Mario Merz. Qualcosa che toglie il peso, veduta della mostra - Courtesy Fondazione Merz

Qualcosa che toglie il peso di Mario Merz alla Fondazione Merz di Torino

La Fondazione Merz presenta fino a domenica 6 ottobre 2024, la mostra Qualcosa che toglie il peso dedicata a Mario Merz, negli spazi della Fondazione a Torino in via Limone 24.

Lโ€™esposizione presenta una selezione lavori di Mario Merz tra installazioni, igloo, tavoli, tele e opere su carta. Fulcro della mostra, la grande opera Quattro tavoli in forma di foglie di magnolia (1985), esposta in questa occasione per la prima volta in Europa, realizzata in occasione della personale da Sperone Westwater e Leo Castelli a New York.

Qualcosa che toglie il peso prende le mosse a partire dal concetto, descritto dallโ€™antropologo Claude Lรฉvi-Strauss e legato alla necessitร  di individuare la natura profonda che si cela dietro ai modelli per arrivare alla base del pensiero umano, il quale nella sua diversitร  รจ definito sempre da leggi che sfuggono allo scorrere del tempo e alla varietร  degli ambienti.
Nel concetto di antropologia strutturale di Lรฉvi-Strauss, le strutture vengono riconosciute come qualcosa che appartiene allโ€™inconscio, similmente al principio di reciprocitร  che รจ allโ€™origine del passaggio dalla natura alla cultura.

La frase che dร  il titolo allโ€™esposizione, Qualcosa che toglie il peso, รจ stata estrapolata da uno scritto di Mario Merz e si ricollega a questa necessitร  di guardare alla natura e allo scorrere del tempo per poter raggiungere un senso di leggerezza concettuale, che si ritrova nel nucleo di opere presentate..

Vorrei avere la firma di qualcuno che sia stato curato dalla proliferazione
Qualcosa che toglie il pesoโ€ฆ
Penso ai numeri uno dopo lโ€™altro in una dilatazione proliferanteโ€ฆ
Sono un tappeto volante su cui vivereโ€ฆ
Che mantiene lโ€™assurditร  e la leggerezza della favolaโ€ฆ

Mario Merz

Nei lavori in mostra vi sono elementi e concetti che si ripropongono e che si legano in un percorso che, citando Merz, mantiene lโ€™assurditร  e la leggerezza della favolaโ€ฆ

Lโ€™igloo Senza titolo (1997), immerso nellโ€™atmosfera della prima sala, ritorna negli spazi espositivi della Fondazione dopo quasi ventโ€™anni, e si presenta come una cupola cosmica che, attraverso le sue foglie dโ€™oro, respira la luce reale dellโ€™ambiente e libera riflessi dorati.
Il concetto di luce rimanda anche allโ€™utilizzo del neon, che dirige la mente su particolari insospettati, sottolineando elementi naturali e conviviali come nel caso di Lโ€™horizont de lumiรจre traverse notre vertical du jour (1995) in cui vasi riempiti di vino e miele evidenziano insieme un riferimento al tempo e al corpo. Questa attenzione per la natura che si trasforma in cultura, trova una estrema espressione in Quattro tavoli in forma di foglie di magnolia (1985) a rappresentare una magnifica unione tra elementi e significanti. Il tavolo, struttura primaria per Mario Merz, in grado di rispondere ai bisogni essenziali e di sostentamento, rappresenta anche un luogo in cui affondano le radici del mangiare e dellโ€™accoglienza. Qui, le foglie sono al tempo stesso tavolo e albero, elementi che si dispiegano verso lโ€™interno ma in grado di aprirsi verso lโ€™esterno, a evidenziare, ancora una volta, il simbolismo della proliferazione in grado di rendere visibili intervalli crescenti di spazio e di tempo, espressi anche dagli elementi incorporati nella superficie del tavolo in cera. Forme spiraliche e cuneiformi, segni di movimento ed espressione di ciรฒ che Merz definiva come il sollevarsi della materia su sรฉ stessa. Lโ€™utilizzo della cera diviene il fulcro che unisce insieme i riferimenti naturali, temporali e strutturali; รจ significativo, infatti che sia un materiale ottenuto da processi organici allโ€™interno di complesse strutture sociali.

Disegni e tele alle pareti trasformano le sale in un territorio in cui รจ possibile fare esperienza di essere al mondo, coerentemente con lโ€™idea di Mario Merz di abitare uno spazio, non tanto di โ€œfareโ€ una mostra. Il visitatore si ritrova catapultato nel tempo della mostra, suggerendo sempre un ritorno alla quotidianitร  dove la nostra attenzione viene indirizzata verso una meraviglia delle cose ordinarie a cui non dedichiamo mai sufficiente attenzione.

Una videointervista con il curatore Herald Szeemann, realizzata nel 1985 in occasione della personale alla Kunsthaus di Zurigo, conclude il percorso espositivo.

INCONTRI

Ad accompagnare la mostra, le giornate di mercoledรฌ 18 e giovedรฌ 19 settembre 2024 saranno dedicate a incontri, convegni e vari momenti aperti al pubblico dedicati alla figura di Mario Merz, negli spazi della Fondazione Merz a Torino.

Tra questi, verrร  presentato il primo volume del catalogo ragionato dellโ€™opera dellโ€™artista, dedicato agli igloo. Basato sullโ€™esaustiva ricerca condotta dalla storica dellโ€™arte Maddalena Disch, il catalogo rappresenta un progetto editoriale di Fondazione Merz. Il volume รจ introdotto da un testo a firma di Beatrice Merz e dal saggio di Maddalena Disch. Ogni opera รจ presentata con una scheda analitica storica e biografica coadiuvata da accurati riferimenti bibliografici e da un esauriente repertorio fotografico. Il volume include testi dellโ€™artista e interviste. Il libro, costituito da 560 pagine e 350 immagini, esce in due edizioni, una in lingua italiana e una in lingua inglese. Il progetto รจ realizzato grazie al sostegno della Direzione Generale Creativitร  Contemporanea del Ministero della Cultura nellโ€™ambito del programma Italian Council (2023).

EXHIBION VIEW

INFO

Mario Merz
Qualcosa che toglie il peso
Dallโ€™8 luglio al 6 ottobre 2024
Fondazione Merz
via Limone, 24 – Torino

ph. Ruminielle

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