Io sono Leonor Fini a Palazzo Reale Milano

“Sono una pittrice. Quando mi chiedono come faccio, rispondo; “Io sono”. Da questa citazione prende il titolo la mostra dedicata a Leonor Fini.

A Palazzo Reale di Milano, fino al 22 giugno, cento opere che spaziano dalla pittura ai costumi teatrali, passando per la fotografia, raccontano il mondo dell’artista italo-argentina.

Leonor Fini, anticonformista per natura e autodidatta come pittrice, cresce in un ambiente intriso di cultura. Dall’Argentina si trasferisce con la madre a Trieste, per poi viaggiare a Milano, a New York, fino stabilirsi a Parigi dove morirà nel 1996. Già dagli anni ’20 del secolo scorso, a Trieste frequenta letterati e artisti.

Tra fantasia, libertà e allergia per le regole, si avvicina alla pittura ritraendo i personaggi che frequentavano il salotto di casa. Nel 1929, per la prima volta espone a Milano, in una mostra collettiva con Nathan e Sbisà. A quasi cento anni dalla sua prima esperienza milanese, i curatori Tere Arcq e Carlos Martin hanno allestito la personale ‘Io sono Leonor Fini’ distribuendo le opere in nove sezioni, dando la possibilità ai visitatori di apprezzare il poliedrico talento dell’artista.

Alcuni critici la definirono ‘surraffaellita’, ma Leonor Fini non si può etichettare. La sua arte include tratti surrealisti, anche se lei non accettò mai di sottostare a dogmi o recinti estetici predefiniti che la spinsero a dissociarsi dai movimenti che la accolsero. Il surrealismo, in particolare, fu il primo movimento aperto alle donne, dove Fini ebbe modo di presentare il suo mondo femminile intriso di sfingi, streghe e alchimiste.

La sua visione dell’universo maschile enfatizza la conciliazione tra i due sessi attraverso colori, specchi, tessuti e ambienti ricreati in una dimensione onirica.
Le opere, provenienti da collezioni pubbliche e private di Messico, Stati Uniti, Svizzera e Italia, portano di nuovo Leonor Fini nella Milano che rappresentò una tappa fondamentale per la sua evoluzione artistica.