Fino al 29 marzo 2025, la Galleria dello Scudo di Verona presenta una mostra dedicata al primo decennio della produzione artistica di Nunzio, uno degli scultori più significativi della scena italiana degli anni Ottanta.
L’esposizione riunisce quindici opere provenienti dalla collezione di Fabio Sargentini, figura centrale per il lancio dell’artista.
La collaborazione tra Nunzio e Sargentini è stata fondamentale per lo sviluppo della sua carriera. Il gallerista, noto per il suo spazio espositivo L’Attico, dedicò a Nunzio tre personali negli anni Ottanta: nel 1984, 1986 e 1988. Già nel 1981, Nunzio aveva esordito alla Galleria Spatia di Bolzano con una mostra presentata da Gabriella Drudi, seguita da una collettiva a Roma presso la Galleria La Salita di Gian Tomaso Liverani nel 1982 e dalla personale Undici sculture all’Attico nel gennaio 1984. Questi momenti segnano le tappe iniziali di un percorso artistico caratterizzato da una ricerca sull’interazione tra scultura, pittura e memoria.
L’attività espositiva di Nunzio negli anni Ottanta si inserisce in un contesto di grande fermento culturale e artistico. Nel 1984 partecipa al progetto Ateliers curato da Achille Bonito Oliva, che esplora gli studi degli artisti nell’ex Pastificio Cerere nel quartiere romano di San Lorenzo. Le personali da Annina Nosei a New York (1985 e 1987), l’invito alla VI Biennale di Sydney e alla XLII Biennale di Venezia nella sezione Aperto ’86 (dove vince il Premio 2000 come miglior giovane artista) consolidano la sua presenza internazionale.
Le opere in mostra documentano l’evoluzione di un linguaggio artistico che mescola materiali diversi e una palette cromatica essenziale, fatta di grigi, neri, rossi e azzurri, con un forte richiamo alla memoria e alla materia. La rassegna è anche un omaggio alla visione di Fabio Sargentini, che con la riapertura de L’Attico nel 1984 rinnovò il suo impegno verso le avanguardie, offrendo spazio alle nuove tendenze artistiche e contribuendo al lancio di giovani talenti come Nunzio.
INFO
Nunzio anni ottanta
dalla collezione Fabio Sargentini
Verona, Galleria dello Scudo
Fino al 29 marzo 2025