Nuova monumentale installazione di Gianluigi Colin che interpreta il tema del Fuori Salone di Interni Re-Evolution con “Time After Time”, potente e simbolica site specific prodotta dalla Galleria De Ambrogi di Milano.
Un’opera che affronta una questione centrale della società contemporanea: il sistema della comunicazione, la memoria collettiva e la sua dissoluzione.
L’INSTALLAZIONE
Nel tempio laico del sapere, nel foyer antistante l’Aula Magna della Università Statale di Milano, quasi evocando gli addobbi a festa delle funzioni liturgiche nelle cattedrali, Gianluigi Colin ha ideato la monumentale installazione site specific, dando vita a una serie di drappi che fluttuano nello spazio: tele cariche di sedimentazioni di colori, striature ripetute, campiture dilatate, quasi fosse il trascinamento meditato di materia pittorica. Ma questi teli carichi di pittura non sono altro che tessuti prelevati dalla pulizia delle rotative dei quotidiani e dei libri, e quindi carichi della memoria di infinite narrazioni, notizie, parole e immagini. In questi materiali, veri object trouvé, Gianluigi Colin ha trovato la simbolica rimozione di inesauribili storie, metafora della dimenticanza che avvolge il nostro presente.
È la traccia di un tempo dissolto, testimonianza di tante esistenze ormai cancellate. Drappi prelevati nel cuore del mondo editoriale che si manifestano come sudari laici del nostro tempo. Da qui il titolo “Time After Time”: un irrefrenabile continuum, dunque, una “ripetizione differente” che segna lo scorrere del nostro tempo in cui riconosciamo i rumori, la confusione, le menzogne, le retoriche e gli eccessi che animano l’era dell’informazione contemporanea: quella di carta e quella digitale. Tele sospese nel vuoto come memoria di “quel che resta del presente”. Drappi come sudari del nostro tempo, come simbolo struggente delle parole di Marguerite Yourcenar: “La vita ci sfugge. E anche noi stessi”.
L’ARTISTA
Gianluigi Colin (Pordenone, 1956) conduce da molti anni una ricerca artistica sul dialogo tra immagini e parole. Il suo lavoro nasce come investigazione sul passato, sul senso della rappresentazione, sulla stratificazione dello sguardo. Si tratta di una poetica densa di richiami alla storia dell’Arte e alla cronaca, che tende a porre sul medesimo piano memoria e attualità, sfumando i confini tra le epoche. Una pratica civile ed etica, che restituisce all’esperienza artistica valenze militanti.
La sua opera è stata esposta in numerose mostre personali, italiane e internazionali, e in manifestazioni tenutesi in varie parti del mondo: nel 2007 alla 1a Bienal del Fin del Mundo “Pensar en el fin del mundo, qué otro mundo es posible”, Ushuaia, Terra del Fuoco, Argentina; nel 2009 a “Confines/Valencia09. Pasajes de las artes contemporaneas”, presso l’Instituto Valenciano de Arte Moderno (IVAM) e nel 2011 al Padiglione Italia della 54a Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia.
Ha scritto numerosi saggi e articoli sulla fotografia, il design, la comunicazione visiva. Attualmente scrive di Arte sul Corriere della Sera ed è Cover Editor de “la Lettura”, che ha contribuito a creare nel 2011.
Sue opere sono presenti in collezioni private, musei e istituzioni pubbliche italiani e stranieri.
Vive e lavora a Milano.
INFO
TIME AFTER TIME
Gianluigi Colin
dal 17 al 26 Aprile 2023, presso: INTERNI DESIGN RE-EVOLUTION
Università degli Studi di Milano Ca’ Granda – Aula Magna Hall
via Festa del Perdono 7 Milano
www.colin.it
#gianluigi_colin
Instagram: gianluigi_colin