Tre sedi (ARCA, Palazzo Arcivescovile, ex Chiesa di San Vittore), 120 opere, non poche di dimensioni rilevanti, per celebrare, a 120 anni dalla nascita, Francesco Messina (Linguaglossa, Catania 1900 โ Milano 1995), scultore certamente tra i maggiori dellโultimo secolo.
A promuovere questa grandiosa retrospettiva sono il Comune e lโArcidiocesi di Vercelli con la collaborazione della Fondazione Messina e di Nicola Loi Studio Copernico, Milano.
Le tre sedi accolgono grandi marmi, molti bronzi e ritratti di amici e colleghi โ memorabili, tra i tanti, quelli di Lucio Fontana, Salvatore Quasimodo, Riccardo Bacchelli (con il monocolo), Alfonso Gatto, Arturo Tosi, Eugenio DโOrs, mentre tra le figure femminili, in particolare danzatrici, il ritratto di Carla Fracci, Luciana Savignano e Aida Accolla. Non mancano opere dipinte di fascino assoluto, Lia Ranza, Isabella Ostini e Vittoria Leone. Tra le opere presenti nellโARCA una sezione รจ dedicata ai cavalli, che ci ricordano immediatamente lโimmagine del grande cavallo morente modellato nel 1966 per il Palazzo della Rai di Roma.
Nel Palazzo Arcivescovile e nellโex chiesa di San Vittore trovano naturale collocazione (in ambienti di particolare suggestione, soprattutto la sede del vescovo di Vercelli dove nel salone รจ esposta la cronotassi dei ritratti di tutti i Vescovi appartenuti alla storia della Diocesi) le opere di carattere religioso, come uno dei bozzetti in bronzo della grande statua di Pio XII (San Pietro in Vaticano) e quello di San Filippo Neri, il Giobbe ignudo e inginocchiato del 1933, con lโumile corda che gli cinge i fianchi, o lโAdamo e Eva del 1956, fragili pur nella maestosa possanza dei corpi, che si stringono lโuno allโaltra con lo sguardo interrogativo rivolto nella lontananza. Molte altre sono le opere a carattere religioso, come il cardinale Schuster, la deposizione memore della Pietร Rondanini, le bellissime formelle (bozzetto) in bronzo dorato per la Santa Caterina collocate sugli spalti di Castel SantโAngelo a Roma.
La mostra conferma e svela una volta di piรน la maestria scultorea di Francesco Messina, non casualmente presente alle Biennali di Venezia del 1922, 1928, 1930, 1932, 1942 (sala personale, vincitore del premio internazionale di scultura), 1956 (sala personale). A Messina sono state dedicate importanti mostre personali (quella di esordio si tiene alla galleria Milano del 1929, presentata da Carlo Carrร ) e collettive in tutti i continenti.
โFrancesco Messina โ annota Sandro Parmiggiani, autore del saggio in catalogo โ si colloca nella linea italiana della grande scultura del Novecento che, come scrive Antonio Paolucci, si dipana da Wildt, attraverso Arturo Martini, Marino Marini, Giacomo Manzรน, Messina stesso, fino a Giuliano Vangi. Salvatore Quasimodo, amico di una vita, lo definรฌ โspirito apollineo e meditativoโ. Messina ha innestato tutta la sua opera sulla tradizione, da quella egizia, greco-romana e rinascimentale, arrivando allโOttocento e ai suoi contemporanei. Nella sua opera si riscontra la fedeltร ad un rigore antico, ai suoi esiti piรน alti, e in questo sta anche la sua modernitร . Questa fascinazione per le opere del passato puรฒ essere letta in filigrana in molte sculture della mostra e ci appare del tutto esemplare ciรฒ che scrisse De Chirico nel 1938, nella presentazione dellโesposizione personale alla Galleria โLa Cometaโ di Roma: โLe sculture di Francesco Messina, ovunque si trovino, fanno piacere a guardare, vivono con gli uomini e li consolano con la loro presenzaโโ.
IL CATALOGO
Lโesposizione รจ accompagnata da un prestigioso catalogo โ monografia in coedizione tra Polistampa Firenze e Studio Copernico Milano.
LE IMMAGINI
INFO
ARCA, piazzetta S. Marco 1:
orari di visita: giovedรฌ-domenica dalle ore 10.00 alle ore 19
Palazzo Vescovile, piazza Alessandro dโAngennes, 5;
orari di visita: giovedรฌ-domenica dalle ore 14.00 alle ore 18
Ex Chiesa di San Vittore, largo dโAzzo: vista dallโesterno
Vercelli fino al 27 febbraio 2022