Il diario di viaggio dell’archeologo e collezionista tedesco Wilhelm Dorow, resoconto del soggiorno in Italia del 1827, rappresenta una delle prime testimonianze del Grand Tour in terra etrusca e una fondamentale fonte storica di documentazione, affiancando la descrizione dei luoghi a quella delle principali collezioni di antichità etrusche del XIX secolo.
La civiltà etrusca e i luoghi che ne furono la culla sono tutt’oggi studiati anche grazie ai diari di viaggio del Grand Tour, intrapreso da eminenti personaggi come l’esploratore ed etruscologo George Dennis, l’acquarellista Samuel James Ainsley o Elizabeth Hamilton Gray, figura pionieristica dell’etruscologia ottocentesca al femminile. Precursore di questi nomi illustri è Wilhelm Dorow, diplomatico alla corte di Federico Guglielmo III di Prussia, storico, letterato, orientalista ma soprattutto archeologo e collezionista di antichità, tra i primi a viaggiare tra le città dell’antica Etruria con l’attenzione dello studioso, documentando le ricchezze artistiche e archeologiche dell’entroterra senese e aretino con Cortona, Chiusi e Arezzo.
Pubblicato quasi vent’anni prima del celebre The Cities and Cemeteries of Etruria di George Dennis, il taccuino di Dorow rappresenta un tassello cruciale per la storia dell’etruscologia e del collezionismo antiquario ed è qui tradotto dall’edizione francese del 1829 e completo delle sedici tavole originali. Dedicato a Bertel Thorvaldsen, con cui Dorow intrattenne negli anni scambi epistolari e dal quale ricevette parole di apprezzamento per la propria collezione, documenta il viaggio intrapreso da Firenze nell’estate del 1827.
Accompagnato dal cavaliere Francesco Inghirami, autore – tra le altre – della poderosa opera illustrata Monumenti Etruschi, e dall’artista Giuseppe Lucherini, che aveva l’incarico di riprodurre gli antichi reperti, Dorow si distingue in modo netto dai colleghi inglesi: con una profonda conoscenza del contesto italiano, a lui si devono annotazioni di un’arguzia e precisione indiscusse e per questo ancora di estrema utilità per lo studio archeologico contemporaneo. Il resoconto delle sue visite ai luoghi che conservano i più importanti lasciti etruschi e alle principali collezioni private di antichità etrusche si accompagna a una descrizione dettagliata dei reperti, resa possibile anche grazie ai disegni minuziosi di Lucherini. Emerge da queste pagine una sorta di istantanea dell’Etruria del XIX secolo, che fa risaltare il fondamentale contributo di Dorow nella ricostruzione storica delle collezioni e delle loro sorti, nonché nel decisivo passaggio da un puro interesse antiquario allo studio scientifico del mondo etrusco.
L’AUTORE
Wilhelm Dorow (1790-1846) è stato un diplomatico, storico e archeologo tedesco. Fondatore del Museum Rheinisch-Westfälischer Alterthümer di Bonn, oggi Rheinisches Landesmuseum, a cui lasciò parte della propria raccolta di vasi, è autore di scritti biografici sui suoi viaggi e sulla sua collezione di antichità.
Il libro è pubblicato nella collana Cahiers, nuovo progetto editoriale di Johan & Levi in collaborazione con Fondazione Luigi Rovati. Nata nel 2016, la Fondazione Luigi Rovati non ha scopo di lucro e opera negli ambiti della promozione e valorizzazione dei beni culturali, artistici e storici e del sostegno e della promozione della ricerca scientifica in ambito medico. Primo e più importante progetto è l’apertura a Milano di un museo dedicato all’arte e alla cultura etrusche, iniziativa a cui fanno capo numerose attività svolte in collaborazione con istituzioni pubbliche e private e università.
INFO
Wilhelm Dorow
ANNO 2021
FORMATO 15 x 21 cm
PREZZO € 23,00
COLLANA Cahiers
IMMAGINI 43 b/n + 5 tavv.
PAGINE 164
ISBN 978-88-6010-252-2