Fino al 6 febbraio 2026, gli spazi esterni del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma accolgono POESIA, l’installazione luminosa di Marcello Maloberti, a cura di Cristiana Perrella.
La scelta del luogo non è casuale: la Villa, costruita tra il 1551 e il 1553 su progetto di Jacopo Barozzi detto il Vignola, Giorgio Vasari e Bartolomeo Ammannati, costituisce una cornice rinascimentale che dialoga con la modernità della scritta al neon concepita dall’artista.
La parola POESIA, capovolta e realizzata con la grafia personale di Maloberti, sembra sospesa nello spazio, sostenuta solo da una struttura di tubi innocenti. La leggerezza dell’installazione, la sua temporaneità, richiama l’idea del cantiere urbano e del provvisorio, mentre la sua presenza illumina e trasforma la monumentalità storica del museo. L’opera appare come un’apparizione: una parola caduta dal cielo che rovescia la percezione ordinaria e invita a rileggere il reale con occhi diversi. L’arte, come la poesia, diventa così dispositivo di disorientamento e rivelazione.
Il percorso di Maloberti si muove costantemente tra vita e arte, attraversando fotografia, video, performance, installazioni e collage. Ogni intervento mantiene una componente performativa e relazionale, con una costante tensione verso l’onirico e il neorealismo. La sua ricerca archeologica nella storia dell’arte si intreccia con un interesse per la trasformazione del paesaggio urbano e la sacralità del quotidiano, rivelando la dimensione poetica delle parole e delle azioni comuni.
In occasione della mostra, verrà presentato anche il libro POESIA (Treccani), in cui le celebri “Martellate” dell’artista si trasformano in atti poetici che oscillano tra il sacro, il mistico e il divino. Le frasi, in lingua italiana e francese, tradotte da Jean-Paul Manganaro, irrompono sulla pagina con tonalità e registri differenti, restituendo un ritmo discontinuo e straniante, ma profondamente evocativo.
L’artista

Marcello Maloberti (Codogno, Lodi, 1966) è un artista visivo di base a Milano. È docente di cattedra di Arti Visive alla NABA – Nuova Accademia di Belle Arti, Milano. Lavora con la galleria Raffaella Cortese dal 1999.
La sua ricerca trae ispirazione dagli aspetti propri delle realtà urbane più marginali e minime, con particolare attenzione all’informità e alla precarietà del vissuto. La sua osservazione va oltre l’immediatezza della dimensione quotidiana, con uno sguardo neorealista, straniante e onirico, combinato a un approccio archeologico alla storia dell’arte.
Le performance e le grandi installazioni sonore e luminose, dal forte impatto teatrale, vengono realizzate sia in spazi privati che pubblici, prediligendo sempre l’interazione con il pubblico. Questi interventi funzionano come narrazioni contratte: sono atmosfere da vivere ed esperire, temperature emotive da attraversare. Il corpo performante è quello della collettività, capace di produrre un dialogo tra la performance stessa e il suo pubblico.
Negli ultimi anni, Maloberti ha approfondito il binomio arte/vita utilizzando una coralità di linguaggi sia visivi che sonori – fotografia, video, performance, installazioni, oggetti e collage – sempre attraversati e potenziati da una forte componente performativa.
Info
Marcello Maloberti
POESIA
Fino al 6 febbraio 2026
Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia
Piazzale di Villa Giulia 9, Roma




