©-Philippe-Halsman-Archive-2023-3-1 USA. British filmmaker Alfred HITCHCOCK, during the filming of "The Birds". 1962.

“PHILIPPE HALSMAN. Lampo di genio” a Palazzo Reale a Milano

Ha inaugurato a Palazzo Reale a Milano la mostra “Philippe Halsman. Lampo di genio”, esposizione dedicata a uno tra i più originali ed enigmatici ritrattisti del Novecento.

Curata da Alessandra Mauro in collaborazione con l’Archivio Halsman di New York, la mostra presenta 100 immagini di vario formato provenienti dall’archivio che spaziano tra il colore e il bianco e nero, ripercorrendo l’intera carriera di Halsman.

Un’occasione per entrare in contatto con le sue creazioni a metà tra documento e invenzione, come nella tradizione dei grandi ritrattisti che interpretano il soggetto facendolo emergere, o nascondere, dietro il suo personaggio anche a costo di inventare una forma particolare, personalissima, di documento fotografico.

Tra i più grandi ritrattisti della storia della fotografia, Halsman ha saputo lavorare sempre tra sguardo e introspezione, intuizione immediata, lampi di genio e tecnica raffinata. Questa retrospettiva italiana ne celebra il lavoro attraverso immagini straordinarie, realizzate con ironia e profonda leggerezza.

Foto dopo foto, il percorso espositivo accompagna il visitatore nell’universo di Philippe Halsman, in un gioco visivo tra il fotografo, la personalità da riprendere e lo spettatore. Come lui stesso ha detto: “Il risultato finale è un’altra superficie da penetrare, questa volta grazie alla sensibilità di chi guarda. Spetta infatti a lui decifrare l’inafferrabile equazione tra il foglio di carta fotografica e la profondità dell’essere umano”. Attraverso le immagini del fotografo, ricostruiamo i volti della cultura e dello spettacolo del Novecento.

IL FOTOGRAFO

Nato a Riga, in Lettonia nel 1906, Halsman comincia la sua carriera di fotografo a Parigi negli anni Trenta, lavorando per riviste come Vogue e Vu. Negli anni Quaranta, in piena guerra e grazie all’amicizia di Albert Einstein, riesce a ottenere un visto per gli Stati Uniti e, una volta sbarcato a New York, la sua fama di grande ritrattista si consolida ancora di più. Dalle collaborazioni con le grandi testate, agli intensi ritratti per lo show business hollywoodiano, Halsman ha creato un genere e uno stile unico e rivoluzionario.

Le sue fotografie sono frutto di una vulcanica creatività e delle sinergie che scattano nell’incontro con grandi e illustri amici. Come Salvador Dalì, con cui realizza una serie di ritratti in cui l’artista e il fotografo si fondono magicamente realizzando una serie straordinaria di immagini. Tutti si prestano al “gioco” di Halsman, alla dolce tortura di essere fotografati in uno studio, con luci, fondale e macchinari ingombranti. Halsman inventa anche un metodo per divertire e sorprendere i suoi soggetti: li fa saltare di fronte all’obiettivo. Nasce così “jumpology”, un gioco con il quale è riuscito a far saltare da Marilyn Monroe ai Duchi di Windsor inaugurando un modo tutto nuovo di fotografare e, soprattutto, di cogliere aspetti inediti della personalità attraverso le immagini.
Ha firmato oltre 101 copertine di LIFE, più di qualunque altro fotografo; ha creato ritratti straordinari per la loro forza e lo scavo psicologico; capace di catturare l’essenza di scienziati come Albert Einstein o il carisma di politici come John F. Kennedy, è riuscito a far saltare di fronte al suo obiettivo teste coronate, capi di stato e divi dello schermo.

Accompagna la mostra il catalogo edito da Contrasto.

LA GALLERY

INFO

Philippe Halsman. Lampo di genio
A cura di Alessandra Mauro
Fino al il 1° settembre 2024
Palazzo Reale
Milano, Piazza Duomo 12

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