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L’arte del KAPPA FUTURFESTIVAL a Torino

L’undicesima edizione di Kappa FuturFestival, uno dei festival di musica elettronica più famosi al mondo, anche quest’anno mette nuovamente in evidenza un sempre più profondo legame con il mondo dell’arte.

Come lo scorso anno, attraverso iniziative in collaborazione con alcuni dei più celebri nomi del panorama artistico
e fotografico attuale. prende vita il Kosmo Stage, sul quale sarà protagonista l’installazione Dance First Think Later, a cura di una delle artiste italiane più riconosciute a livello mondiale, Marinella Senatore.

L’artista anche quest’anno ha concepito un’opera site-specific per Parco Dora, cornice ideale per sculture luminose all’interno delle quali musica e danza rappresentano valori intrinsecamente collegati alla ricerca e pratica artistica stessa di Senatore. La citazione di Samuel Beckett, Dance First Think Later, ha la capacità di esemplificare l’attitudine del Festival: la scultura crea uno spazio di energia attivato dalla luce e dal pubblico stesso, all’insegna dell’empowerment del singolo e dell’assemblea, attraverso un rituale collettivo.

Il progetto per il palco Kosmo di KFF è stato pensato come uno spazio speciale dove potessero accadere cose altrettanto speciali. Del resto, è proprio questo il primigenio significato dietro alle luminarie del Sud Italia, che sono la tradizione alla quale mi sono ispirata per crearlo. Le luminarie infatti, prima ancora di essere utilizzate come elementi decorativi durante le feste religiose, avevano nel loro significato più pagano questa idea di assemblea, di gathering, di riunione di cittadini in piazze che non esistevano, che erano create da queste architetture effimere e temporanee che creavano appunto una sorta di spazio quasi magico, una specie di santuario di giorno e di incredibile piazza piena di vita e di connessioni di notte, con la magia delle luci che si accendevano.

Un altro simbolo importante del palco, e soprattutto dell’installazione frontale che vediamo sulla sommità del palcoscenico, è un sole, che è in realtà una citazione del famoso e interessantissimo teatro politico statunitense, il Bread and Puppet Theater, una forma iconica del loro lavoro che mi è sembrata di grandissimo potenziale energetico e portatrice di forti valori simbolici: è un messaggio che invita all’empowerment, all’emancipazione, all’espansione e alla fioritura delle persone.

Marinella Senatore


Marinella Senatore, con quest’opera, ha voluto creare uno spazio per tutti, in cui lasciarsi andare e inventare se stessi, e che la musica e la danza rafforzano insieme all’energia dei corpi delle persone.

Per me un palco è da sempre una piattaforma sociale e, di conseguenza, il posto perfetto in cui poter immaginare una nuova idea addirittura di “chiesa” e di possibilità trasformativa» ha concluso l’artista.

GLI ARTISTI

Kappa FuturFestival rafforza anche quest’anno il rapporto tra musica e arti visive grazie al contributo di illustri fotografi, digital artist e le loro opere. Grazie alla collaborazione con la piattaforma Blackdove, infatti, sarà esposta sui totem una selezione di opere d’arte di Beryl Bilici, Framemaker, Jamie Scott, Gizem Dogan, Lorem Ipsum, Geren, OZ, Marco Zagara, Mümün Keser e Jacopo di Cera.
Per quanto riguarda l’aspetto fotografico, Oliviero Toscani, esporrà per la prima volta su un palco – il Voyager – il suo never ending project: Razza Umana – progetto che raccoglie 150 ritratti di persone provenienti da 146 nazionalità scattati nelle edizioni passate di KFF – diventando parte integrante dello show e trasformando gli stages in exhibitions, e Ali Demirel mixerà dal vivo sui palchi una selezione di 250 opere d’arte digitali.

Saranno poi presenti al Festival celebri fotografi per dare vita a incredibili progetti che saranno sviluppati successivamente. Tra questi, Settimio Benedusi, Marco Menghi, Francesco Anselmi, Paolo Regis, YZA, Jacopo Di Cera.
Jacopo Di Cera ha realizzato anche gli scatti che saranno esposti all’interno dell’esposizione intitolata Infinity, l’Italia senza tempo, il cui opening è previsto giovedì 4 luglio dalle ore 18:00 alle 23:00 presso Porto Urbano (Murazzi del Po Gipo Farassino, 15, TO). Si tratta di una raccolta di scatti e video loop infiniti in cui la percezione del tempo viene estesa
all’infinito, come a voler sfidare la paura dello scorrere del tempo. L’artista racconta, attraverso una collezione di immagini, la storia degli italiani in vacanza, un periodo atteso da molti per tutto l’anno e su cui ricadono grandi sogni e aspettative.
Un album fotografico fatto di momenti di vita reale, testimonianze e cambiamenti di una generazione in continuo divenire. Di Cera riporta alla mente un tempo passato in cui le famiglie si spostavano in massa nel periodo estivo dalle città verso le spiagge della riviera, una migrazione che di anno in anno gremiva con borse gelo, ombrelloni e sdraio di legno alcune delle più popolari località balneari. Sono cartoline digitali di luoghi remoti o di spiagge estremamente popolari che tra le scogliere del mediterraneo fanno da cornice ad episodi ricchi di tradizione, come il palio marino dell’Argentario o le bianche spiagge di Rosignano. Jacopo Di Cera trasporta in luoghi familiari e senza tempo con un volo privo di censure, attento ai dettagli e alla poetica di un attimo, che sia di intimità o di condivisione sociale. L’esposizione resterà poi aperta dal 5 al 31 luglio (orari: 12:00-20:00).

INFO

KAPPA FUTURE FESTIVAL 2024
5-7 LUGLIO
PARCO DORA TORINO

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