Nell’angosciante emergenza del Covid-19, ART Commission promuove un’operazione artistica che dia testimonianza del difficile momento che il mondo sta attraversando.
Un gruppo scelto di artisti è chiamato a interpretare, secondo la propria visione e tecnica, quello che è il simbolo della lotta al virus, ovvero le mascherine.
Le mascherine hanno una forte valenza simbolica: da un lato costituiscono il baluardo contro l’aggressività del virus e dall’altro rappresentano il segno tangibile dell’adesione di ciascuno di noi a quelle regole comportamentali che, di colpo, hanno stravolto le nostre abitudini di vita.
L’arte è chiamata, soprattutto in questo momento così difficile, a svolgere il proprio ruolo di testimone del tempo, attraverso la peculiarità del linguaggio universale che da sempre la caratterizza.
Il progetto, ideato e curato da Virginia Monteverde, è denominato “Il Respiro dell’Arte” e prevede la realizzazione di una mascherina-opera, creata durante questo periodo di clausura forzata da ogni artista partecipante.
L’operazione sarà documentata su facebook, attraverso fotografie del processo di realizzazione delle opere e le interviste della giornalista Bettina Bush agli artisti.
Quando l’emergenza sarà finita, le opere saranno in mostra presso sedi espositive italiane ed europee, come testimonianza di un momento di grandi sacrifici ma anche di forte unità e umanità.
Testo di presentazione di Bettina Bush:
Oggi, come anche ieri, e come farà domani, la fantasia ha preso il posto della realtà. Non ci stupiamo più di niente, nemmeno che Boris Johnson sia positivo al Coronavirus come anche il principe Carlo d’Inghilterra, o Alberto di Monaco. Solo qualche famoso in più, prima dei bollettini quotidiani che cominciano con quelle cifre con tanti zeri, che si trasformano nelle storie di migliaia di persone lontane, che non abbiamo mai visto, ma con cui condividiamo lo stesso dramma, perché nessuno è immune al Covid-19. Così il pianeta si è chiuso in una stanza, e la specie più sociale, l’essere umano, è costretto a rinunciare alla forza di un abbraccio o di una carezza, a ogni piccolo gesto per stabilire un contatto, alla ricerca di una strategia di sopravvivenza che sia più veloce del nemico invisibile, che è già qui tra noi per spargere l’odore della morte.
E se oggi viviamo in un nuovo mondo che nessuno avrebbe immaginato, dove siamo tutti sulla stessa barca, e siamo tutti uguali, in questo viaggio senza una meta, siamo uniti da una forza comune. C’è qualcosa che rimane immortale, la speranza nella vita, quel respiro, leggero e profondo che ci accompagna in ogni minuscolo frammento della nostra esistenza.
Ci pervade, ci fa esser creativi, ci fa sognare, ci porta a disegnare nuovi modelli di vita, e, incredibilmente, mentre noi lottiamo nelle nostre case, il respiro globale del pianeta diventa più potente, più forte e pulito.
Un segnale che su questa barca, insieme, stiamo seguendo una giusta rotta, adesso sappiamo solo una cosa, che quando il viaggio sarà finito, il mondo non sarò più lo stesso.
Allora penseremo a queste giornate in isolamento, dove ogni volto d era nascosto da quella mascherina, piccola, grande, spessa, tecnologica o self-made, l’unica fedele compagna del dramma, il simbolo di una lotta senza confini geografici.
Per testimoniare questo periodo di emergenza globale, Virginia Monteverde ha deciso di invitare un gruppo di selezionati artisti italiani e stranieri, per raccontare la loro maschera, ognuno con il proprio materiale e linguaggio, partendo sempre dall’oggetto tangibile, e spiegando ogni passaggio del progetto.
Solo quando tutto sarà finito, i lavori verranno esposti a Genova, poi in Europa, a Berlino, a Copenaghen…. in tutte le città che la vorranno ospitare il progetto del Respiro dell’Arte, in quel nuovo mondo che oggi possiamo solo immaginare e disegnare con la forza della fantasia.