Manca poco più di una settimana all’inaugurazione delle due nuove sezioni permanenti del Classis Ravenna, Museo della Città e del Territorio, gestito dalla Fondazione RavennAntica.
Abitare a Ravenna e Pregare a Ravenna racconteranno, soprattutto grazie a mosaici di grande pregio, due capitoli fondamentali della storia della città: l’edilizia abitativa ed ecclesiastica in età romana e tardo romana.
L’inaugurazione, prevista per il 29 settembre, si inserisce tra gli eventi di punta della VIII edizione della Biennale del Mosaico Contemporaneo, che partirà ufficialmente il prossimo 14 ottobre.
Il Classis Ravenna – Museo della Città e del Territorio si arricchisce di due nuove sezioni permanenti, dove protagonista assoluta sarà l’arte del mosaico. Mancano ormai pochi giorni a venerdì 29 settembre, quando si apriranno le porte di Abitare a Ravenna e Pregare a Ravenna, due nuove aree espositive del museo inaugurato a Classe nel 2018 dopo la straordinaria riqualificazione dell’Ex Zuccherificio della zona.
I due approfondimenti tematici vanno ad esplorare, soprattutto attraverso la magnificenza dei mosaici ravennati, due aspetti cruciali della storia della città: l’edilizia ecclesiastica tardoantica e quella residenziale in età romana e tardo romana. Un’operazione di riscoperta e allestimento, resa possibile grazie ad un finanziamento del Ministero della Cultura – Piano strategico “Grandi Progetti Beni Culturali”. Programmazione risorse residue 2022 e ulteriori. Risorse annualità 2020, 2021 e 2022 – che la Fondazione RavennAntica e il Comune di Ravenna hanno fortemente voluto per dare visibilità a due importanti capitoli della storia della città e del territorio e, al tempo stesso, per completare il racconto storico sulla città di Ravenna iniziato nel 2018 con l’apertura al pubblico del museo.
“Il museo è un organismo vivente: cresce, si arricchisce e si rinnova – sottolinea l’Assessore alla Cultura e Mosaico del Comune di Ravenna Fabio Sbaraglia – In questo senso con l’apertura delle nuove sezioni il Classis Ravenna risponde sempre più pienamente alla sua funzione di spazio dove indagare e leggere la città e il territorio, secondo le diverse prospettive del tempo, luogo che accoglie chiunque sia disposto a confrontarsi con un passato immenso, ricco di chiavi di lettura per comprendere la contemporaneità. La presenza di mosaici importanti, alcuni non ancora visti dal pubblico, allestiti in un contesto capace di rendere la complessità degli usi, della funzione storica, della costruzione iconografica e dei valori artistici, caratterizza gli ampi spazi delle nuove sale. Le ampie superfici musive esposte, restaurate dal Laboratorio del mosaico di RavennAntica, cuore pulsante del museo, danno modo di entrare profondamente in quel dialogo con l’antico che diventa prospettiva di futuro proprio attraverso le energie che il mosaico sa convogliare: dalle articolate competenze connesse allo studio e alla conservazione, alle energie creative che a partire da un’antica arte danno luogo a nuove produzioni artistiche”.
“Classis Ravenna, fin dalla sua origine – dichiara il presidente di RavennAntica Giuseppe Sassatelli – è un museo in costante evoluzione, concepito per essere un racconto aperto e rispondere ai continui stimoli della ricerca e della museografia più aggiornata. È quindi con grande soddisfazione che presentiamo al pubblico il Museo nella sua completezza dato che accanto alla linea del tempo erano previsti alcuni approfondimenti tra i quali anche i due che ora si inaugurano (Abitare a Ravenna e Pregare a Ravenna) dedicati all’architettura civile e a quella religiosa, con nuovi materiali esposti per la prima volta al pubblico. Con queste due nuove sezioni il mosaico antico acquista nel Museo quella centralità espositiva che mancava e che è giusto sia finalmente presente; e inoltre con l’allargamento a importanti scoperte del territorio (Faenza) il Museo tiene fede alla sua impostazione di essere il museo della città e del territorio e di raccontarne le storie, spesso intrecciate e complementari. L’apertura delle nuove sezioni espositive è segno tangibile della vocazione di Classis a essere un luogo intrinsecamente vitale in cui ricerca, restauro, didattica museale e turismo culturale non solo convivono, ma danno vita a spunti nuovi e a nuove esperienze”.
Urbanistica residenziale e luoghi di culto, quotidianità e spiritualità: il patrimonio materiale conservato ed esposto al museo, costituito dai reperti archeologici e dai mosaici che comporranno gli allestimenti delle due nuove sezioni, dà accesso a un immenso patrimonio fatto di nuove conoscenze e consapevolezze sulla vita privata e pubblica della comunità ravennate all’epoca di Ravenna Capitale. Grazie a questa importante implementazione, la dotazione espositiva esistente si arricchisce di una documentazione scientifica di grande pregio soprattutto legata ai mosaici antichi, attorno ai quali ruota tutto il concept espositivo. Un archivio prezioso di reperti archeologici che, proprio grazie a questo progetto culturale, sono stati oggetto di un’imponente attività di restauro. A caratterizzare questi due nuovi spazi del museo anche un allestimento fortemente coinvolgente, dove il visitatore potrà sentirsi parte integrante della storia.
Questo ampliamento, a cura di Andrea Augenti, Fabrizio Corbara, Giovanna Montevecchi e Giuseppe Sassatelli, permette al Classis Ravenna di rilanciarsi fortemente come museo del territorio: i reperti archeologici e i mosaici che saranno esposti provengono infatti non solo da alcuni dei più celebri scavi della zona di Ravenna, come quello della Basilica di San Severo a Classe, e da collezioni già conosciute in città, come la Domus dei Tappeti di Pietra, ma anche da altri siti, come il mosaico rinvenuto nella Domus di via Dogana a Faenza. Una connessione che vuole testimoniare la volontà della Fondazione RavennAntica di raccontare, tramite il Classis, una storia che va al di là dei confini di Ravenna, ma che abbraccia tutta la comunità che ha beneficiato dei fasti dell’epoca.
Le nuove sezioni permanenti del Museo Classis arricchiscono il circuito culturale e turistico del Parco Archeologico di Classe, che oltre al museo comprende la grande Basilica di Sant’Apollinare in Classe, straordinario esempio dell’arte paleocristiana, dichiarata patrimonio Unesco dal 1996 e il sito archeologico a cielo aperto dell’Antico Porto, uno degli scali portuali più importanti del mondo romano e bizantino. Il territorio e la sua storia sono al centro degli itinerari turistici di questa zona, praticabili a piedi o in bicicletta e volti a far scoprire le bellezze del paesaggio, spaziando dall’archeologia alla natura, passando ovviamente dai mosaici, simbolo caratteristico e distintivo di Ravenna.
Con l’inaugurazione delle nuove sezioni comincia per il Classis Ravenna un periodo di nuove iniziative, rivolte a grandi e piccini, che animeranno il museo durante l’autunno. Allo stesso tempo, il museo sarà uno dei luoghi protagonisti della VIII edizione della Biennale del Mosaico Contemporaneo, che quest’anno si svolgerà dal 14 ottobre al 14 gennaio 2024. Un appuntamento corale che coinvolge l’intera città di Ravenna in una celebrazione della tradizione artistica musiva a tutti i livelli, dalle sue origini fino alla sua applicazione più attuale, con eventi, mostre e performance che per tutto il periodo arricchiranno il palinsesto degli eventi della città.