Casa degli Artisti di Milano presenta “I luoghi che siamo”, primo ciclo di atelier aperti al pubblico.
Protagoniste le artiste Rebecca Agnes, Chiara Francesca Longo, Rebecca Moccia, Giulia Oglialoro ed Eleonora Roaro che presenteranno la ricerca e il corpus di lavori sviluppati durante la loro residenza. Le artiste hanno infatti lavorato autonomamente, sviluppando una investigazione coerente, incentrata sull’intenzione di sguardo ai luoghi e alle trasformazioni della città.
Milano è una città in continua evoluzione e la velocità con cui questi cambiamenti avvengono acuiscono l’incidenza della gentrificazione e della disidentificazione con comunità di generazioni passate in rapporti labili di esclusione e inclusione.
La sostituzione dei servizi di vicinato, che in molti quartieri hanno generato attrattori d’interesse e di coesione tra gli abitanti, segna l’identità mutata dei luoghi, delle relazioni e delle fruizioni. Si sovrascrivono memorie spesso in forte discontinuità e rapido consumo.
Anche gli spazi che esistono solo nella memoria di chi li ha vissuti e che permangono nell’immaginario simbolico dei nuovi abitanti fanno parte dell’identità attuale della città e della stessa Casa degli Artisti.
I luoghi che siamo offre un’esperienza immersiva nei luoghi della città, in cui riconosciamo una Milano solidale, capace di mutare radicalmente aspetto e tempra da una strada all’altra. Il filo che accomuna le narrazioni è il dato biografico, il legame sottile affettivo e poetico da cui sono originate le ricerche e i lavori delle artiste.
LE ARTISTE
Chiara Francesca Longo (Milano, 1977) incentra il lavoro video sulla relazione che il CSOA Garibaldi, il collettivo femminista Babajaga e gli studi di liuteria hanno avuto con la storia di Casa degli Artisti e la trasformazione del quartiere Brera tra gli anni ‘70 ed il 2000, anni del suo sgombero. L’artista che ha frequentato e vissuto parte delle vicende del centro sociale ripercorre con interviste la molteplicità di storie e di realtà che il luogo ha ospitato generando un riferimento negli anni riconosciuto nel quartiere Brera Garibaldi.
Sul filo della memoria e della rilettura tra interviste e documenti d’archivio s’incentrano anche lo studio per un’installazione di Rebecca Moccia, e il processo di ricerca di Eleonora Roaro e Giulia Oglialoro rivelando narrazioni sempre possibili, visioni e connessioni tra passato e presente nell’inesorabile trasformazione della città.
Rebecca Moccia (Napoli, 1992) lavora sul luogo dove era collocato l’archivio di Jole De Sanna ed ora atelier della sua residenza, affrontando uno studio sulla memoria materiale dello spazio.
Eleonora Roaro (Varese, 1989), attraverso video e materiale d’archivio, rivela l’influenza del cinema Garibaldi sul quartiere e coglie aspetti originali di aggancio alla storia di trasformazione industriale della città di Milano e della sua società nel dopoguerra.
Giulia Oglialoro (Saronno, 1992) segue le tracce di Città Satellite e pone l’accento sulla capacità rigenerativa che i luoghi e gli abitanti conservano in un alternarsi di resilienza e resistenza ai cambiamenti.
Rebecca Agnes (Pavia, 1978) propone un workshop in progress per cui è possibile prenotarsi fino al 30 maggio, una mappa viva dei luoghi della città che hanno subito un cambiamento in termini di cancellazione di funzione e fruizione o di sostituzione d’identità, ma che ritornano in una geografia urbana partecipativa basata sulla memoria collettiva. Il lavoro di Rebecca Agnes in progress consente una partecipazione estesa a tutti gli interessati che vogliono dare un contributo disegnato sui luoghi che immaginiamo o ricordiamo benché non esistano più.
INFO
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