#studiovisitonline: DARIO BREVI

In questa situazione di massima emergenza abbiamo pensato di organizzare degli StudioVisit on line dove, in maniera virtuale, entriamo nei luoghi dove gli artisti realizzano, in questo periodo di quarantena, le loro idee creative e chiacchieriamo un po’ con loro della loro arte, delle varie opere, del particolare momento in cui stiamo vivendo e scopriamo quale è il loro Manuale di sopravvivenza alla quarantena.
L’appuntamento di oggi è con: DARIO BREVI

IL VIDEO 

LA GALLERY 

Le immagini dei suoi lavori scelta dall’artista

CHI E’ DARIO BREVI

Dario Brevi nasce a Limbiate (Monza e Brianza) nel 1955. Si diploma al Liceo Artistico di Brera nel 1973 e si laurea in Architettura al Politecnico di Milano. La sua ricerca artistica comincia negli anni Ottanta, e mentre lui elabora il suo linguaggio neopopular preparando le prime mostre, la città di Milano si trasforma nella capitale della moda, della tivù commerciale e del divertimento notturno. Brevi registra tutto ciò nelle sue opere e traduce quelle immagini di vita vissuta in immagini d’arte. Le sue pittosculture da parete, realizzate in legno truciolare modellato e colorato con toni pieni e accesi, riproducono la voglia d’evasione tipica di quegli anni, il banalizzarsi dell’iconografia, il trionfo di un mondo fatto di simboli e mode, e non più d’idee.

Nella sua personale “Viaggio in Italia” alla Galleria Diagramma Luciano Inga/Pin del 1985 a Milano espone navi, aerei e arcobaleni, le cui sagome riprendono le silhouette tipiche e standardizzate della segnaletica che sembrano puntare o perdersi verso orizzonti invisibili e lontani, come in un desiderio collettivizzato dettato dalla pubblicità. Con il suo sguardo ironico, gli oggetti noiosi, usuali o spiacevoli della quotidianità (tazzine di caffè, cabine per la doccia, fabbriche fumose…)esplodono in mille gradazioni e sfumature, acquistando dimensione epica e significante, come si conviene nella tradizione pop e in un consumismo visto quale unica fonte di godimento.

Prende parte al movimento artistico “Nuovo Futurismo”, che si forma presso la galleria Diagramma/Luciano Inga-Pin e che è teorizzato dal critico bolognese Renato Barilli. Il movimento è caratterizzato per un ritorno deciso al “fare arte”, cioè, in contrasto con le premesse dell’arte concettuale, a una idea dell’arte che punti alla realizzazione di “oggetti artistici” utilizzando particolarmente materiali di derivazione industriale.

Nel 1986 è invitato alla mostra “Dopo il concettuale” curata da Luciano Caramel a Palazzo delle Albere di Trento, rivolta ad una ricognizione della situazione emergente della cultura figurativa italiana e formatasi dopo la grande esperienza concettuale che ne ha in parte segnato il linguaggio e il percorso.

Successivamente con la galleria Murnik di Milano espone nella mostra “Effetto placebo” presentata anche all’estero. Nasce un periodo di collaborazione con Andrea Murnik che esporrà i suoi lavori in varie occasioni. Si occupano di lui diversi critici, tra loro in particolar modo Renato Barilli che lo invita a varie rassegne in spazi pubblici, tra queste, nel 1991, “Anninovanta” alla Galleria d’Arte Moderna di Bologna.

Nel 1992 presenta una personale alla galleria Centro Steccata 2 di Milano dove espone la grande opera “Shanghai”, appositamente realizzata, di 700 cm. per 300 cm.. Inizia una collaborazione con la galleria che propone il suo lavoro in differenti spazi in Italia e all’estero, tra questi la galleria Levy di Amburgo.

E’ del 1995 la realizzazione del nuovo packaging per Ballantine’s Finest scotch wkisky. Perfetto esempio di integrazione tra il mondo dell’arte e quello della comunicazione. La confezione regalo, prodotta in metallo, viene realizzata in 1.500.000 esemplari. Per l’occasione vengono realizzate delle serigrafie ed un volume che presenta il progetto.

Si avvale della collaborazione dell’azienda Novamosaici f.lli Toniutti di Bollate per la realizzazione in mosaico di alcuni oggetti di uso comune (specchi, tavoli, piastrelle ecc…) e di grandi sculture tra cui “Splash”, nel 2005, mosaico in ceramiche colorate su una autovettura Fiat 500. L’opera viene presentata in anteprima nel 2005 al CERSAIE di Bologna dove Brevi progetta anche lo stand per l’azienda Aquae Musivae e successivamente al Miart di Milano.

Nel 2006 per il World Museum Swatch crea “Una persona di polso” multiplo realizzato in medium density e dipinto a mano che rende ogni esemplare diverso dall’altro. Il lavoro di Brevi ben si coniuga con lo spirito Swatch poiché esprime attraverso l’uso del colore, la gioia, la speranza e l’amore per il gioco come parte integrante della vita. La piccola scultura, una mano al cui interno nel vuoto si legge il profilo di un volto, viene presentata accompagnata da un orologio Swatch modello dell’ultima collezione.

La capacità espressiva e la sua originalità di linguaggio gli permettono di realizzare numerosi ritratti, grazie ai quali viene invitato ad esporre a grandi rassegne a tema quali “Mai dire Mao” , Mercante in Fiera di Parma, “ Marilyn Monroe – arte della bellezza” , Villa Ponti ad Arona, “Marilyn Monroe 1962-2012. L’Arte e il mito” Palazzo Albertini di Forlì, “Norma Jane detta Marilyn Monroe” Contemporary Arte Pancaldi a Roma e, nel 2015, “ Marilyn per sempre” Galleria Globart ad Acqui Terme.

Nel corso degli anni nascono collaborazioni diverse con esponenti del mondo culturale sia artistico che musicale. Il suo interesse per la musica gli permette di incontrare vari musicisti e con alcuni nasce una profonda conoscenza e amicizia. Non è raro assistere a performances musicali durante le inaugurazioni delle sue mostre personali.

Nel 2008 l’incontro con Sergio Sgrilli che, con Francesco Gattuso, lo coinvolge nel progetto di uno spettacolo con esposizione di opere nel foyer del Teatro dell’Arte Palazzo della Triennale di Milano

Nel 2009 presenta a Step 09 presso East End Studios di Milano con il musicista Franco Mussida l’installazione “Ad hoc”; la voce e la chitarra di Franco Mussida creano una atmosfera evocativa ed intensa mentre Dario Brevi, a terra, compone una lunga scia di frammenti colorati, disposti in caotico ordine a creare un percorso di luce e colore. Ai pezzi inizialmente informi si sostituiscono nella parte finale delle farfalle che invadono lo spazio circostante e si diffondono tra gli spettatori.

Nello stesso anno il percussionista Tullio de Piscopo all’ inaugurazione della mostra “Recent works” presso la Galleria Il Castello di Milano tiene un concerto con l’hang drum.

E’ del 2010 la realizzazione della sua prima grande scultura in acciaio corten smaltato in collaborazione con l’officina F.lli Bogani di Limbiate. L’opera “ Farfalle” di 200 cm. per 400 cm. circa viene installata in Piazza della Repubblica di Limbiate .

Nel 2010 realizza l’opera “Stars” che viene consegnata, quale trofeo, al festival del cortometraggio “I’ve Seen Films” di Milano fondato da Rutger Hauer a Palazzo Reale di Milano. Lo stesso Hauer lo vuole per la realizzazione di due trofei anche per l’edizione 2011. Le opere vengono consegnate al Museo del Novecento e all’auditorium Gaber del Grattacielo Pirelli a Milano.

Renato Barilli in occasione delle celebrazioni per il centenario del Primo Manifesto Futurista ripropone il lavoro del gruppo dei Nuovi Futuristi. Così durante il Convegno Internazionale a Palazzo Reale di Milano sul Futurismo nelle Avanguardie presenta il “Nuovo Futurismo” come naturale continuazione dell’eredità di Balla e Depero e ne presenta i lavori in varie occasioni. Nel 2010 le mostre a Palazzo Bandera di Busto Arsizio e a Palazzo Guidobono di Tortona.

Da novembre del 2011 a febbraio del 2012 i “Nuovi Futuristi” espongono i propri lavori al Mart Casa d’ Arte Futurista Depero di Rovereto. Insieme a Renato Barilli cura la mostra la direttrice del museo Nicoletta Boschiero. Nelle sale del museo le opere del gruppo entrano in dialogo con i loro maestri, creando nuove e sorprendenti relazioni.

Nell’estate del 2012 viene allestita, sempre a cura di Renato Barilli, la mostra “Nuovo Futurismo – Ridisegnare la città” allo Spazio Oberdan di Milano. In questo caso, sempre a sottolineare la continuità dai Maestri Futuristi, vengono esposte opere di Giacomo Balla e di Fortunato Depero, e anche oggetti di design di Ettore Sottssas Jr. e Alessandro Mendini.

In occasione del semestre di Presidenza Italiana del Parlamento Europeo nel 2014 viene invitato ad esporre a Bruxelles presso l’EESC Jacques Delors. La personale, “Made in Italy”, è curata da Michela Scolaro.

La Galleria Centro Steccata di Parma,  da sempre attenta al suo lavoro,  segue con continuità la sua attività esponendo le sue opere in mostre personali e collettive presso la propria sede e nelle più importanti fiere dedicate all’arte a Bologna, Milano, Torino, Verona, Padova, Parma, Bari, Bolzano, Pavia, Genova, Basilea, Parigi, Londra, Innsbuck.

Ha tenuto mostre personali e collettive in Italia ed all’estero in gallerie private, spazi pubblici e musei.

Del suo lavoro si sono occupati numerosi critici d’arte con saggi e scritti pubblicati sui maggiori quotidiani e periodici di settore e non, italiani e stranieri.

WEB & SOCIAL 

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