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Intervista – GIANLUCA GALTRUCCO: con le mie foto racconto e trasmetto l’America

GIANLUCA GALTRUCCO sarà uno dei protagonisti del MIA FAIR 2023 MILANO, aka la Photo Week Milanese.

L’esposizione nata nel 2011, in constante crescita, è giunta alla XII edizione, senz’altro la prima e più importante fiera d’arte dedicata alla fotografia in Italia, dove dal 23 al 26 Marzo ospiteranno al SuperStudio Maxi i lavori di ben 80 gallerie

Gianluca, alla sua seconda esperienza, è milanese di origine, ma residente a Los Angeles da più di 25 anni, città che scopre a 12, quando, in viaggio con i genitori, visita gli Universal Studios.

“Mi sono ritrovato su un set cinematografico, con palme e cartello di Hollywood sullo sfondo. Era come se stessi vivendo un sogno. È stato allora che ho deciso che un giorno sarei venuto a vivere qui. Volevo trasmettere e raccontare l’America attraverso le mie foto, farvi vedere ciò che provo.
Amo Kubrick e Malick, ma la fotografia è il mio primo amore e mi piace il controllo e la libertà che da, alla fine sono io che decido lo scatto che voglio”

Prima di questa mostra, Gianluca ha passato quasi 10 anni in giro per l’America, a capire, vedere, a fotografare ciò che l’ispirava, per poi mettere il tutto in forma editoriale, nel suo primo libro fotografico, “For Your Consideration” (2017) un vero road book, testimonianza al culto della Road 66, gli spazi sconfinati del paesaggio americano; e nel secondo, dal titolo Time Traveler (2021 vincitore Prix de La Photographie Paris) in cui racconta la sua passione per i viaggi spaziali, la fantascienza, spazio, pianeti, extra terrestrials.… passione coltivata durante la sua gioventù, grazie ad influenze cha vanno da Marco Polo ai libri-atlanti di Luigi Ghirri, e alle Città Invisibili di Calvino.

Con che foto sarai presente al Mia Fair?

Prima di tutto vorrei ringraziare la mostra, felicissimo di poter rendere onore alla mia città natale, fiero di poter esporre le mie esperienze americane. Sarò presente nello stand della Galleria Podbielski con tre foto commemorative dei mei libri, le cui immagini catturano sia l’ironia che l’aspetto drammatico del mondo in cui viviamo, con elementi drammatici, simboli della disgregazione della nostra società, umorismo, fantasia. La prima è Veni Vidi Vici presa da mio primo libro, mentre le altre due, Tourist, e Exoplanet Keral, provengono da Time Traveler

Raccontaci Veni Vidi Vici.

La foto combina tre elementi importanti di questa città: cinema, business e creatività. In queste arti convivono sia l’improvvisazione che la preparazione dettagliata nei minimi particolari. Questa foto, oltre che una dedica ad Hollywood, a Los Angeles, è un tributo a Fellini, per via del mio amore per il cinema, e un omaggio sentimentale a Larry Sultan, famoso fotografo che amo tantissimo, che ha scattato foto di tantissimi set di film pornografici. Veni Vidi Vici mostra degli attori porno in pausa tra una scena e l’altra di un film hard core, un set con tanto di piscina e casa VIP sulle colline di Hollywood; l’altra faccia del cinema, quella del mondo del porno, una delle industrie più redditizie del mondo.

Mentre per Tourist, e Exoplanet Keral?

Appartengono ad un libro che vuole anche onorare la mia famiglia. All’età di 7 anni ho fatto il mio primo viaggio in aereo, da solo, andando a Parigi, all’Air Expo dell’aeroporto di Le Bourget. Quel momento mi ha fatto innamorare di cielo e spazio. Time Traveler è un road movie ‘fantastico’ fatto insieme alla mia macchina fotografica che funge da telescopio, visitando luoghi ormai leggendari pro UFO e presenze aliene, tra cui Roswell, nel Nuovo Messico, e la Extraterrestrial Highway del Nevada. Ho anche scattato molte delle altre fotografie a Los Angeles e dintorni, un tempo capitale mondiale dell’industria aero-spaziale, riflettendo sulla sua storia.

Cosa vuoi raccontare?

Per quanto riguarda EXOPLANET ho immaginato una società futuristica su di un pianeta immaginario, entrambi frutto della mia esplorazione creativa. Una dedica a Spielberg così come a Calvino. Invece per TOURIST, la foto rappresenta una mia interpretazione ironica di quello che sarà il Turismo Spaziale, prossimo nostro futuro oltre che una dedica al First Landing on the Moon, indicativo l’astronauta che sta facendo riprese con la stessa telecamera impugnata da Armstrong. Una foto pura, senza alcun fotomontaggio.

Con cosa scatti?

Pellicola e medio formato, adoro Mamiya 7II e Banco Ottico Toyo.

INFO

podbielskicontemporary.com/
www.gianlucagaltrucco.com

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