ricerca DOGMA, lo studio di architettura catalano MAIO, il collettivo Sex and the City e con i lavori dellโ€™architetta siciliana Maria Giuseppina Grasso Cannizzo, e quelli di due studi vincitori del Pritzker Prize, come Lacaton & Vassal Architectes e Diller Scofidio + Renfro. Questi ambienti site-specific dialogano con cinque sezioni storiche tematiche, che nascono come delle incursioni negli archivi storici di Triennale.

Stefano Boeri, Presidente di Triennale Milano, dichiara: โ€œIn occasione del suo centenario, Triennale Milano propone una riflessione su un tema, oggi piรน che mai โ€“ in unโ€™incerta epoca post pandemica e segnata dagli spettri della guerra โ€“ di stringente attualitร . โ€˜Una mostra di mostre sulla casaโ€™, nelle parole della curatrice Nina Bassoli, ma anche una mostra su Triennale, sulla sua storia, sul suo futuro e sul ruolo centrale della nostra istituzione nel dibattito architettonico italiano e internazionale. Affrontare temi quali casa e lavoro, maschile e femminile, produzione e riproduzione, spazio pubblico e spazio privato รจ diventato imprescindibile per una seria e attenta riflessione sulla progettazione dellโ€™ambiente domestico, che non puรฒ non partire da unโ€™attenzione costante allโ€™accessibilitร  delle informazioni e allโ€™inclusivitร .โ€

Nina Bassoli, curatrice della mostra, afferma: โ€œIntima e universale al tempo stesso, la casa รจ stata lโ€™oggetto di indagine piรน sensibile ai cambiamenti culturali, politici e sociali, che, fin dalle prime Esposizioni Internazionali, passando per le sperimentazioni delle case nel Parco degli anni Trenta, lโ€™ottimismo modernista della ricostruzione, il boom economico, le esperienze postmoderne, decostruttiviste e infine il pluralismo contemporaneo, si sono materializzati in sperimentazioni audaci in grado di veicolare nuovi linguaggi, nuove aspirazioni etiche e nuovi programmi per lโ€™architettura. Oggi, lโ€™opera di architette, architetti e gruppi di ricerca contemporanei fa emergere con forza una nuova sensibilitร , dove il lavoro di cura รจ da intendere come azione fondante dellโ€™abitare, ovvero del processo di costruzione dello spazio e dellโ€™architettura.โ€

La mostra Home Sweet Home non intende procedere lungo percorsi strettamente disciplinari ma vuole delineare un campo in cui lโ€™architettura sia in grado di parlare a tutti, mettendo al centro dellโ€™indagine la necessitร  di ristabilire una relazione diretta e coerente tra i nostri bisogni piรน autentici e gli spazi da progettare.

Le opere in mostra evidenziano le profonde trasformazioni del ruolo dellโ€™architettura nella societร  contemporanea e presentano i risultati di una ricerca tipologica, ma anche sociologica, scientifica, storica, artistica, politica e, al contempo, una sperimentazione sui linguaggi non solo architettonici ma anche comunicativi ed espositivi.

In discontinuitร  con il passato, perรฒ, รจ senzโ€™altro unโ€™inedita presenza di progettiste donne, che questa volta sono in grande maggioranza โ€“ quasi la totalitร  โ€“ e una nuova sensibilitร  verso i valori della cura e dellโ€™ambiente.

L’ALLESTIMENTO

Il progetto di allestimento, realizzato da Captcha Architecture, riprende frammenti di allestimenti di mostre passate per rimetterli in campo in una nuova veste. I dispositivi di supporto per le sezioni storiche sono cosรฌ degli assemblaggi iperstatici composti da gambe provenienti da vari tavoli espositivi conservati nei magazzini di Triennale, e riadattati con la cura che si riserva a un oggetto amato che non si vuole buttare nonostante abbia perso la sua efficacia funzionale.

LE SEZIONI

Il percorso espositivo si articola in cinque sezioni storiche tematiche, che riuniscono oggetti e materiali storici presi dagli archivi di Triennale e ripercorrono i cento anni della storia dellโ€™istituzione, dal 1923 al 2023. Casa ludens, a cura di Gaia Piccarolo, รจ dedicata ai temi del relax e della cura di corpo e anima, La natura รจ di casa, a cura di Annalisa Metta, indaga il rapporto tra natura e spazio domestico, Abaco di finestre, a cura di Maite Garcรญa Sanchis, esplora il tema della finestra come dispositivo di mediazione ambientale e di controllo, Lโ€™angelo del focolare, curata dal gruppo di ricerca Sex & the City (Florencia Andreola e Azzurra Muzzonigro), rilegge i ruoli di genere tradizionalmente legati alla sfera domestica, Cucinare allโ€™italiana 1923-2023, a cura di Imma Forino, guarda alle trasformazioni che hanno interessato lo spazio della cucina in relazione ai mutamenti sociali.

I dieci ambienti site-specific, di grande impatto e caratterizzati da tematiche e linguaggi autonomi, si inseriscono in questo percorso e rappresenteranno delle vere e proprie mostre nella mostra. Il tema della cura e della stigmatizzazione di genere a esso legata viene affrontato dellโ€™emergente gruppo di ricerca Sex & the City con unโ€™installazione sarcasticamente intitolata Caro, bastava chiedere. Lo studio MAIO propone un prototipo di cucina urbana, Urban K-Type, frutto di una profonda ricerca sul ruolo politico della cucina come luogo di emarginazione, di condivisione o, infine, di possibile emancipazione. In Lโ€™architettura della longhouse, DOGMA propone una riflessione tipologica che descrive come la separazione tra spazi per la vita e per il lavoro, tra sfera pubblica, privata e rituale, sia una costruzione recente e per niente scontata. In Assemble Loves Food, Assemble Studio inscena una tavolata con venti coperti, luogo della condivisione quotidiana del lavoro e del pranzo del collettivo, rivendicando il valore pragmatico, ma anche urbanistico e politico del progettare, del vivere e del costruire insieme. Il parlamento delle piante dโ€™appartamento, unโ€™installazione interspecie della paesaggista Cรฉline Baumann, indaga il ruolo della natura allโ€™interno delle mura domestiche e il senso della cura reciproca. La gabbia degli orsi. Un diorama per esseri umani รจ unโ€™opera quasi teatrale di Matilde Cassani che si interroga su come lo spazio aperto possa essere addomesticato. Infine, il Canadian Center for Architecture propone Una sezione di โ€œA Section of Nowโ€, un estratto della mostra allestita recentemente a Montrรฉal, che invita a riflettere su come lโ€™architettura possa supportare i rapidi, radicali cambiamenti della nostra societร , e la relativa instabilitร  di nozioni come famiglia, longevitร , proprietร , lavoro, tecnologia. Lifespan รจ unโ€™installazione spiazzante di disegni e dettagli realizzati da Maria Giuseppina Grasso Cannizzo, che concepisce ogni progetto come una meticolosa opera di restauro e reinvenzione di una condizione preesistente. La mostra si chiude con Trasformare, non demolire, incentrato sulle trasformazioni dei Grands ensemble francesi a opera di Lacaton & Vassal: un manifesto ecologico e politico della cura per una nuova vita oltre la demolizione.

Sarร  inoltre riallestita Inside-out: la finestra sul giardino, opera concepita nel 1986 nellโ€™ambito della 17ยช Esposizione Internazionale da Diller + Scofidio per Il progetto domestico, e restaurata filologicamente dal Dipartimento di Conservazione e Restauro di Triennale Milano in collaborazione con la Scuola di Restauro di Botticino e con la supervisione dello studio Diller Scofidio + Renfro.

IL CATALOGO

La mostra sarร  accompagnata da un catalogo, un volume unico in italiano e in inglese edito da Electa, che riunisce saggi, approfondimenti e contributi organizzati in tre sezioni tematiche. Gli autori dei testi del catalogo sono: Florencia Andreola, Assemble Studio, Nina Bassoli, Cรฉline Baumann, Stefano Boeri, Giovanna Borasi, CCA Canadian Centre for Architecture, Matilde Cassani, Diller + Scofidio, DOGMA, Davide T. Ferrando, Imma Forino, Maite Garcรญa Sanchis, Roberto Gigliotti, Maria Giuseppina Grasso Cannizzo, Dolores Hayden, Lacaton & Vassal, Margherita Marri, Captcha Architecture, Annalisa Metta, Azzurra Muzzonigro, Pierluigi Nicolin, Gaia Piccarolo, Alessandra Ponte, Anna Puigjaner, MAIO, Sex & the City, George Teyssot.

INFO

Home Sweet Home
12 maggio โ€“ 10 settembre 2023
Triennale Milano
viale Alemagna 6 – Milano
www.triennale.org

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