Descrivere la sensualità è senza dubbio un’arte. Descriverla con le immagini è un compito ancora più difficile e impegnativo. I rischi e i pericoli sono tanti e ovunque.
Valentina Gurli lo sa e per catturare le fantasie apre la porta alle sua passione e alle pulsioni del suo animo.
Un processo che la porta a imprimere, sulla carta fotografica, il corpo attraverso la ricerca delle posture, delle luci, dei dettagli e soprattutto delle sensazioni.
Le sue apparenze fotografiche hanno a che fare con il karma. Rappresentano un atto espressivo di un impulso dell’animo. Tra fotografo e fotografato si innesta una congiunzione inscindibile e indiscernibile.
Acqua che attraversa il corpo accendendo un perfetto ossimoro di piacere. Corpi nudi distesi penetrati dall’impeto della luce. L’attesa del piacere che trasuda di eccitazione e volizione.
Questo il racconto intimo di Valentina.
Ecco il reportage di questo libito fotografico:
Un bacio è come bere acqua salata: bevi e la tua sete aumenterà…
A vizio di lussuria fu sì rotta, Che libito fe’ licito in sua legge
(Dante)
INFO
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