21GALLERY a Treviso la nuova galleria d’arte contemporanea dedicata all’arte emergente italiana e internazionale

21Gallery è una nuova galleria dedicata all’arte contemporanea, in particolare agli artisti emergenti (under 40), italiani e internazionali che ha aperto a Villorba (Treviso), con una mission che punta a valorizzare i più giovani talenti nel campo delle arti visive e, nel contempo, a sostenere delle cause benefiche, devolvendo almeno il 20% degli utili.

È 21Gallery, una società benefit nata dall’incontro di tre imprenditori provenienti da settori diversi: Davide Vanin, giovane trevigiano attivo nel settore della logistica ma soprattutto ideatore del Cantiere Art District, oggi conosciutissimo cocktail bar nato nel 2018 all’interno di una galleria d’arte; Massimiliano Mucciaccia, fondatore e titolare di Mucciaccia Gallery-Modern & Contemporary Art Gallery, con sedi a Roma, Cortina, Londra, Singapore e New York; e Alessandro Benetton, fondatore e presidente del gruppo 21 Invest nonché appassionato collezionista d’arte contemporanea che ha deciso di mobilitare energie e relazioni per favorire i giovani anche nel mondo dell’arte.

La 21Gallery deve il suo nome all’anno in corso che sta volgendo al termine, il 2021, l’anno della sua costituzione ma soprattutto, quello della ripartenza dall’epidemia di Covid-19, carico di speranza anche grazie agli straordinari risultati ottenuti dalla scienza. Ma il 21 è pure un numero caro ad Alessandro Benetton per i tanti significati che porta con sé: la sequenza di Fibonacci, che costituisce la base delle proporzioni dei dipinti di Leonardo da Vinci; il secolo che stiamo vivendo con la sua attesa di futuro e ovviamente l’impresa a cui ha dato vita ormai 30 anni fa.

La neo-galleria d’arte contemporanea si avvale per la definizione degli indirizzi strategici e della programmazione espositiva di un board scientifico composto da: Cesare Biasini Selvaggi, curatore e manager culturale; Luca Borriello, direttore ricerca INWARD Osservatorio Nazionale sulla Creatività Urbana e coordinatore scientifico di Inopinatum Centro Studi sulla Creatività Urbana-Università Suor Orsola Benincasa di Napoli; Alberto Castelvecchi, già fondatore dell’omonima casa editrice specializzata in nuove tendenze, culture giovanili e fenomeni emergenti, oggi docente di public speaking presso l’università Luiss Guido Carli; David Alan Chipperfield, fondatore di Davide Chipperfield Architects di Londra; Ernesto Fürstenberg Fassio, banchiere, amministratore delegato de La Scogliera s.p.a. e vicepresidente di Banca IFIS.

LA MISSION

21Gallery e i suoi promotori si mettono in gioco partendo dalle giovani generazioni, quelle della ricerca artistica nelle arti visive che, proprio a seguito dell’esplosione dell’emergenza sanitaria, è oggi un anello ancora più debole del sistema dell’arte, in particolare di quello italiano.

21Gallery prevede poi nel suo Statuto la missione di generare un impatto positivo sul territorio con programmi dedicati alle scuole e operazioni di Street Art finalizzate a valorizzare il patrimonio pubblico attraverso la creatività dei giovani.

Quest’anno la somma degli utili destinata alle attività benefiche sarà devoluta ad art4sport ONLUS, l’associazione presieduta da Teresa A. Grandis e nata nel 2009 dalla storia di Bebe Vio, con l’obiettivo di promuovere lo sport come terapia per il recupero fisico e psicologico di bambini e ragazzi portatori di protesi di arto, per migliorare la qualità della loro vita e di conseguenza quella delle loro famiglie.

LA MOSTRA

La mostra, dal titolo WHEN URBAN ATTITUDES BECOME CONTEMPORARY ART, è a cura di Cesare Biasini Selvaggi. WHEN URBAN ATTITUDES BECOME CONTEMPORARY ART individua una selezione di ventisei artisti (nati a partire dal 1980) che hanno impiegato le attitudini maturate nello spazio urbano concepito come soggetto e superficie di lavoro (i principi visuali e tecnici, le strutture spaziali, la specificità estetica del fuori luogo, l’etica comunitaria della strada) in quanto premessa da non occultare. Per sviluppare poi riflessioni e pratiche originali, tecniche e stili anche molto lontani gli uni dagli altri, che contribuiscono a una nuova e singolare linea internazionale dell’arte contemporanea, dalla pittura alla scultura, dalla figurazione all’astrazione, dall’installazione alla fotografia, dalla performance alla videoarte.

I 26 autori in mostra sono: 2501, Alberonero, Roberto Alfano, Giorgio Bartocci, Gonzalo Borondo, BR1, Jerico Cabrera, Edoardo Caimi, CANEMORTO, Roberto Ciredz, Alessandro Cripsta, Matteo Ceretto Castigliano (CT), El Gato Chimney, Oliviero Fiorenzi, GeometricBang, Guerrilla Spam, Hardchitepture, Greg Jager, Ligama, Moneyless, Domenico Romeo, Sbagliato, STEN • LEX, Francesco Tosini, Daniele Tozzi, UNO.

Da quelli emergenti (ancora poco noti al grande pubblico) ai più̀ affermati e maturi, da coloro (molti, ma non tutti) che operano ancora anche nello spazio pubblico, a quanti lo hanno definitivamente abbandonato, sono tutti artisti che raccolgono l’essenza dell’esperienza svolta e delle attitudini “urbane” maturate (i principi visuali e tecnici, le strutture spaziali, l’interruzione inattesa nell’ordine preesistente, l’etica comunitaria della strada) come una premessa da non occultare, per condurre poi riflessioni e pratiche inedite, tecniche e stili anche molto lontani gli uni dagli altri, che contribuiscono a un versante nuovo e singolare del contemporaneo, dalla pittura alla scultura, dalla figurazione all’astrazione, dall’installazione alla fotografia, dalla performance alla videoarte, dall’arte digitale alla ceramica. Da qui il titolo della mostra: WHEN URBAN ATTITUDES BECOME CONTEMPORARY ART.

Gli artisti riuniti riassumono – nonostante la detonazione di sensibilità visuali, norme e codici espressivi individuali – dei tratti comuni di quella che è identificabile come una linea dell’arte contemporanea radicalmente nuova (qualsiasi altra definizione o “etichetta” appare fuorviante e riduttiva), con la sua autonomia estetica. La stessa degli artisti francesi Olivier Kosta-Thefaine (Stak), Antwan Horfee (Horfee) e Alexandre Bavard (Mosa) che, negli ultimi anni, li ha portati a esporre in luoghi come il Palais de Tokyo a Parigi o Somerset House a Londra; quella linea protagonista delle mostre curate da Rafael Schacter a Somerset House nel 2015 (Mapping the City) e nel 2016 (Venturing Beyond), e della sua monografia STREET TO STUDIO (2018).

Gli interventi della maggior parte dei nostri artisti qui convocati, andando in controtendenza, spostano l’attenzione dalla città all’ambiente naturale, anche se talvolta segnato da tracce dell’uomo. Significa tornare indietro a un tempo senza storia e a luoghi ancestrali nei quali vi è il dominio incorrotto della natura; luoghi dove dominano le emozioni e prevalgono l’empatia, la spontaneità e i sentimenti più genuini. I temi inventariati comprendono il mito innocente e selvaggio che si svela nella campagna, l’io fanciullo e la memoria dell’infanzia, le contraddizioni che rimandano ai valori archetipi dell’esistere. (Cesare Biasini Selvaggi, Testo critico in catalogo).

La mostra è accompagnata da un catalogo edito per I Tipi di Silvana Editoriale.

INFO

WHEN URBAN ATTITUDES BECOME CONTEMPORARY ART
a cura di Cesare Biasini Selvaggi
dal 27 novembre 2021 al 20 marzo 2022
21Gallery, TAD, viale delle Repubblica, 3 – Villorba (TV)
apertura tutti i giorni dalle ore 10.00 alle ore 19.00

HESTETIKA ART Next Generation

Altre storie
CESARE CREMONINI regala alla sua città l’illuminazione del porticato della Basilica di San Luca