TRANSLATIONS a Montecarlo: la visione di Clemente Tivioli e Nina Yashar tra lusso, arte e sublime

Fino al 30 novembre, al 32 Boulevard des Moulins di Montecarlo, prende forma la mostra TRANSLATIONS.

A firmarla sono Clemente Tivioli e Nina Yashar, coppia curatoriale che unisce intuizione, rigore e una certa dose di trasgressione estetica. Un percorso di 360 metri quadri suddiviso in nove ambienti, dove il concetto di lusso si dissolve per rinascere come linguaggio del sublime.

Ogni stanza è una scena di un racconto sensoriale: dal bianco-azzurro ipnotico che accoglie Léger, Fontana e Bonalumi, al dialogo fra i materiali iridescenti di Objects of Common Interest e le creazioni scultoree di Filippo Carandini. Le armonie si spostano poi verso il contrasto, con la fisicità di Augustas Serapinas, la fragilità barocca di Diego Cibelli e l’eleganza marmorea di Andrea Mancuso.

Immancabile la presenza di Gabriella Crespi, che con la lampada Rana e la collezione Bamboo conversa con Boetti, Castellani e le ceramiche di Lola Montes. E ancora, Chagall e Sironi, Pellizzari e Zanine Caldas, fino alle provocazioni di Picasso e Arthur Duff. Ogni accostamento è un cortocircuito visivo e poetico, un lusso della mente prima che della materia.

Sul terrazzo, il viaggio si chiude tra i marmi geometrici del duo brasiliano Sette7 e le forme minimali di Derek Castiglioni. Qui il mare si riflette negli arredi, come se l’intera esposizione fosse un atto di traduzione – da materia a emozione, da oggetto a esperienza.

TRANSLATIONS è un atto verso l’arte totale, quella che abbatte i confini tra design, pittura, scultura e memoria.

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