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Spencer Lewis – Put a Mess da MassimoDeCarlo Milano

MASSIMODECARLO presenta “Put a Mess”, la prima mostra in Italia dell’artista losangelino Spencer Lewis. Il titolo della mostra esprime un’esplorazione dinamica della messa in scena del caos e del disordine.

Lewis ci invita a entrare in un regno, la tela, dove la pittura diventa uno spazio di creazione programmata e di
disordine inventivo.
Il fascino di Spencer Lewis per il linguaggio assume una forma astratta, universale e capace di trasmettere significati ed emozioni collettive. Le sue opere sono incarnazioni visive del suo sforzo fisico, attraverso il
gesto, che pulsa di emozioni e infonde un’intensità controllata attraverso un segno staccato. Le creazioni
di Spencer sono caratterizzate da un palpabile aspetto performativo. Le opere coinvolgono il visitatore in
un’esperienza visiva che lo porta a confrontarsi con il segno e la forza di Lewis.

Mentre Lewis si immerge nel linguaggio della pittura, si misura con il movimento dell’Action Painting che
lo porta a porsi quesiti sulla natura stessa dell’atto artistico e sul grado di controllo esercitato sulla tela.
All’interno di questo disordine orchestrato, un’innegabile energia si sprigiona da ogni pennellata:
bagnata, asciutta, opaca, lucida, fangosa e sgargiante, ricoperta di granelli di vetro o di terra, sbriciolata,
sfumata e spezzata, coprente e trasparente, languida e agitata, schizzata, martellata, strofinata, spruzzata,
stuzzicata, spazzolata, stampata a mano, accoltellata, dipinta con un pezzo di legno e dipinta con il corpo
intero.

Sotto la superficie apparentemente imprevedibile delle composizioni di Lewis si nasconde una metodologia sicura e una struttura solida. L’interesse di Lewis per l’organizzazione dell’immagine spesso smentisce la sua armatura, con le sue pennellate che convergono continuamente verso il centro della tela, ma che poi si confondono nell’incrocio di linee sfumate. In questo modo, l’artista crea con urgenza una narrazione a più livelli che dispiega racconti appassionanti. Schizzi di ocra e arancione costituiscono l’incipit delle opere, offrendo allo
spettatore un primo sguardo su una narrazione intessuta da una moltitudine di momenti, tratti, gesti e atti. Segni descrittivi e simboli eloquenti convergono sulla tela di iuta grezza, disegnando una sequenza narrativa che si spinge al limite della leggibilità. Questo allontanamento della forma illustrata permette allo spettatore di fare propria l’esperienza che l’artista sembra citare.
Per Lewis, il disordine meticoloso della sua arte non è un semplice atto, ma una composizione accuratamente realizzata. L’artista svela personaggi appena percettibili che, invece di seguire le linee convenzionali, sprigionano un profondo senso di vitalità.

Queste robuste astrazioni gestuali brillano di energia, trasmettendo un senso intrinseco di violenza, una
forza che crea e contemporaneamente distrugge, che cerca l’ordine e brama una sfrenata espressione. La
scelta deliberata della juta da parte di Lewis amplifica l’essenza espressiva del suo lavoro. La qualità tattile, il
colore terroso e i bordi grezzi della juta contribuiscono alla profonda intensità che le sue composizioni esprimono. La juta sembra essere il soggetto ideale per il suo dialogo artistico; la sua superficie ruvida assorbe, assimila ed emana un linguaggio visivo potente, incessante e in continua evoluzione. I colori si accumulano, si spargono, si stratificano e vengono proiettati sulla tela, mostrando il linguaggio artistico distintivo di Lewis e un
disordine articolato, eloquente e ipnotico.

Put a Mess è un incontro tra caos e ordine, tra linguaggio e azione; è un percorso di liberazione artistica attraverso mezzi non convenzionali: un’esplorazione in cui la narrazione dell’artista ci invita all’interpretazione, ispirando così un nuovo disordine.

L’ARTISTA

Spencer Lewis è nato a Hartford nel 1979.
Attualmente vive e lavora a Los Angeles. Noto per i suoi dipinti gestuali su cartone e juta, Lewis utilizza colori vivaci, applicati con strisce e linee, sbavature di vernice e tratti ruvidi che suggeriscono un processo creativo impulsivo. Con una stratificazione caotica e quasi infinita, le tele di Lewis nascondono e contemporaneamente svelano pennellate, gesti, storie e momenti che culminano e si accumulano nelle parti più dense del dipinto.
Nonostante l’apparente imprevedibilità delle composizioni di Lewis, esse si basano su una metodologia e una struttura. Lewis è infatti interessato all’organizzazione pittorica e alla creazione di immagini. Sulla juta si accumulano segni descrittivi ed eloquenti che raccontano una storia non del tutto leggibile.

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INFO

Spencer Lewis
Put a Mess
Fino al 04.11.2023
MASSIMODECARLO
Viale Lombardia 17, 20131 Milano

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