RODIN, FONTANA E ISGRÒ PER UNO SPECIALE SUL “NIENTE”
È in edicola e on line il numero 27 di HESTETIKA. Quello di ottobre è, per quest’anno, l’ultimo numero di Hestetika.
Quando uscirà il prossimo, sarà già il 2018. E per chiudere l’anno in bellezza, Hestetika continua il suo lavoro di restyling, dalla ricerca della pulizia degli spazi e dei contenuti all’enfatizzazione del bianco, dalla modifica dei titoli e delle labels del giornale a qualche modifica sui font qua e là.
Con una novità, quasi per evidenziare questa ondata di sperimentazioni che sta attraversando il giornale: una copertina in pvc, trasparente, che in qualche modo si è inserita nella decisione di dedicare lo speciale di questo numero al niente, al nulla, al vuoto. Un’idea senza dubbio non nuova ma sempre di grande effetto che nel tempo è stata sì cavalcata e concettualizzata ma che rimane, in pratica, sempre difficile da rendere in immagini e parole. Ci hanno pensato le opere e le storie di Lucio Fontana a cui Pirelli HangarBicocca di Milano ha dedicato una mostra; Emilio Isgrò che ha costruito sul tema della cancellatura buona parte della sua carriera; Pierre Soulages, il Maestro del nero; Clemens Krauss e i suoi corpi svuotati; Fabio Adani che ha scelto l’acquerello per rappresentare il suo “niente”; Lorenzo Mini che, in un suo progetto, ha fotografato semplicemente la bellezza dei luoghi abbandonati.
I nomi forti di questo numero sono sicuramente Auguste Rodin e Robert Blum. Al primo sono state dedicate 16 pagine del Magazine, un omaggio per i 100 anni dalla sua scomparsa; al secondo, che è una forte personalità della diplomazia internazionale, abbiamo chiesto del suo rapporto con l’arte.
Come sempre, anche le mostre occupano un posto privilegiato tra le pagine di Hestetika che vi racconterà delle esposizioni dedicate, in questo periodo, ad artisti del calibro di Caravaggio e Magritte. E a Lady Diana, icona indiscussa dei nostri anni.
Da non perdere anche le interviste esclusive a Giuseppe Veneziano, il celebre e irriverente fumettista sempre al centro di scandali e proteste, Luca Monterastelli, esponente della scultura, Philip Tabet, del design e Nikola Tamindzic che ci ha raccontato del suo progetto “Fucking New York”.
Spazio anche alla fotografia con Nan Goldin e all’architettura con due racconti: uno di Gabriele Cappellato che definisce il concetto di vuoto legato appunto all’architettura, e l’altro del direttore del magazine, Marco De Crescenzo che ha raccontato cosa succede quando una villa in Svizzera, a Magliaso, incontra la professionalità di un architetto e del suo team.
Last but not least, la “selezione Hestetika”. Al suo interno, Nicola Samorì, Simone Geraci, Erika Zolli, Christopher Luigi Kanku Veggetti.
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Elenco dove è possibile trovare Hesteika
MILANO CITTA’
Ecco una preview di quello che troverete in questo numero