Nel centenario della morte di Giacomo Puccini, al WOW di Milano i grandi del fumetto italiano omaggiano (a modo loro!) lui e le sue opere liriche
Il 29 novembre 1924, esattamente 100 anni fa, moriva Giacomo Puccini, compositore italiano tra i più amati al mondo che ci ha lasciato capolavori come “Madama Butterfly”, “La Bohème”, “Tosca”, “Turandot”, “La fanciulla del West” e tante altre. Al suo genio, WOW Spazio Fumetto – Museo del Fumetto di Milano dedica una mostra (a cura di Enrico Ercole) che espone gli omaggi di alcuni dei più importanti autori del fumetto italiano realizzati appositamente su commissione del museo stesso.
GLI ARTISTI
Milo Manara, Silver (Lupo Alberto), Silvia Ziche (Topolino e Lucrezia), Giuseppe Palumbo (Diabolik), Claudio Villa (Tex), Simone Bianchi (Marvel e DC Comics), Mirka Andolfo (Sweet Paprika, Blasfamous), Lola Airaghi (Dylan Dog, Brendon e Legs Weaver), Fabio Celoni (Topolino), Claudio Sciarrone (Topolino e Marvel), Fabiano Ambu (Bonelli), Adriano Carnevali (I Ronfi) e Sandro Dossi (I Puffi).
Artisti che hanno regalato ognuno un Puccini diverso, ora divertente, ora drammatico. Grazie alla collaborazione di Panini e Giunti saranno esposte in mostra anche le due bellissime copertine dedicate a Puccini, una del numero speciale di Topolino, con la cover disegnata da Paolo Mottura, e l’altra del volume Paper Puccini disegnata da Michela Frare (Giunti). In più saranno esposte alcune pagine della bellissima biografia di Giacomo Puccini illustrata dalle celebri “formichine” di Fabio Vettori.
Milo Manara per “Tosca e “Madama Butterfly”
Milo Manara è senza alcun dubbio uno degli autori italiani più celebrati al mondo. WOW Spazio Fumetto ha il piacere di collaborare con lui da anni nell’ambito delle mostre realizzate per “Prima Diffusa” e per questa occasione riespone due tavole realizzate in passato, ossia “Madama Butterfly” e “Tosca”. “Madama Butterfly” fu realizzata in occasione della prima scaligera del 2016 e rappresenta una delicatissima Cio Cio San in un momento di solitario abbandono con indosso un kimono che fu disegnato da Manara potendo vedere in anteprima assoluta il bozzetto del costume che la protagonista dell’opera avrebbe indossato la sera del 7 dicembre alla Scala.
Silver per “La Bohème”
La coppia di fidanzati più amata di tutta la produzione pucciniana, coloro che rappresentano la forza dell’amore contro un destino che li vuole divisi, sono Mimì e Rodolfo, protagonisti de “La Bohème”. Il Museo non poteva che affidarsi alla matita di Silver e far interpretare i due ruoli a una delle coppie più amate e “divise” del fumetto italiano: Lupo Alberto (Rodolfo) e Marta (Mimì).
Giuseppe Palumbo per “Turandot”
Giuseppe Palumbo, grande disegnatore, tra le matite più amate dai lettori di Diabolik, ma non solo, omaggia “Turandot” con un lavoro incredibile eseguito su un formato decisamente originale: un leporello pieghevole lungo oltre un metro!
Claudio Villa per “La fanciulla del West”
Claudio Villa è certamente uno dei grandi maestri del fumetto italiano, amatissimo dal grande pubblico soprattutto per le magnifiche copertine (e non solo) disegnate per Tex. Qui la scelta del Museo era praticamente obbligata: “La fanciulla del West”. In un selvaggio West, tra saloon polverosi e sceriffi che dettano legge, si svolge la tragica vicenda di Minnie e Dick Johnson, protagonisti del capolavoro pucciniano con lo sceriffo Jack Rance. Claudio Villa regala la sua matita a Puccini portandolo nel suo West.
Simone Bianchi per “Tosca”
Tra gli autori Marvel e DC più amati dal pubblico mondiale, Simone Bianchi (lucchese come Puccini) abbandona i super eroi per dedicarsi a una eroina pucciniana tra le più forti: “Tosca”. Questa tavola ci racconta una Tosca moderna e fuori dagli schemi, con le fattezze del direttore d’orchestra Beatrice Venezi. Tosca per Bianchi diventa un’eroina del futuro che mostra orgogliosa il coltello con cui ha pugnalato Scarpia liberandosi della sua presenza.
Mirka Andolfo per “Manon Lescaut”
Tra le autrici italiane più amate al mondo e più premiate, candidata al Premio Eisner, una delle poche autrici italiane ad aver superato il traguardo del milione di copie vendute, Mirka Andolfo celebra con il suo tratto distintivo il mito di Manon Lescaut nel celebre finale dell’opera. Manon muore tra le braccia dell’amato Des Grieux nella solitudine del deserto americano, sul cui sfondo di staglia un tramonto decisamente particolare che è un doppio omaggio alla Forza della musica di Puccini. Due soli tramontano, proprio come su Tatooine, il pianeta deserto che vediamo nella saga di “Star Wars”.
Lola Airaghi per “La Rondine”
Lola Airaghi, tra le più ammirate matite della Bonelli (Legs Weaver, Brendon, Dylan Dog, Zagor), interpreta la “la Rondine”, una delle opere meno note di Puccini. La tormentata vicenda di Magda che, dopo aver vissuto un passato promiscuo, decide di abbandonarsi al vero amore salvo poi fuggirlo volando via come una rondine, viene riassunta con grandissima efficacia in una tavola in bianco e nero in cui il volto di Magda appare come riflesso in uno specchio su cui è stata disegnata una rondine col rossetto.
Fabio Celoni per “Tosca”
Fabio Celoni è oggi una delle matite Disney più amate in assoluto, autore di celebri trasposizioni disneyane di successo di opere letterarie come Moby Dick e Dracula. Con il suo stile inconfondibile nel 2019 ha omaggiato “Tosca” con un affresco memorabile che ritrae Tosca, Cavardossi e Scarpia in versione “paperesca”.
Silvia Ziche per “Suor Angelica”
Silvia Ziche, grande autrice Disney ma molto amata dal pubblico anche per la graffiante ironia della sua Lucrezia, legge il dramma di “Suor Angelica” con un’opera di grande ispirazione drammatica ma anche carica di graffiante ironia, concentrata sul momento topico in cui Angelica è a colloquio con la Zia Principessa. Quest’ultima sovrasta Angelica con la sua ingombrante autorità!
Claudio Sciarrone per “Gianni Schicchi”
Matita Disney amatissima per il suo sostanziale contributo allo sviluppo di un personaggio come PK, oggi impegnato anche nelle avventure di Spider-Man, Claudio Sciarrone omaggia l’ironia beffarda di Gianni Schicchi.
Fabiano Ambu per “Tabarro”
Autore Bonelli a cui ha regalato il suo tratto per serie di successo come Dhampyr, Zagor e Drago nero, fondatore di ItComics, Fabiano Ambu illustra il dramma violento de “Il Tabarro” scegliendo uno dei momenti più significativi dell’opera.
Adriano Carnevali per “Nessun Ronfi”
Adriano Carnevali è il papà dei Ronfi, i simpatici animaletti pigri che con le loro storie surreali hanno appassionato generazioni di lettori dalle pagine del Corriere dei Piccoli. In omaggio ai protagonisti maschili delle opere pucciniane, Carnevali li ha “ronfizzati” in una tavola davvero unica intitolata, manco a dirlo, “Nessun Ronfi!”. E così nel bosco della fantasia Rodolfo diventa Ronfolfo e…
Sandro Dossi per “Le eroine di Giacomo Puffini!”
Grande senior del fumetto italiano, Sandro Dossi è stato, tra le tante altre cose, oltre che mai dimenticato disegnatore del diavoletto Geppo, disegnatore ufficiale dei Puffi. A lui è stato affidato il compito di “puffare” le eroine pucciniane. Puffetta veste i costumi di Cio-Cio Puff, di Puffa Tosca, Puffandot e altre tutte da scoprire.