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Intervista – Daria Blum il dito puntato simbolo di insubordinazione

“Daria Blum: Drip Drip Point Warp Spin Buckle Rot” è il titolo della mostra di Daria Blum, vincitrice del primo Claridge’s Royal Academy Schools Art Prize.

Daria ha creato, nello spazio della Claridge’s ArtSpace nel cuore di Mayfair a Londra, una mostra dinamica e avvolgente. L’installazione multimediale invita i visitatori a percepire lo spazio in modo diverso: una passerella larga un metro, su cui l’artista si esibisce, che segue il perimetro dello spazio della galleria, sollevata dal pavimento; luci spot e teatrali creeranno atmosfere alternate, mentre un video multicanale e un pezzo sonoro dirigeranno l’attenzione dello spettatore.
Durante le cinque settimane di esposizione si terranno regolarmente delle performance dal vivo, punteggiando l’installazione e completandola, con l’artista Blum al centro della scena.

Abbiamo intervistato l’artista per farci raccontare la performance, la mostra e la sua arte.

L’INTERVISTA

Alla Claridge’s ArtSpace di Londra c’è la tua solo exhibition “Daria Blum: Drip Drip Point Warp Spin Buckle Rot”. Un titolo super particolare e cosa ci dobbiamo aspettare visitando la mostra?

Il lavoro si basa sulla mia continua ricerca sulla memoria muscolare, sul potere istituzionale e sul degrado in relazione alla danza, all’architettura e alle relazioni femminili intergenerazionali.
La mostra è concepita attorno a un video a tre canali che segue un personaggio immaginario attraverso stanze e corridoi deserti di un edificio per uffici in declino degli anni ’70.
In questo percorso il personaggio si imbatte in una serie di coreografie che rievocano, insieme a gesti raccolti da varie fonti, ritratti in bianco e nero della mia defunta nonna, la ballerina ucraina Daria Nyzankiwska.
Insieme ci saranno anche registrazioni d’archivio di prove di danza e filmati di una delle mie esibizioni del 2022.
Le sculture in mostra invece fanno riferimento all’assenza della voce, che è stata importante per me durante la realizzazione di questa mostra. La performance dal vivo si concentra sul semplice gesto del dito puntato, come strumento per richiamare o deviare l’attenzione, e svela in una certa misura il carattere del ‘performer’.

Ricordi la prima mostra che ha illuminato la tua visione artistica? E l’ultima?

Una mostra di Fischli & Weiss che ho visto a Basilea da adolescente e mi ha davvero aperto la mente su cosa potesse essere l’arte. E oggi ho visto un’opera di Anthony McCall ‘solid light’ da Sprüth Magers, suppongo mi abbia ricordato il valore della lentezza e della ripetizione.

Nella tua ricerca artistica tratti la danza classica come un “sito archeologico”. Ci racconti cosa ha scoperto e quali sono le varie interconnessioni?

Durante una recente residenza in Francia, mi sono imbattuto in immagini d’archivio e ritagli di giornale su performer, ballerini o maestri di balletto, nomi o volti che ho riconosciuto dai racconti di mia madre del suo periodo da ballerina. Ho iniziato a tracciare un albero genealogico attraverso appunti, fotografie e conversazioni con lei, e sono riuscita a connettermi tramite varie figure di danza con sua madre Daria Nyzankiwska, che era una ballerina al Teatro dell’Opera di Leopoli in Ucraina.
Nel video c’è questo tentativo di “incarnare” la nonna che non ho mai conosciuto, sincronizzando i miei movimenti con le sue pose fisse nei ritratti in bianco e nero.
Nel video è mostrata la scuola di danza di mia madre a Lucerna, in Svizzera. Per me, questi studi di danza ora demoliti fungono da porta d’accesso a riflessioni sulla danza classica come un sito archeologico, dove storia, conoscenza e nuove interpretazioni possono essere estratte.
Il film inizia con la frase “lasciami entrare”, che viene poi ambientata contro le porte chiuse degli studi di prova del Bordeaux Ballet, alludendo alla natura esclusiva/esclusiva del balletto. Nella danza classica, la ricerca e l’essere spinti verso la perfezione, l’armonia e la sincronizzazione sono un riflesso di una società ordinata, e intrinsecamente coercitiva, e nascondono l’eliminazione dell'”imperfetto”. Le dita tese, ad esempio, non sono desiderabili nel balletto. Io uso il gesto del dito puntato come un modo per accedere a un atteggiamento di insubordinazione (femminile) in questo pezzo e nella performance dal vivo.

L’ARTISTA

Daria Blum (nata in Svizzera nel 1992, residente a Londra) è una artista poliedrica che spazia tra video, testi di canzoni, fotografia e performance dal vivo, utilizzando espedienti teatrali e autofiction. Blum si è laureata alla Royal Academy Schools nel 2023. Ha recentemente esposto e si è esibita al CAPC Musée d’Art Contemporain de Bordeaux; Ilenia, Londra (2024); Roskilde Festival, Danimarca (2023); e al V.O Curations, Piccadilly Lights e Kupfer a Londra (2022). Blum ha scritto e pubblicato diverse canzoni insieme alle sue performance dal vivo.

INFO

Daria Blum: Drip Drip Point Warp Spin Buckle Rot
Fino al 25 ottobre
Claridge’s ArtSpace
Mews London, W1K 4DY

Inoltre, ci saranno delle performance venerdì 11 ottobre e giovedì 17 ottobre, entrambe alle 19:15.
RSVP tramite artspace@claridges.co.uk.

WEB & SOCIAL

https://www.dariablum.com/
https://www.instagram.com/dariabl

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