Da Amy-d arte e spazio di Milano la personale di Sofia Masciotta (Roma 1997) stilista artista al suo primo show in galleria con EPHYRA -art wear, mostra sulla sostenibilità ambientale nella moda.
I confini tra arte, moda e scienza si fanno sempre più sottili, fino a confondersi e fondersi.
La staticità non è nel DNA del contemporaneo e questo è positivo.
Tuttavia, la fluidità effimera e senza un’identità di movimento risulta stucchevole, banale e destabilizzante. Si riscontra in tutti i campi del commerciale, in particolare nel sistema della moda, in cui tutto scorre così rapidamente da passarci accanto senza permearci. Ecco che la nobile filosofia del cambiamento, paladina del nostro tempo, diventa la tiranna patinata del sistema consumistico.
Un abito non è solo un abito, ma un modo di essere. La fast fashion punta tutto sul numero, non costruisce alcuna identità perchè questa è già stata scartata per far spazio a una nuova.
In tale meccanismo i vestiti, così come i nostri modi d’essere, sono solo segni effimeri che non lasciano alcuna traccia. A tal proposito, se è vero che l’essere umano tende a rispecchiarsi in ciò che indossa, qual è la nostra identità oggi?
La giovane Sofia Masciotta si pone in una posizione controcorrente rispetto alla fast fashion, intraprendendo una ricerca sostenibile e innovativa che parte dalla sperimentazione dei materiali.
Lavorando in primis sulla materia, tocca e rinnova l’aspetto primigenio che sta dietro alla creazione dell’abito. La peculiarità della sua collezione, Ephira, risiede proprio nella forza del suo carattere identitario, nonostante tutto della sua estetica parli di movimento e fluidità.
Nell’acqua ha avuto origine la vita, è lì che è possibile una rinascita. Per Sofia, Ephira è proprio questo, un simbolo di rinascita per affrontare la sostenibilità in maniera consapevole, creando materiali il cui smaltimento non abbia alcun impatto sul pianeta.
La medusa è l’animale più antico ancora vivente sulla Terra, quando il suo organismo corporeo muore, non cessa di esistere ma si trasforma, rigenerando i propri nutrienti all’interno del proprio ciclo di vita. È interessante notare come la ricerca di una giovanissima artista-stilista parta da qualcosa di primordiale e assolutamente lontano dal nostro quotidiano. Eppure, un concetto così nuovo come quello di “moda circolare” sembra la perfetta similitudine di un meccanismo naturale utilizzato da questi animali per sopravvivere in eterno. Ancora una volta la natura sa svelare preziosi segreti a chi sa ascoltarla.
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